Il cerchio dell'amicizia malata

Il cerchio dell'amicizia malata PERSONAGGI Il cerchio dell'amicizia malata Un tarlo nei destini di tre ragazze ESCLUSIVO FOGGIA DAL NOSTRO INVIATO Maria Filomena Sica non ha più la voce ferma e decisa di due sere fa, quando nella caserma dei carabinieri ha ricostruito gli ultimi istanti di Nadia, uccisa sabato nel garage di Amia Maria. Maria Filomena, da quasi ventiquattr'ore è in una cella del carcere di Foggia e piange. A chi le chiede perché ha ucciso Nadia, risponde: «Ho obbedito a Anna Maria. Lei era il tramite con mio padre. Attraverso di lei mi sembrava di avere un contatto con lui». Il carcere non ha, invece, ancora cancellato del tutto l'aria spavalda di Anna Maria Botticelli. A chi le chiede perché risponde, sicura e senza cedimenti: «Il padre di Mariena era diventato il mio dio». In queste parole e in questa diversa reazione al primo giorno dietro le sbarre, va cercata la chiave di accesso per entrare all'interno di questa storia dove, presto, gli mquirenti dovranno lasciare il posto agli psicologi perché nessuna delle due ragazze ha mai conosciuto il padre di Maria Filomena, morto quando entrambe avevano meno di un anno di vita. La storia ha, infatti, inizio diciotto anni fa a Castelluccio di Sauri, paese di 1950 abitanti a 23 chilometri da Foggia. Il padre di Maria Filomena muore lasciando una moglie, un figlio quasi maggiorenne, una figlia di nove mesi e un negozio di tessuti. Il figlio, Vincenzo, trova un impiego a Foggia e va a vivere lì. Il negozio viene venduto, madre e figlia rimangono con un magro stipendio da impiegata della donna e un piccolo aiuto, dei suoi genitori e di Vincenzo. Maria Filomena inizia a frequentare le scuole e a mascherare il vuoto lasciato dalla scomparsa del padre con la grande forza dei deboli. Già alle elementari e alle medie è in classe con Anna Maria, e già è l'unica ad avere accesso alle fragilità di Maria Filomena. Alle superiori le loro strade si dividono. Anna Maria sceglie il magistrale. Maria Filomena preferisce ragione¬ ria. Restano ottime amiche, continuano a studiare insieme le materie comuni, ma il cerchio si allarga. Anna Maria fa amicizia con Nadia. Vive alla periferia di Castelluccio. I genitori, originari della provincia di Avellino, hanno cinque figli, e molti ettari di terra, dove coltivano grano, un po' di ortaggi e alberi da frutto. Anna Maria e Nadia diventano compagne di banco e vanno a scuola insieme. Ogni mattina poco prima delle otto, il sindaco Gaetano De Flumeri le incontra mentre si dirigono alla fermata dell'autobus per Foggia. Ma il cerchio si allarga solo in un senso: quando Maria Filomena tenta di fare amicizia con la sua amica di banco, Anna Maria la costringe a cambiare posto sul pullman. Vuole essere l'unica amica e ci riesce. Nessuno vede mai Maria Filomena in giro con una ragazza diversa da Anna Maria. Insieme, spesso abbracciate, il sabato e la domenica passeggiano su e giù per il centro del paese. Ma sarebbe sbagliato immaginare un legame sentimentale. Anna Maria, bionda, il volto scolpito, non è tipo da passare inosservato. Né lo è Maria Filomena, anche se i capelli scuri, i tratti angolosi dei lineamenti, la rendono meno appariscente. Le due ragazze hanno una lunga lista di pretendenti, come di fidanzati. Bella, tanto da far voltare i giovani di Castelluccio è anche Nadia, ma esce poco. Per essere sicuri di' incontrarla c'è un solo modo: recarsi alla messa delle undici della domenica mattina. Tra passeggiate, messe e fidanzati, le tre ragazze crescono portando a casa pagelle da premio. Nei primi quattro anni di superiori collezionano 7 e 8, senza mai scendere al di sotto del 6. Al quinto anno ad avere un calo è soltanto Maria Filomena, Nella sua pagella vi sono due insufficienze: un 4 in ragioneria e un 4 in calcolo, che risaltano sul solito sfondo di 7 e 8. «Erano cambiati i professori, è normale un disorientamento - spiega il preside Giacomo Tortorefla in cinque anni di scuola mai nessun docente ha espresso un giudizio che non fosse lusinghiero. Anche quest'anno l'unica nota, per così dire negativa, nel giudizio glo¬ bale era l'accenno alla sua determinazione nel sostenere le proprie tesi. Sono così, e basta: questo era il suo atteggiamento. Ma non è una novità, questo tratto del suo carattere è sempre stato presente». Tutto normale, insomma. Eppure Maria Filomena e Anna Maria, secondo gli mquirenti, da un anno stanno progettando di uccidere Nadia, ma nessuno si accorge di nulla. Un'intuizione l'ha soltanto Nadia. Alla zia confessa: «Anna Maria e Maria Filomena non sono più semplici come prima. Non capisco perché». Se ne renderà conto qualche giorno dopo. Ma sarà troppo tardi. Flavia Amabile ® 13 mommi mmmmm L,JUProHfAM£NT& Sabato pomeriggio Anna Maria vo o prendere Nadia olia fermata de) pullman e la invita nel garage; di casa sua, adibito a studio, per preparare una tesina per la scuola. U le sta aspettando Morìa Filomena. jr*f"5' lAMUUtML Anno Maria spegne la luce {è un segnale convenuto), Maria A Filomena prende una sciarpa e aggre— \^disce alle spalle Nadia. Ma la ragazzo reagisce, allora la colpiscono a calci e pugni. LA CORDA. Nadia è morta: a questo rjnto. ledue amjche pramteno uro corda che provino l'impiccagione. jjk Wtmmvm®. Prima \/\J»^e due amiche vogliono essere assolu\^^r tornente certe che Nadio è morto. Avvicinano uno specchietto alle narici della ragazzo e constatano che non si appanna, segno che la giovane non respira più. HIA LETI IRA. Le due amiche mettono addosso alia ragazza una lettera dattiloscritto che le avevano fatto firmare giorni prima ccn l'inganno e nella quale Tacevano dire a Nadia che si era suicidata perché omosessuale Tra passeggiate incontri a messa -e tanticorteggiatori crescono portando da premio Poi scoppia la rijalità Gli studenti davanti all'istituto magistrale «Poerio» di Foggia, frequentato dalla ragazza uccisa e da una delle due assassine

Luoghi citati: Avellino, Flumeri, Foggia