Sorpreso con il trans, uccide due volle

Sorpreso con il trans, uccide due volle Novi Ligure: l'uomo e il viado erano entrati nel viale di una villa forse dopo aver aperto il cancello elettrico Sorpreso con il trans, uccide due volle C'è già un sospettato per il killer delle guardie giurate NOVI LIGURE DAL NOSTRO INVIATO Caccia a un grilletto, a una Mercedes, a un fantasma che viaggia nella notte portando con sé un mistero ora macchiato dal sangue di due guardie giurate, assassinate, e di un viados venezuelano, ferito. Caccia a una storia italiana, un crocevia di simboli che esplodono all'improvviso intorno a questa rotonda di periferia: due chilometri di pompe di benzina, mobilifici, fabbriche e fabbrichette, asfalto grigio e colline verdi, attraverso la Barbellotta fino alla discoteca Palace. Un segmento di Piemonte che come tanti altri segmenti di Italia nel nero della notte si rovescia in un carosello infernale: sesso, droga, puttane bianche e nere, travestiti, magnaccia, coltelli, pistole. E clienti con le loro Mercedes, la loro ipocrita rispettabilità, le loro maschere notturne. Caccia al mister Hyde di un probabile dottor Jekyll che la notte di Novi ha trasformato in assassino per difendere la sua rispettabile faccia quotidiana e insieme un mistero. La questura di Alessandria ha un nome e qualcosa di più che un'ipotesi. Si dice un industriale, uno che ha a che fare con la casa del delitto dove poteva entrare solo chi aveva le chiavi del cancello. Un insospettabile, un ricco, uno che, scoperto, si è visto perduto. Ed ha sparato con rabbia tutti i colpi che aveva. Nessuna conferma, ma nella notte si lavorava, in questura. Interrogatori, il guanto di paraffina, alibi passati al microscopio. E' successo tutto lassù, a cento metri da qua, al fondo del viale di platani di villa Minerva, sulla strada di Serravalle. Lassù, dietro la villa ottocentesca che era della famiglia dei Cavalleroni e che i muratori stanno restaurando per i nuovi padroni, i Percivale di Ronco Scrivia che fabbricano la tuta del ferrarista Schumacher. Lassù mister Hyde s'era rifugiato con un viados, Julio Castro, un nome, una telenovela. Lassù sono arrivate le due guardie giurate della vigilanza ed è scoppiato l'inferno. Ce lo racconta il vicino di casa, l'avvocato Gian Franco Chessa, che nell'agonia della prima repubblica è stato anche senatore (democristiano) e ora è in Forza Italia. «Siamo sempre attenti, perché qui la situa- zione è micidiale. Alle due, più o meno, abbiamo sentito i colpi. Tanti, cinque, di più, dieci. Uno di seguito all'altro, quasi una raffica. Mi sono affacciato alla finestra, non ho visto niente. Ho pensato a cacciatori di frodo. Qui, capita. Vengono a prendere le lepri nelle tane, una notte hanno ammazzato un cinghiale nel mio prato. Non ho visto luci, ho richiuso la finestra». Altro che cacciatori. Era successo che Massirnino Gualillo, 31 anni, e Candido Randò, 44, guardie dell'Istituto di vigilanza, avendo trovato aperto il cancello di villa Minerva, avevano risalito il viale ed avevano incontrato la morte. Dalla sua Mercedes-alcova, mister Hyde è sbucato con una pistola in mano. Ed ha sparato. Li ha colpiti; poi s'è avvicinato e li ha finiti con un colpo alla nuca. Poi ha sparato ancora ed ha colpito, all'addome, il viados che cercava di scappare. Forse l'ha creduto morto, forse gli bastava così o ha finito i colpi. Ha girato la sua Mercedes e se n'è andato. Il povero Gualillo lavorava all'Istituto da tredici giorni appena dopo due anni di disoccupazione; non aveva famiglia e nemmeno, ancora, il porto d'armi. Randò, invece, aveva una moglie con due figli, dicono che era bravo e allenato; sembra che abbia sparato. Forse ha marchiato di una prova l'auto del suo giustiziere. Julio Castro, 23 anni, venezuelano, s'è preso il colpo in pancia e ieri mattina l'hanno operato. E' grave, ma se la caverà. Però ha parlato, dicono, in modo abbastanza preciso. Si cerca di mettere insieme i frammenti della sua memoria per ricostruire la maschera di mister Hyde. Già si parla di un noto commerciante stravagante e puttaniere. Venti persone, tutti quelli che hanno a che fare con la