La Casa Bianca demolisce Kathleen

La Casa Bianca demolisce Kathleen Ai giornali la corrispondenza e la richiesta di favori, proseguiti anche dopo la presunta molestia La Casa Bianca demolisce Kathleen «Continuò a scrivere lettere affettuose al Presidente» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO L' «operazione sputtanamento» contro la Kathleen Willey, personaggio dell'ultima «grana» provocata a Bill Clinton dalla sua incapacità di resistere al fascino femminile, è scattata subito ed è stata talmente spietata, efficiente e ben coordinata che qualche maligno potrebbe sospettare che era stata già preparata in precedenza. Lui, il Presidente, si è limitato al rituale «nego tutto», che in questo caso più che prevedibile era obbligatorio: avendo già negato sotto giuramento nella famosa udienza fiume di due mesi fa, se ora avesse detto il contrario avrebbe accusato se stesso del reato di falsa testimonianza. Ma per sostenere il suo «sono allibito» lo staff della Casa Bianca ha lavorato davvero bene. Dopo poche ore dall'impatto che l'intervista della Kathleen di domenica sera aveva avuto sull'America (la Cbs ha realizzato una «audience» che non vedeva da anni), le redazioni dei giornali erano già invase dalle «prove» che la signora, anche dopo (e nonostante) il «fattaccio», è rimasta in contatto con Clinton attraverso lettere e biglietti pieni di «Caro Presidente», di «la sua affezionata» e addirittura di «la sua tifosa numero uno»; ha continuato a chiedergli lavoro e in qualche caso lo ha.an.che ottenuto, come quando nel 1994 e 1995 è stata inserita nelle delegazioni americane a due conferenze internazionali. Se era così indignata per l'assalto di Clinton, è il senso dell'operazione, perché ha continuato a cercarlo? Kathleen, nella stessa intervista, aveva già spiegato che per lei l'incidente era chiuso, che lo considerava un «momen¬ to orribile che non era il caso di far conoscere pubblicamente» e che lo ha fatto solo quando le circostanze, vale a dire l'obbligo di andare a testimoniare nell'istruttoria del processp intentato da Paula Jones, l'hanno costretta. In questo contesto la sua insistènza nel chiedere un lavoro, visto che i problemi che l'avevano portata a chiedere aiuto a Clinton non erano certo scomparsi, una spiegazione la trova. Ma la Casa Bianca non ha badato a sfumature. Anzi, almeno in un caso ha perfino barato, rendendo pubblica una lettera in cui la Kathleen invita Clinton a passare una vacanza in una sua casa in Colorado. Se non si guarda la data, che è precedente la morte del marito di Kathleen, è facile rimanere sconcertati. Gioco estremamente pesante, insomma, che ancora non è chiaro se e quanto funzionerà. Il primo sondaggio dice che il «gradimento» di Clinton per il modo in cui svolge il suo lavoro di Presidente è sempre altissimo, il 67 per cento, ma alla domanda «Credete a lui o a lei?», il 43 per cento dice di credere alla Kathleen e il 40 a Clinton. Nel caso della Paula Jones, quelli disposti a credere che lui si fosse davvero calato i pantaloni chiedendole di «baciarlo», erano meno del 30 per cento. Sembra un'incrinatura nel «Clinton va bene nonostante tutto», e a sottolinearla c'è anche la fine del silenzio delle donne, intese come attiviste politiche. Dopo la Patricia Ireland, presidente del Now, lapidaria con il suo «Forse dovremmo ripensare a cosa deve essere un buon Presidente e un uomo perbene», ieri è stata la volta della Pat Schroeder, per anni in prima linea nelle rivendicazioni femminili, della Kate Michelman, leader delle abortiste, e di tante altre. Solo la Geraldine Ferraro ha preferito «sospendere il giudizio». Franco Pantarelli LA CORRISPONDENZA TRA LA SEGRETARIA E IL PRESIDENTE '«**«*'< Uditi <- -fa ''ut. r ■ .Y n* wE^nuST \£S •£» ri ■ —*r. In senso a sinistracui Kathlappuntam22 NOVuna lettedel 21 Dcon cui iringraziala disponnella camrielezioncon cui lil 18 OTringraziaaver trovper incoNelle dui protagodella cor•''-vC •♦«ti **** In senso orario, dall'alto a sinistra: il biglietto con cui Kathleen Willey chiese appuntamento a Clinton il 22 NOVEMBRE I993; una lettera del 21 DICEMBRE I995 con cui il Presidente ringrazia la Willey per la disponibilità a lavorare nella campagna per la sua rielezione; un'altra lettera con cui la Willey, il 18 OTTOBRE I994, ringrazia Clinton per aver trovato il tempo per incontrarla Nelle due foto, i protagonisti della corrispondenza

Luoghi citati: America, Colorado, New York