«Olocauste, vergogna di tanti cristiani»

«Olocauste, vergogna di tanti cristiani» «Olocauste, vergogna di tanti cristiani» CITTA' DEL VATICANO. Non sembra il «mea culpa» che molti si attendevano il documento vaticano sull'Olocausto: compie una distinzione netta fra antigiudaismo e antisemitismo nazista, e salva la figura e l'opera di Pio XII, da decenni accusato di aver taciuto durante la persecuzione. Una colpa viene riconosciuta: accanto a uomini e donne coraggiosi, che rischiarono la loro vita per salvare i perseguitati, «l'azione concreta di altri cristiani non fu quella che ci si sarebbe potuto aspettare da discepoli di Cristo». E' una colpa di omissione, di debolezza, di viltà da parte di chi non ebbe la forza di «alzare voci di protesta. Per i cristiani questo grave peso di coscienza di lóro fratelli e sorelle durante l'ultima guerra mondiale deve essere un richiamo al pentimento. Deploriamo profondamente gli errori e le colpe di questi figli e figlie della Chiesa». Dieci annui per 11 pagine, compresa una breve lettera di Giovanni Paolo II al cardinale Cassidy, responsabile della Commissione per i rapporti con l'ebraismo. «Il crimine che è diventato noto come la Shoah rimane un'indelebile macchia nella storia del secolo che si sta concludendo», scrive il.Papa. Ma nel documento intitolato: «Noi ricordiamo: una riflessione sulla Shoah», uno dei punti centrali riguarda proprio la distinzione fra antisemitismo e antigiudaismo. E' uno snodo cruciale della posizione cattoli- ca in argomento, che questo documento fissa - ed è la prima volta - con estrema decisione. «Non si può ignorare la differenza che esiste tra l'antisemitismo, basato su teorìe contrarie al costante insegnamento della Chiesa circa l'unità del genere umano e l'eguale dignità di tutte le razze e di tutti i popoli, ed i sentimenti di sospetto e di ostilità perduranti da secoli che chiamiamo antigiudaismo, dei quali, purtrop- po, anche dei cristiani sono stati colpevoli». Il nazismo antisemita - e antireligioso, sottolinea il documento - fu direttamente responsabile dell'Olocausto; l'antigiudaismo forse rese meno sensibili i cristiani, «o persino indifferenti». Ma afferma padre Remi Hoeckman, uno degli autori del testo, alla Radio Vaticana: «C'è chi vuole tracciare una linea diretta tra la Chiesa ed atteggiamenti di antigiudai- smo e la Shoah. Ma questo non corrisponde a verità. C'è chi vuole tracciare questa linea diretta, ma non è il caso». Anche se è vero che l'antigiudaismo ha «favorito un clima nel quale la Shoah ha potuto realizzarsi», nonostante fosse «un progetto assolutamente pagano e anticristiano». I cristiani cercarono di dare aiuto e assistenza alle vittime? «Molti lo fecero, altri no - risponde il documento», e non deve essere dimenticato chi cercò a rischio della propria vita di aiutare i perseguitati: «Durante e dopo la guerra comunità e personalità ebraiche espressero la loro gratitudine per quanto era stato fatto per loro, compreso anche ciò che Pio XII aveva fatto personalmente o attraverso suoi rappresentanti per salvare centinaia di migliaia di vite di ebrei». Pio XII fu accusato di aver taciuto, e la polemica su questo punto non sembra voler cessare. Ma il documento ricorda altre responsabilità, ben più gravi, e di cui non si chiede conto. Quando i capi del Terzo Reich cercarono di espellere gli ebrei, sfortunatamente i governi di alcuni Paesi occidentali di tradizione cristiana, inclusi alcuni del Nord e del Sud America, furono più che esitanti ad aprire i loro confini agli ebrei perseguitati». In realtà, li chiusero, Stati Uniti compresi. Il documento ricorda le violenze del secolo che si chiude: «Ricordiamo in modo particolare il massacro degli armeni, le vittime innumerevoli nell'Ucraina degli Anni 30, il genocidio degli zingari, frutto anch'esso di idee razziste e tragedie simili accadute in America, in Africa e nei Balcani». Da questo fascio di piccoli e grandi genocidi nasce un grido: «La Chiesa condanna nel modo più fermo tutte le forme di genocidio, come pure le ideologie razziste che l'hanno reso possibile». Compie un «atto di pentimento (la «teshuva»): come membri della Chiesa condividiamo, infatti, sia i peccati che i meriti di tutti i suoi figli». Lo sguardo però deve essere rivolto al futuro, un futuro in cui «non ci sia sentimento antigiudaico fra i cristiani e sentimento anticristiano fra gli ebrei». Marco Tosarti Il PENTIMENTO «Deploriamo gli errori e le colpe di questi figli e figlie della Chiesa che non alzarono alcuna voce di protesta» IA COLPA «Il crimine che è diventato noto come la Shoah rimane un'indelebile macchia nella storia del secolo che si conclude» L'ANTISEMITISMO «Basato su teorie contrarie ai principi della Chiesa è diverso dai sentimenti di sospetto e ostilità che sono l'antigiudaismo» GLI ALTRI GENOCIDI «Ricordiamo il massacro degli armeni, le vittime nell'Ucraina degli Anni 30, lo sterminio degli zingari e le tragedie nei Balcani» 1935 « LE LE©©! DI NORIMBERGA. Promulgate nello Germania di Hitler, privano gli ebrei di ogni diritto costituzionale e proibiscono i matrimoni «misti». 1941 - LA SOLUZIONE FINALE. Il capo delle SS, Heinrich Himmler, incarica Reinhard Heydrich di elaborare i piani per la «soluzione finale della questione ebraica», cioè per l'annientamento. 1942 • LA CONFERENZA DELLA MORTE. A Wannsee i vertici nazisti mettono a punto i particolari del piano per lo sterminio: decimazione attraverso i lavori forzati e sterminio nelle camere a gas deiMlager. 1941-1945 • IL MASSACRO. Secondo gli storici, gli ebrei uccisi dal Terzo Reich oscillano da un minimo di 4.200.000 a un massimo di 6.100.000.

Persone citate: Cassidy, Della Morte, Giovanni Paolo Ii, Heinrich Himmler, Hitler, Pio Xii, Reinhard Heydrich

Luoghi citati: Africa, America, Citta' Del Vaticano, Germania, Norimberga, Stati Uniti, Sud America, Ucraina