Napoli oggi sindaci in piazza

Napoli oggi sindaci in piazza Napoli oggi sindaci in piazza Per il lavoro, a fianco dei sindacati NAPOLI. Gli slogan: per l'occupazione e lo sviluppo, contro la camorra. Oggi Napoli e la Campania scendono in piazza per lo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil. Chiedono posti di lavoro, incalzano il governo Prodi «a fare di più e subito» per il Mezzogiorno. La manifestazione si preahnuncia imponente. Insieme al numero uno della Cisl, Sergio D'Antoni, e al segretario generale della Uil Pietro Larizza, che parlerà a Caserta, sfileranno i disoccupati più o meno organizzati, i partiti e le associazioni del volontariato e molti sindaci di grandi città del Sud e del Nord. Verranno a dare manforte a Bassolino Francesco Rutelli da Roma, Valentino Castellani da Torino, Walter Vitali da Bologna, Simeone Di Cagno Abbrescia da Bari, Francesco Providenti da Messina. Hanno aderito alla manifestazione anche i sindaci di Palermo e Agrigento. «Questo sciopero va oltre i confini geografici e gli schieramenti politici: il fatto che mentre entriamo in Europa vi siano zone del Paese con un tasso di disoccupazione superiore al venti per cento e una criminalità così radicata, deve interessare tutti e non solo il Sud», ha detto Vitali, a cui ha fatto eco Francesco Rutelli: «La mia presenza a Nàpoli vuole testimoniare la vicinanza di Roma ad Antonio Bassolino e alla sua città». Dopo la manifestazione, i sindaci chiederanno al presidente del Consiglio di sentire anche la loro voce nel momento delle scelte economiche e finanziarie: è la famosa «concertazione» fra governo, sindacati, imprese ed enti locali più volte invocata ma mai ottenuta da Bassolino. Secondo stime della questura, approssimate per difetto, scenderanno in piazza non meno di quarantamila persone, ma Cgil, Cisl e Uil assicurano che all'appuntamento si presentaranno in centomila. Ci saranno innanzitutto i sindacati, che ormai accusano senza mezzi termini Prodi di «ritardi e superficialità» sul tema del lavoro e dello sviluppo. Accanto a loro sfileranno anche gli imprenditori campani e il presidente della Confcommercio, Bilie: tutti uniti per chiedere al governo progetti concreti e immediati per il Sud. Ma alle radici della manifestazione c'è anche il malessere, o meglio il terrore seminato a Napoli e in Campania dalla camorra. A chiedere maggiore sicurezza non sono solo i cittadini, ma anche gli imprenditori che il mese scorso, dopo l'ennesima sparatoria in strada fra clan rivali, hanno avvertito: «Se non verrà estirpato il cancro della malavita andremo a investire altrove». Alla manifestazione non parteciperanno fisicamente i rappresentanti della Chiesa, ma l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Michele Giordano, ha già dato la sua adesione morale agli obiettivi della manifestazione. Polizia e carabinieri saranno presenti in massa per scongiurare qualsiasi rischio di incidenti. Ad impensierire i responsabili delle forze dell'ordine sono soprattutto quei disoccupati che non si sentono rappresentati dal sindacato, e che hanno formato decine di «liste» e comitati di lotta. Protagonisti dei tafferugli che negli ultimi mesi hanno sconvolto il centro cittadino, annunziano per oggi una contromanifestazione. Chissà se verrà ascoltato l'appello alla calma pronunciato ieri dal cardinale Giordano: «Occorre evitare che una legittima e democratica forma di protesta e di proposta si traformi in un'occazione di tensione e di scontro». Sul carattere eccessivamente politico dello sciopero si è invece pronunciato il ppi campano: «Lo sciopero generale, alla cui piattaforma aderiamo, sta assumendo connotazioni esasperatamente politiche, e ciò non contribuirà certo alla sua riuscita». Fulvio Mllone Il sindaco di Torino Valentino Castellani