La Francia rimane fedele a Jospin di Enrico Benedetto

La Francia rimane fedele a Jospin Il 35,4% alla Gauche, 30,4 all'opposizione, si rafforza il Front National di Le Pen La Francia rimane fedele a Jospin Nelle regionali sinistra in trionfo, cede la destra PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Francia si ritinge di rosa. Sino a ieri governava 2 regioni su 22: ne ha espugnato la maggioranza. Dodici, forse più. Aquitania, Linguadoca, Pas-de-Calais, Bretagna, Piecardia, Borgogna.... Ma anche i due pesi massimi: Provenza-Alpi-Costa Azzurra dove Jean-Marie Le Pen insidia la seconda posizione, e l'Ile-de-France cioè Parigi & dintorni. La Destra vacilla. Mantiene Alsazia, Loira, Champagne-Ardennes, Lorena e altri capisaldi (compresa l'Alvernia in cui Giscard precede per un soffio la Gauche), ma 1 erosione del Front National è feroce. Nel Var umilia il leader udf Frangois Léotard, il N° 2 della minoranza parlamentare. E Le Pen vorrebbe invitarsi a tavola. «Rifiutando i nostri suffragi per le presidenze regionali, la Droite tradirà i francesi preferendoci la Gauche. E' scandaloso» afferma. Ma inevitabile. Ci saranno alleanze periferiche rpr-udf-fn, ma nessuna decisiva. Accettare i voti Fn significherebbe, per la Droite, il suicidio. Jacques Chirac, Edouard Balladur, Philippe Séguin e lo stesso Léotard insistono da settimane: nessuna intesa con chi predica la xenofobia. Da sola, tuttavia, la virtù non paga. La coalizione rprudf s'illudeva di limitare i danni. Ora ammette la débàcle. Malgrado il 30,4 % contro il 35,4 a Gauche (e un 15,3 per il Front National) non sia punteggio basso, il potere le sfugge. Scuro in viso, Phihppe Séguin - il segretario neogollista - abbozza. E dice, in sostanza: «Colpa di Chirac». Che sciolse l'Assemblée national proprio un anno fa, precipitando nello psicodramma la Destra. «Paghiamo tuttora il contraccolpo delle Politiche anticipate» osserva. Voleva riformare il neogollismo. Ma la base recalcitra. La sconfitta gli fornisce una chance supplementare. «Bisogna rinnovarci» aggiunge. Edouard Balladur sa come. Unificando le forze. L'ex premier, che si vede sfuggire in extremis il successo nella regione di Parigi ma cui la capitale rinnova la fiducia, vorrebbe azzerare la situazione. Non pronuncia le parole «partito unico», ma la tendenza è quella. Abbandonando la fine diplomazia che gli conoscevamo, si trasforma in picconatore. Esistono, a suo avviso, «responsabilità collettive». Solo facendo tabula rasa, la De stra francese ha qualche chance di riprendersi. Il di battito animerà i prossimi giorni. Ma prima di tuffarvi si, rpr e udì" devono scongiu rare il peggio nel II turno cantonale, domenica prossi ma. I cantoni sono la micro Francia. Ma che riserva spesso grandi sorprese. Fra i consiglieri già eletti - quindi con almeno il 50 % - troviamo Bernadette Chirac e un certo... Lionel Jospin. Correva (per il ps, naturalmente) nella minuscola Cintegabelle, presso Tolosa. E ha deciso di teneryi una conferenzastampa, ' snobbando. Matignon. Basso profilo, nessun trionfalismo. Il «metodo Jospin», minimalista, diviene abituale. Per il primo ministro «positivo», il responso delle urne è «positivo». «Incoraggia il governo» conclude. Le frasi, gliele devono strappare o quasi. Ma alla sede ps in rue Solferino, imperversa l'esultanza. Neppure un blitz dei senzalavoro rovinerà la festa. La Gauche gongola. Verdi e pcf anche. Le liste unitarie reggono bene. In alcuni casi, tuttavia la dissidenza a sinistra impedisce il successo pieno. Ma a Droite esisto¬ no fenomeni analoghi, e dalle conseguenze ben più gravi. Un dato di rilievo, che ha probabilmente favorito la sinistra, è anche quello delle astensioni, in forte aumento rispetto al passato (41 %). Stamane la Francia si risveglerà uguale e diversa. Ha confermato l'opzione Jospin espressa nel giugno '97. Rifiutando la tesi rpr-udf «controbilanciamo il potere ps» - ridisegna però in rosa la carta regionale. Tranne isole e sacche di resistenza la festosa «banda Jospin» invade il Paese. La coabitazione EliseoMatignon dovrà tenerne conto. Jacques Chirac costituì-, sce oggi l'ultimo, vero baluardo contro la Gauche. La sconfitta lo rafforza. E Lionel Jospin ne è conscio. Ma ora che i Francesi gli hanno ridetto sì, l'Eliseo non lo intimidisce più. Enrico Benedetto