Javlinskij: se il Paese ha bisogno di me, eccomi

Javlinskij: se il Paese ha bisogno di me, eccomi IL LEADER DEMOCRATICO Javlinskij: se il Paese ha bisogno di me, eccomi MOSCA NOSTRO SERVIZIO Grigorij Javlinskij è appena sceso all'aeroporto Sheremetievo. La crisi politica scoppiata improvvisamente nella capitale russa lo ha costretto a interrompere il suo viaggio in Germania e a precipitarsi a Mosca. A chiamarlo è il nuovo grande gioco che si apre nelle stanze del potere e al quale tutti si aspettano che prenda parte come protagonista. «Sono arrivato per trattare», ha dichiarato appena sceso dall'aereo, senza precisare però che tipo di offerta gli è stata fatta. Del resto, non è la prima volta che Eltsin tenta - per ora senza successo - di portare nel suo governo il leader dell'opposizione democratica. Ma Javlinskij per il momento preferisce evitare di scendere nei dettagli: «Per il momento preferisco non giocare a indovinare». Ma i comunisti si sono già affrettati ad annunciare che ostacoleranno la sua candidatura di premier alla Duma. «E' ovvio che i comunisti hanno paura. Non escludo che mi venga fatta qualche proposta, ma lo ritengo poco probabile». In passato lei ha già rifiutato offerte del genere. Eppure si dice che lei potrebbe diventare primo vicepremier responsabile per l'economia. «E il premier chi sarebbe?». Nemtzov, per esempio. «Dubito proprio che sia possibile. In ogni caso, di qualsiasi ipotesi si tratti, la negozierò solo con il Presidente». Si aspettava quello che è accaduto, oppure è stata una sorpresa? «Non me l'aspettavo oggi, questo è vero. Ma che Cemomyrdiri prima o poi sarebbe stato licenziato, questa non è certo una sorpresa. Semmai lascia interdetti il modo in cui il Presidente ha gestito l'operazione. Nessuno ha pensato alle conseguenze, alla reazione inevitabile dei mercati. Non viviamo più in Urss, di queste cose bisogna tenere conto». Lei dice che la destituzione di Cernomyrdin era nell'aria. «Certo. Era evidente che prima o poi il Presidente si sarebbe stufato di un governo che chiedeva continuamente di essere aiutato. Basta ricordare che per far passale il progetto del bilancio '98 alla Duma Eltsin è stato costretto a presentarsi personalmente alla Camera bassa del Parlamento per chiedere ai deputati di votarlo, Una situazione che Eltsin non avrebbe tollerato a lungo». E Ciubais e Kulikov? Perché Eltsin ha firmato un apposito decreto per licenziarli? «Perché non avessero illusioni inutili. Dentro il gabinetto si contrapponevano l'uno all'altro, erano i due personaggi che si fronteggiavano con maggiore intensità. Di conseguenza, il Presidente li ha eliminati entrambi». Ma Ciubais e Cernomyrdin, bene o male, facevano il loro lavoro. Per il momento non c'è nessuno in grado di prendere il loro posto. Chi lavorerà oggi per Eltsin? «Questa situazione, il modo in cui è stata gestita, dimostra come Eltsin abbia agito d'impulso. La decisione di destituire il governo maturava da tempo. La mossa del Presidente è stata una sorpresa per i modi, non per il contenuto». Secondo lei, gli ultimi sviluppi hanno indebolito Nemtzov? «Per il momento la sua posizione non è diversa da quella degli altri membri del governo. E' stato de¬ stituito». E potrebbe non ritornare? «Non lo escludo». Chi degli attuali ministri potrebbe rimanere nel governo? «Non capite, questo sistema è una corte. E la corte di un re vive secondo le proprie regole. Qualcuno potrebbe anche rimanere al proprio posto, altri potrebbero essere graziati, ma vedersi assegnare cariche che non contano niente. Per il momento Eltsin ha fatto capire chiaramente a tutti che non vuole avvicinare nessuno di loro alla propria persona, che prende le distanze e rimane il padrone incontrastato». Quasi tutti concordano che dietro all'improvvisa decisione di Eltsin di mandare a casa il governo ci sia Boris Berezovsky. Si dice che sabato e domenica abbia trattato intensamente con Eltsin o con i membri della sua famiglia, in particolare con la figlia Tatjana. E' vero? «Non saprei dirlo. Ho sentito qualcosa in proposito, ma non vorrei balzare a conclusioni affrettate». E cosa pensa del nuovo premier ad interim, Serghej Kirienko? Sarà il nuovo capo del governo oppure è una figura provvisoria? «Penso che si tratti di un personaggio di transizione». Il modo in cui Eltsin ha rovesciato la situazione è forse un segnale che intende candidarsi per un terzo mandato presidenziale nel 2000? «Come faccio a dirlo? E' ormai sotto gli occhi di tutti che la politica in Russia si fa d'impulso. Come è possibile in queste circostanze azzardare pronostici per i prossimi due-tre anni?». E' la seconda volta che lei definisce la mossa di Eltsin «impulsiva». Cosa vuol dire? «Vuol dire che Eltsin è Eltsin». Anna Zafesova «Il pc ostacola la mia nomina? Mi pare ovvio che abbia paura» «Tutto dimostra che il capo dello Stato ha agito d'impulso» Grigorij JavIl leader departito JablLa raLebI accre», dice, si fa». Ma pebais, vprome«Probabispettare gare le peIn altrziameespostcreto terno di Leb«Eltsin ntica dei "era il costati lice Grigorij Javlinskij Il leader del partito Jabloko

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