Oggi decolla la «cosa» di Pi Pietro

Oggi decolla la «cosa» di Pi Pietro Trecento persone per fondare il «movimento di sconosciuti per referendum e doppio turno» Oggi decolla la «cosa» di Pi Pietro La Rossi Gasparrini e Bordon si contendono la leadership SANSEPOLCRO DAL NOSTRO INVIATO Antonio Di Pietro scosta la tenda dal finestrone del secondo piano, e la sua figura si staglia in controluce nel buio freddo della notte. Antonio Di Pietro ha riunito trecento persone, e svariati parlamentari, per una cena che, ci tiene a far sapere, è «a self-service», sia pure con decorative aragostone; ma per tutti gli altri oltre quei trecento è solo un'apparizione, un fantasma per agita per un attimo la mano dietro la tenda di una finestra. E sì che a Sansepolcro, e non solo a Sansepolcro, se lo chiedono tutti: Tonino cosa vuol fare? Albergone da periferia metropolitana degli Aimi 50 piantato nella Toscana di Piero della Francesca, stesso proprietario del Cepu, l'Università per corrispondenza che annovera l'eroe dì Mani Pulite oltre a Giuliano Urbani tra i docenti. Dentro, hostess in minigonna nera distribuiscono un corposo dossier, il libretto verde, perché questo è il colore scelto, che i dipietristi dovranno discutere, «opzioni strategiche» e «valori e identità del movimento». E' l'abbrivio del congresso di fondazione di quello che nelle intenzioni di Di Pietro è «un movimento di sconosciuti per referendum e doppio turno». Congresso militarizzato: poliziotti, carabinieri, come sempre in queste occasioni, ma anche guardie private, giacca catarifrangente color arancio da addetti alla manutenzione stradale e baschetto da para che spiegano ai giornalisti che «è proibito parlare con i deputati». Sfilano uno ad uno Willer Bordon, Alfonso Pecoraro Scanio, Elio Veltri, Giuseppe Scozzali, Gabriele Cimadoro, il cognato di Di Pietro, recentemente passato al Cdr di Mastella, «Sono qui a titolo personale», precisa. Tana de Zulueta non c'è, è partita per la Moldavia in missione Osce, e non s'è ancora vista Federica Rossi Gasparrini, patronessa delle Federcasalinghe. Prima della fine della settimana deve nascere una «cosa» nuova, che non sarà un partito nemmeno nella forma leggera, un movimento trasversale all'Ulivo, che è una coalizione, «perché essendo trasversali non faranno capo alla maggioranza di governo e quindi avranno maggiore agilità», spiega de Zulueta. Già, ma per fare cosa? «Per difendere e proseguire la stagione di Mani Pulite anche in politica», recita la carta dei valori di quello che forse si chiamerà «Movimento per l'Ulivo», o forse «Democrati- ci per ruiivo». Ma intanto, in questi due giorni in cui si parlerà del doppio turno di collegio, del referendum per l'abolizione della quota proporzionale, e certo anche dell'elezione diretta di un Capo dello Stato che abbia poteri precisi, bisognerà anche decide¬ re chi dovrà guidarlo. L'incertezza è grande. «La guida sarà collegiale», dice Alfonso Pecoraro Scanio, il dipietrista verde. «Vedremo», taglia corto Willer Bordon. E Di Pietro? Lui ha già fatto sapere che non ci sarà un presi¬ dente ma un coordinatore, alla testa di un collegio di dieci o forse più coordinatori. Elio Veltri lascia per un momento la cena e dice: «A me piacciono le donne alla guida della politica». Una bella idea, per un partito nascente. E nelle loro passate riunioni di dipietristi non ancora sansepolcrini hanno deciso che la guida sarà a rotazione, tra quei dieci o più coordinatori: ima flessibilità che consentirà di seguire meglio la fase politica, data anche l'eterogeneità delle presenze che Di Pietro ha raggruppato intorno a sé. Una guida che potrebbe cambiare ogni cinque-sei mesi. E, nel momento in cm* il partito è allo stato nascente, i candidati più probabili sembrano essere due. Federica Rossi Gasparrini, sottosegretario al Lavoro in quota Rinnovamento ItaJiano, ma soprattutto fondatrice del movimento delle casalinghe, che alla fin fine costituiscono un bel serbatoio di voti. E Willer Bordon, sottosegretario ai Beni Culturali, tra i padri di Alleanza Democratica, uomo di prima fila nel referendum di Di Pietro e Segni. Una donna, battagliera fan di Di Pietro, «le mie ragazze pensano che tu, Tonino, sei l'uomo più sexy della politica italiana» gli disse accogliendolo all'ultimo congresso delle Federcasalinghe. E Bordon, l'uomo giusto per questa fase, che è quella dello scontro anche referendario sulla legge elettorale. Antonella Rampino Qui si riuniva il vertice del Cepu l'istituto dove lavorava l'ex pm La «coalizione trasversale» si chiamerà «Democratici per l'Ulivo» oppure «Movimento per l'Ulivo» ? «Per difendere agione di Mani politica», recita ri di quello che rà «Movimento rse «Democrati- ne trasversale» à «Democratici oppure o per l'Ulivo» 4fe Mario Segni alleato di Di Pietro nella battaglia contro il proporzionale

Luoghi citati: Moldavia, Sansepolcro, Toscana