«Con loro c'era un'altra persona» di Pierangelo Sapegno

«Con loro c'era un'altra persona» I SOSPETTI DEL TELEFONISTA «Con loro c'era un'altra persona» «Col sogno coprono un delitto di droga e sesso» & FOGGIA DAL NOSTRO INVIATO A domanda risponde: «Quando Nadia è caduta a terra le ho dato un calcio». Solo che era già morta. Lo si capiva perché non era più bella e perché sembrava vuota. Però, era tutto così normale. Dall'interrogatorio di Anna Maria Botticella: «Poi abbiamo anche acceso la luce». In fondo, è semplice la morte. Anna Maria ha i calzoni stretti e una blusa azzurra sopra la maglietta. Anche la maglietta è azzurra. Gli occhi sono appena truccati, come se dovesse uscire stasera. Anni 19, segno dell'acquario. Come recita sul verbale: «Nubile, studentessa, incensurata, impossidente». Bionda, alta. Dicono al suo paese, Castelluccio dei Sauri: «Se la incontrate, vi fa girare la testa». Vecchio senza denti, in ciabatte sulla strada: «Io non potevo guardarla. Dicono che era stupenda». Domenico, quinto anno di Industriale a Foggia, che la guardava dal balcone: «Così bella. Una faccia d'angelo. Poi, simpatica, chiacchierona, scherzosa, diligente». Questa mattina s'è messa una punta di rossetto per andare all'interrogatorio. Ha salutato con cortesia, ha stretto la mano a tutti. Anna Maria sorride persino, perché è una cosa incredibile, se ne rende conto, davvero sa?, «ma mi è apparso di nuovo in sogno il padre di Mariena. Rideva in maniera sarcastica». Il padre di Mariena è quello che nella sua confessione le avrebbe ordinato di uccidere Nadia. Anche Mariena appare serena, abbastanza sicura. Lei è bruna, un po' meno bella di Anna Maria. Capelli folti, lunghi. Negli interrogatori, rispondono come a scuola. Professore: «Due ragazze molto analitiche. Logiche. Non ricordo un errore di sintassi». Capitano dei carabinieri ai giornalisti: «Vi dovete ficcare in testa che siamo di fronte a due brave ragazze. Non è quello che pensate voi, dovete cambiare registro». Dichiarazione di Anna Maria, dal carcere: «Mai fatto uso di sostanze stupefacenti. Mai avuto rapporti sessuali completi e disinibiti. Mai avuto un amante. Mai pensato di abortire. Mai avuto una storia con un professore, anche solo platonica». Mai risposto male a scuola, mai disonorato i genitori, mai tradito la fiducia, mai partecipato a messe nere, mai mai mai. Una sola cosa. Ha voluto uccidere la sua migliore amica, Nadia Roccia. Dall'interrogatorio. A domanda risponde: «Nadia si agitava abbastanza ed è caduta a terra e Mariena ha continuato a stringere fino a quando Nadia non ha ceduto definitivamente». Particolare della memoria: «All'inizio Nadia ha chiesto qualcosa ma non ricordo esattamente le parole». Si sforzerà di rammentarlo un'altra volta, signor giudice. «A un certo punto Mariena mi ha chiesto di aiutarla perché Nadia le tirava i capelli e io le ho pestato i piedi, come avevamo già deciso di fare e se non mi sbaglio le ho dato uno schiaffo o le ho tirato i capelli, non ricordo, poi quando Nadia è caduta a terra le ho dato un calcio». Finalmente è morta. Ecco. Com'è banale. La luce accesa. Il cadavere. Gli occhiali. Una sciarpa. Cos'è un cadavere? Risposta d'odio: «Una vita vuota». Prima ammissione dell'avvocato Luigi Follieri, difensore di Anna Maria: «No, mai notato nessun segno di pentimento. Ma è come se non se ne rendesse conto». Carabiniere: «Sono lucide. Precise. Incredibili». Sottolineiamo: incredibili. Ricordano tutto, i colori, le scarpe, i particolari. Dichiarazione di Follieri: «E' tutto così strano. Anche gli interrogatori che fanno sono strani, le chiedono di tutto». Dieci ore, e alla fine quando giudice e inquirenti si alzano stremati, la ragazza è tranquilla. «Nessuna vergogna». Mai mai mai. Racconto di Amia Maria: «Trovata la sciarpa e gli occhiali, Mariena ha messo sulla pancia di Nadia una lettera che avevamo preparato prima, in