I giovani turchi della Farnesina

I giovani turchi della Farnesina All'indomani dell'accordo tra il ministro e i sottosegretari sulla futura riforma del dicastero I giovani turchi della Farnesina In sciopero per la riforma degli Esteri ROMA. Alla Farnesina tira aria di riforme e le «baby feluche» scendono in campo per dire la loro. Lamberto Dini ha raggiunto lunedì l'accordo con i suoi tre sottosegretari sulla riorganizzazione del ministero e ieri la metà delle feluche ha scioperato per chiedere il riordino della carriera diplomatica. L'accordo del ministro degli Esteri con i sottosegretari Piero Fassino, Rino Serri e Patrizia Toia rende possibile la stesura del testo sulla riforma del ministero, che sarà pronto entro luglio. Alla Farnesina si apprende che «nessuno resterà nella propria stanza» perché la riorganizzazione attesa da 30 anni sarà di vasta portata: scompaiono le direzioni «tematiche» (Affari politici, economici, etc.) che vengono sostituite da direzioni suddivise per aree geografiche, organizzazioni internazionali (Onu, Uè, Nato, Osce), politiche culturali ed italiani all'estero. Lo sciopero dei «giovani diplomatici» celebrato ieri - con l'adesione di oltre 400 feluche, quasi il 50% del totale - si propone però di aprire un altro fronte per le riforme. «E' necessario un riordino della carriera per rispondere al nuovo assetto internazionale ed eliminare le farraginosità esistenti», spiega Pasquale Ferrara, membro dell'esecutivo del «Comitato giovani». Le «baby-feluche» pun- tano all'assegnazione al governo di una delega per il riordino della carriera e sono quindi interessate ad aprire un dialogo con le commissioni Esteri e Difesa dei due rami del Parlamento. Non a caso Gian Giacomo Migone, presidente della comissione Esteri di Palazzo Madama, li ha già ricevuti in un «cordiale incontro che avrà seguito». I «Cobas» della Farnesina affermano che sono quattro «i temi decisivi» e li hanno definiti durante l'assemblea di ieri, in un cinema del centro storico, che li ha visti discutere senza tradire il tradizionale aplomb e con tanto di bambola-mascotte con feluca sul tavolo della pre¬ sidenza. Ecco le richieste: formazione più curata del personale; flessibilità nell'assegnazione delle responsabilità; valorizzazione delle professionalità; adeguamento delle retribuzioni. «E' l'espressione di un disagio reale», commenta Serri, presente ieri all'assemblea. Ai piani alti della Farnesina naturali controparti degli scioperanti - le rivendicazioni trovano ascolto. «I giovani diplomatici sono il motore del rinno¬ vamento ed hanno i nostri stessi obiettivi - commenta il segretario generale della Farnesina, Umberto Vattani -, la loro azione è rivolta al governo, a cui chiedono di valorizzare il loro ruolo e le risorse per svolgerlo». A confermare le attenzioni per le «baby-feluche» c'è stato il recente intervento di Vattani sul ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, per far inserire nella legge 334 l'emendamento che evita l'estensione delle indennità solo ai gradi più alti della Farnesina, allontanando quel pericolo di frattura generazionale sulle retribuzioni che ha causato la nascita spontanea del movimento dei giovani diplomatici. Di questo oggi il «comitato esecutivo» discuterà con Bassanini, nella speranza anche di un incontro con Lamberto Dini. «Attendiamo di veder confermate dal ministro le aperture di Vattani per valutare quali contenuti inten¬ da dare alle riforme, perché l'Amministrazione si è mossa solo dopo lo sciopero», afferma il comitato dei giovani. L'iniziativa delle «baby-feluche» ha ricevuto il sostegno da Sndmae (sindacato dei diplomatici) e Cgil-Esteri, ma il vasto numero di adesioni raccolte à Roma e all'esteropone un problema di rappresentanza per le organizzazioni di categoria. Maurizio Molinari Chiedono il riordino delle carriere e una maggiore qualificazione professionale Serri: «E' un disagio reale» lil[lflfiJI[liB[U:i:0;Fi:iil;lifil Iflflilililflflilillfililllifilifiiri •IfI!I!SlfiIiIiWfIiIiI!I[I[|I[fijTlflfif ti palazzo della Farnesina e il ministro degli Esteri Dini

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