Aznar «sponsor» di Berlusconi

Aznar «sponsor» di Berlusconi Ma Kohl è dubbioso. Forza Italia dovrebbe lasciare il gruppo dei liberali Aznar «sponsor» di Berlusconi Lo vuole tra ipopolari in Europa LE STRATEGIE PER LE EUROPEE AMILANO Madrid, a Madrid. Archiviata la pratica inglese, i disegni di Silvio Berlusconi sembrano passare adesso dalla Spagna, terra di Telecinco, l'unica emittente dell'area Mediaset oltre i confini nazionali. Ma la partita spagnola, per ora, non sembra né finanziaria né industriale. E nemmeno solo giudiziaria, anche se il gruppo milanese è nel mirino pure della magistratura spagnola. E' in politica, infatti, che Berlusconi sembra aver affidato a José Maria Aznar, leader del partito popolare, la missione più delicata, da «spendere» anche a Roma, almeno a giudicare dai risultati del viaggio-blitz di Berlusconi nella capitale spagnola di lunedì. Aznar e Berlusconi, infatti, hanno posto le basi per l'ingresso di Forza Italia, ora affiliata al Parlamento di Strasburgo ai liberali, nello schieramento dei Popolari europei, magari assieme al transalpino Philippe Seguili. Di questo lo stesso Aznar, affermano fonti di Forza Italia, potrebbe parlare già oggi al vertice tra leader del centro che Helmut Kohl ospiterà oggi, nella sua veste di presidente della Cdu, a Bonn. Aznar, presidente del partito popolare spagnolo, potrebbe assumersi il compito di sponsorizzare l'allargamento dell'area dei popolari, in vista dell'appuntamento delle europee, a Forza Italia. Non sarà un compito agevole, a giudicare dalle perplessità e dallo scetticismo a suo tempo manifestato da Kohl nei confronti di Berlusconi presidente del Consiglio. Ma Aznar potrebbe disporre di buoni argomenti: l'Europa dei moderati perde consensi; le prossime elezioni tedesche potrebbero segnare la perdita di un altro caposaldo, dopo Francia e Gran Bretagna, a vantaggio del fronte socialista e progressista; la Spagna, insomma, rischia di trovarsi isolata mentre mancano ormai pochi mesi al grande appuntamento elettorale comune, il primo dopo la nascita dell'Euro e l'avvio dell'Europa di Maastricht. E anche in Spagna, a dire il vero, le cose non sembrano tranquille a giudicare dai sondaggi: i socialisti di Felipe Gonzales sono ormai a un'incollatura, gli al leati di governo catalani del Ciu non fanno mistero di voler alzare ancora la posta dell'auto nomia, mettendo a rischio la credibilità dei popolari di fronte al loro elettorato. In un qua- dro del genere, rafforzare il centro con le principali forze d'opposizione in Italia e in Francia potrebbe allargare l'orizzonte politico. Eppoi, tanta era la perplessità di Kohl verso il Berlusconi statista, tanta sembra la sintonia tra Aznar e il leader di Forza Italia. Nella lunga passeggiata nei giardini della Moncloa i due leader non si sono limitati a raccontarsi l'imbarazzo provocato dai lama che, fino a pochi giorni fa abitavano nel parco della residenza ufficiale del governo spagnolo, prima di essere esiliati allo zoo dopo aver centrato con sputi infallibili la delegazione ufficiale del governo turco. Al centro dei colloqui c'è stata anche la piena sintonia di Berlusconi per la politica ecoì nomica praticata da Aznar (me¬ no fisco e più tagli alla spesa, come il leader azzurro vorrebbe si facesse in Italia). Ma perché tanta attenzione di Berlusconi all'area del partito popolare europeo? Collocare, in vista dell'appuntamento con le elezioni per Strasburgo, Forza Italia nell'area dei popolari avrebbe conseguenze di non poco conto, prima fra tutte quella di spingere il movimento degli azzurri a competere nella stessa area di centro con i popò lari italiani e con lo stesso Ro mano Prodi mentre, in paralle lo, da sinistra emerge la gropo sta di Massimo D'Alema per una lista comune dei partiti socialisti (prospettiva che ha già suscitato le fiere reazioni di Franco Marini). Se la missione di Aznar con Kohl e gli altri leader europei (ci saranno il lussemburghese Jean Claude Juncker, il fiammingo Jean Lue Dehane, il segretario dei popolari europei Wilfried Martens) avrà successo si verrà così a configurare una situazione paradossale. Non è pensabile, infatti, che Berlusconi e Prodi possano competere in Europa sotto lo stesso simbolo. Ed è su questo terreno che lavora Berlusconi che continua a far ripetere che nella missione «strettamente privata» alla Moncloa non si è parlato di tv, argomento di grande attualità anche in Spagna. [r. m.] Silvio Berlusconi