ristrutturazione della villa, sono state ascoltate da carabinieri e poliziotti che lavorano con una consegna blindata del silenzio imposta dalla procura di Alessandria: «Voghamo evitare un nuovo caso Tortona», ci dice un inquirente pensando ai pasticci dell'inchiesta Cuva sui sassi. S'è pensato a un portavalori in transito verso Valenza, città di ori e di pistole. S'è pensato a un malavitoso, a un latitante, a un corriere di droga che doveva difendere a tutti i costi il suo carico. Al bar Ideal di corso Marenco, sotto la sede dell'Istituto di vigilanza, dove il povero Randò da sette anni andava tutti i giorni a prendere il caffè, hanno già capito tutto. La soluzione è un'altra: «L'assassino è un pezzo grosso di Novi che era stato riconosciuto». Mister Hyde ha difeso la buona fama del dottor Jekyll. E potrebbe anche essere così. Magari non proprio di Novi, ma di queste parti. Però i conti non tornano tanto facilmente: troppo sproporzionata la reazione. Va bene la vergogna e l'imbarazzo, ma per sparare e uccidere così due uomini, occorre avere nei nervi un dna criminale o folle. E poi bisogna saperlo fare, non basta allenarsi al pongono. Ci vuole qualcosa di più del porto d'armi per premere il grilletto contro la nuca di due persone che urlano di dolore. E c'è il mistero di come l'assassino e il suo viados sono entrati nella villa, il cui cancello (elettrico, apertura con il telecomando) era stato clùuso dal custode alle 22 in punto. Con tutte le strade e le stradine che ci sono lì intorno, con il prato dell'ex senatore Chessa lì accanto, dove ogni notte si apparta qualcuno fregandosene della catena all'ingresso, c'era proprio bisogno di violare quella villa? E come facevano a sapere che non era abitata? Dalla strada, certo, non si capisce. La soluzione del giallo è lì, l'assassino conosceva bene quella villa ed aveva la chiave elettronica del cancello bianco. Quale che sia l'epilogo della storia, c'è l'incubo delle notti alla Barbellotta, due chilometri di sesso e bi-sesso babelico (nigeriane, russe, polacche, albanesi, viados brasiliani, argentini, venezuelani), ad agitare Novi. Un centinaio di esemplari da marciapiede. Sbarcano la sera alle 21,30 con il treno che arriva da Genova, sfilano sotto il busto di Fausto Coppi in piazza della stazione, infilano corso Marenco e vanno incontro ai mister Hyde dell'Alessandrino. Mario Lovelli, sindaco pds di Novi, dice che la situazione è preoccupante: «Non si può immaginare il ritorno delle case chiuse, ma l'istituzione di aree controllabili, sì». Viados e puttane vanno tenuti sotto controllo, ma anche le pistole dei loro rispettabili clienti. Cesare Martinetti Caccia alla Mercedes con cui è fuggito Tante piste, ma la città ha già la sua verità «E' una persona nota che era stata riconosciuta» Il duplice delitto è avvenuto nel viale di una villa in ristrutturazione alla periferia di Novi Ligure (Alessandria). Particolare importante è che il cancello era chiuso a chiave. Qui le due guardie giurate si sono avvicinate lunedi notte per un controllo all'auto in cui c'era l'assassino con un transessuale Sotto i proiettili di una rivoltella sono rimasti uccisi Candido Randò, 45 anni, padre di due figli, nativo di Castellalo Bormida (Alessandria), e Massirnino Gualillo, 31 anni, celibe, di Ovada (Alessandria). Gualillo era stato assunto da 13 giorni: era disarmato e Randò lo accompagnava come istruttore A chiamare i soccorsi è stato il transessuale venezuelano Julio Castro, 23 anni, domiciliato a Genova. Ha tentato di fuggire, il killer lo ha ferito, e l'ha colpito alla testa con il calcio della pistola: credendo di averlo ucciso, l'uomo si è allontanto e Castro è riuscito a chiedere aiuto con la radio delle guardie Si pensa a una persona conosciuta che ha perso la testa perché ha temuto di perdere la rispettabilità. Ma non si esclude che si tratti di un pregiudicato o di un latitante: qualcuno che non voleva far sapere del suo vizietto nell'ambiente della malavita o che ha scambiato le guardie per carabinieri o rapinatori l dl l il di SSL LA VILLA COL CANCELLO CHIUSO SOS DAL TRANS CON LA RADIO IL REBUS DEL MOVENTE I COLLEGHI ASSASSINATI