Il manifesto resta «giornale comunista» di Riccardo Barenghi

Il manifesto resta «giornale comunista» II voto in redazione Il manifesto resta «giornale comunista» ROMA. «Il manifesto» resta un «quotidiano comunista»; il nuovo direttore è Riccardo Barenghi (che sostituisce Valentino Parlato); il giornale di via Tomacelli si trasformerà in quotidiano europeo. Sono le decisioni emerse ieri dalla votazione che ha chiuso un confronto sui tre punti durato tre giorni. Il maggior consenso (118 i votanti) è andato alla proposta di dedicare («con uno sguardo da sinistra», si è detto nei giorni scorsi) più attenzione all'Europa: 81 sì, 22 no, 15 astenuti. Più indecisa la successione alla guida del giornale. Il padre storico Valentino Parlato è stato sostituito dal vicedirettore Barenghi, che ha strappato la successione con il 52 per cento di voti: 62 sì, 39 no, 17 astenuti. Infine, è stata bocciata la proposta di Luigi Pintor sull'eliminazione della parola «comunista» dalla testata: 62 no, 39 sì, 16 astenuti, [r. i.]

Persone citate: Barenghi, Luigi Pintor, Valentino Parlato

Luoghi citati: Europa, Roma