cui c'era scritto che Nadia voleva suicidarsi perché omosessuale. Questo suggerimento di scriverlo nella lettera me l'ha dato sempre il padre di Mariena. Noi abbiamo scritto quella lettera in due o tre volte. La scritta l'ho pensata io e l'abbiamo rielaborata insieme. La lettera l'ha battuta a macchina Mariena, con la sua macchina da scrivere. L'abbiamo anche fatta firmare a Nadia, dicendole che esaminando la sua firma la sorella di un'amica di Mariena. che studiava psico¬ logia all'università, era in grado di delineare la sua personalità». Avete notato? C'è sempre una beffa, un tocco di più. Dichiarazione dell'avvocato Follieri: «La cosa strana di questa vicenda sono i personaggi». Non soltanto le tre ragazze. Le due che uccidono si presentano dopo a casa della madre di Nadia con le patatine in mano. «Venite a casa, Nadia sta male». Comincia la sceneggiatura del suicidio. Ci cascano anche il padre della BotticeUi, ex carabiniere, e il fratello della BotticeUi, ex carabiniere. E va avanti fino al giorno dopo. Due telefonisti anonimi avvisano gli inquirenti: «Guardate che è un omicidio». Il primo telefonista sarebbe im pensionato vicino di casa. Il secondo potrebbe essere questo signore, 38 anni. Anonimo: «Dovrebbero offrire una cena a quelli che hanno avvisato il 113». Perché? «Ma mi spiegate voi perché solo alle 5 del mattino del giorno dopo, le indagini cominciano lentamente? Perché questo buco?» Primo dubbio. Secondo dubbio? «C'è stata lotta, ci sono state urla? Credo di sì. Nessuno ha sentito. Lo vedete questo paese? Vi sembra possibile?» Occhi girati attorno. Strade assolutamente deserte. Un vecchio ciondolante in fondo alla discesa. Solo il vento che passa. Una persiana che sbatte. Il vecchio ci chiede una sigaretta, lo sentiamo bene da laggiù, in questo silenzio. No. Non è possibile. Terzo dubbio? Anonimo: «Il defitto. L'autopsia ha stabilito: strangolata con le mani. Ma chi l'ha strangolata?». Amia Maria lo racconta: «Mariene». Anonimo: «Aima Maria racconta di un sogno. Il sogno è una lettura che va fatta più attentamente. Quello del sogno è una persona reale che la BotticeUi copre amman¬ tando di una visione onirica. Per non dire la verità ora dice ima bugia. E perché può fare ima cosa simile? O per paura. 0 perché è sentimentalmente coinvolta». E Mariene perché lo farebbe? «Perché è succube, perché obbedisce». Cioè, c'è una terza persona? «Un'altra persona che potrebbe aver ordinato davvero il delitto, e non nel sogno». Sì, ma perché? «La verità, la sanno solo loro due, la devono dire loro». Suggerimento dell'anonimo telefonista: «Droga e sesso. Cercate una risposta nei dieci milioni che la BotticeUi avrebbe in un modo o nell'altro fatto sparire». Dall'anonimo ai racconti di paese Nadia, la vittima, frequentava la chiesa. Anna Maria, bellissima e perfida, tutte le domeniche andava con il papà al cimitero. Nadia non aveva mi ragazzo. Anna Maria un fidanzatino che lavora alle pompe di benzina. Si chiama Francesco Forleo. Ricorda: «Decideva tutto lei. Anche se voleva salutarmi». Ma chissà se è tutto vero, e cosa c'è di vero. I paesi sono terribili. Come le voci, come le calunnie. Dall'interrogatorio di Anna Maria: «Così decidemmo di comune accordo le modalità per uccidere Nadia». Prima, avvelenarla con la coca cola. 11 tentativo va a male perché Nadia è indisposta e non vuole bere niente. Il racconto: ((Arrivati a Castelluccio Nadia ci salutava e rientrava a casa mentre io e Mariena ci siamo rammaricate per come erano andate le cose. Nei giorni successivi parlavamo sempre dello stesso fatto, rielaborando un altro progetto per ucciderla». Alla fine, la convincono a venire nel garage di Amia Maria. Preparano i compiti tutte assieme. Nadia ha un volto così banale. Che cos'è mai la vita. «Restammo a studiare fino a poco prima delle sette...». Pierangelo Sapegno

Luoghi citati: Castelluccio Dei Sauri, Foggia