Mediaset, Berlusconi vola da Murdoch
Mediaset, Berlusconi vola da Murdoch Incontro a sorpresa a Londra dopo il no del Cavaliere. D'Alema: è meglio che resti italiana Mediaset, Berlusconi vola da Murdoch Galliani: anche UMilan ha rischiato il passaggio MILANO. Il copione del serial Mediaset non concede soste. Manco il tempo di digerire la «storica» riunione di famiglia a Macherio, dove il cavalier Berlusconi ha deciso di restituire al mittente un assegno da 6 mila miliardi di lire per la «sua» Mediaset ed ecco un nuovo colpo di scena: Silvio Berlusconi sale su uno dei suoi aerei, assieme a Fedele Confalonieri, e vola alla volta di Londra. Ad attenderlo, nel cuore della City, c'è, manco a dirlo, Rupert Murdoch, l'uomo che per la seconda volta in tre anni ha tentato di comprare Mediaset. Ma, come conferma l'incontro di Londra, sul set della grande saga televisiva non si deve mai dire mai. E, come anticipava l'autorevole (e caustico) «Financial Times», quando ci si trova di fronte a due «Mogul di quel calibro, non c'è il due senza il tre». I colloqui tra i due, insomma, ripartono su basi nuove dopo tante emozioni. Per ora, almeno all'apparenza, la partita finanziaria è accantonata. Ma è ripreso il confronto tecnologico, commerciale e industriale tra Mediaset e il sir Rupert, numero uno al mondo nella tv digitale, nel cinema, leader nell'editoria scritta (giornali e libri) in quattro continenti, nel cinema e nello sport (pure il Milan, confessa Galliani, ha rischiato il passaggio a Murdoch). E il mondo politico, intanto, prende posizione. La sortita più importante è di Massimo D'Alema che ieri ha commentato così il grande rifiuto del leader di Forza Italia: «Io penso che, effettivamente, Mediaset sia un grande patrimonio del nostro Paese. Non sono contrario allo scambio di accordi con imprenditori stranieri ma penso che se alla fine il controllo resta in mani italiane è meglio». E il conflitto di interessi? «Per superarlo - replica il segretario del pds - Berlusconi può anche scendere hi minoranza con partner italiani...... Inutile, insomma, confondere problemi diversi. Ma, almeno per ora, Berlusconi e Murdoch sembrano avere altri obiettivi. La trattativa, a giudicare dall'incontro di ieri, non ha spezzato il filo di una strategia comune. Le conseguenze, comunque, ci saran- no, a partire dalla Borsa. Fonti inglesi informano che l'offerta iniziale è arrivata dall'Italia, a metà gennaio. Di fronte alla disponibilità, almeno teorica, di trattare una cessione di quote, gh uomini di Murdoch si sono messi in azione per arrivare a una valutazione dell'azienda Mediaset. L'offerta, sottolineano sempre gli uomini della News Corporation, è stata di 10 mila lire per titolo, più della quotazione di Borsa di metà febbraio (quando sulla stampa apparvero le prime indiscrezio¬ ni), assai meno dei massimi raggiunti nella scorsa settimana. E adesso? Basterà la notizia dei prossimi accordi tra i due gruppi a cancellare la delusione per la mancata vendita? Al di là dello, scontato, impatto emotivo gli analisti già s'interrogano sugli accordi che possono correre tra i due gruppi. Murdoch, non è un segreto, mirava ad acquistare Mediaset attraverso l'inglese BskyB. In un secondo momento, il magnate avrebbe offerto agli azionisti minori di Mediaset uno scambio con i titoli della stessa BskyB, la pay tv che, tra l'altro, detiene i diritti sul calcio britannico. Intanto, sempre con la stessa società, il magnate australiano puntava ad un'intesa con i francesi di Canal Plus, proprietaria tra l'altro di Telepiù. Il sogno di Murdoch, insomma, era (ed è) di costruire un'alleanza europea attorno alla piattaforma digitale di BskyB su cui far correre, tra l'altro, un ricchissimo magazzino di programmi, dallo sport (calcio, rugby, baseball a livello mondiale) al cinema (anche «Titanio» fa parte della scuderia di sir Rupert). Di qui l'interesse a controllare Mediaset, canale d'accesso a un mercato, quello italiano (ma anche quello spagnolo di Telecinco), pieno di spettatori affamati di tv. Per Mediaset, al contrario, l'intesa con Murdoch significa aver accesso alle tecnologie del digitale mentre sta tramontando l'ipotesi della piattaforma unica italiana e, soprattutto, disporre del magazzino film della 20th Century Fox. Queste esigenze restano, anche dopo il no di Berlusconi alla vendita. Il colosso Murdoch e il gruppo italiano sembrano condannati a fare affari assieme. Per ora su una piattaforma. Poi, chissà. Non c'è due senza tre... Ugo Bertone «C'era un signore straniero che stava acquistando il 50 per cento dell'ascolto tv Possibile che né Prodi né un ministro avessero niente da dire?»
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