MA COS'È' QUESTO EURO?

MA COS'È' QUESTO EURO? UNIONE MONETARIA MA COS'È' QUESTO EURO? Due incontri per capire come cambierà la nostra vita OLTI italiani, probabilmente, l'hanno scoperto solo in occasione del «Televoto» di «Domenica in» per scegliere la faccia della nuova moneta. Eppure il conto alla rovescia per mandare in pensione la lira, dopo più di mille anni di onorato servizio (la moneta venne introdotta da Carlo Magno tra il 781 e il 794), G glS CGIIìilìCìàto: dai i° gennaio 1999 l'euro affiancherà la lira, per poi sostituirla, a partire dal 2002. Ma come cambierà la nostra vita? La rivoluzione sarà molto profonda e complessa, al punto tale che già è in azione, presso ogni provincia, un comitato che dovrà affrontare i mille problemi che comporterà la nuova unità di misura. E non sarà facile, d'altro canto, capire quali conseguenze potrà avere il fatto di disporre di una sola moneta in tutta Europa. Ci saranno vincitori e vinti, anche se alla fine l'unità monetaria dovrebbe comportare più benefici, in materia di costo della vita e di valore della moneta che non inconvenienti. In estrema sintesi, comunque, già oggi si può prevedere che: 1) Ci rimetteranno le banche, che non potranno più guadagnare sui cambi e dovranno attrezzarsi alla concorrenza europea. Saranno loro, inoltre, a dover spendere le cifre più imponenti per adeguare la contabilità alle nuove misure. I prodotti finanziari, dai fondi di investimento alle polizze assicurative, avranno le stesse ca- ratteristiche, da Amburgo a Palermo. Per i risparmiatori, finalmente, ci sarà la possibilità di scegliere tra offerte di vario tipo. E sarà possibile mettere a confronto il prezzo di azioni di vari emittenti europei. 2) Sarà più dura per le industrie, che si dovranno attrezzare a una competizione molto più agguerrita dato che le merci, un'auto piuttosto che un abito, tenderanno a costare lo stesso. Cadranno, così, le barriere protettive a vantaggio dei monopoli. Ma la concorrenza sui prezzi vorrà dire margini di guadagno più ristretti per le industrie, che a loro volta tenderanno a comprimere i vari costi, a partire da quello del lavoro. 3) A guadagnarci, però, dovrebbero essere i consumatori che disporranno di più prodotti a prezzi più convenienti, sia per la concorrenza più aspra che per la caduta di molti costi destinati a scomparire assieme alle frontiere. Anche le strutture del nnmTr!°rr.irì; r.rp.h-V^;, mente, saranno destinate a cambiare più rapidamente, per essere più competitive. 4) Un euro, ai cambi attuali, dovrebbe valere attorno alle 1948 lire. Per la prima volta dopo più di mezzo secolo, insomma, gli italiani torneranno a ragionare in termini di centesimi (la monetina da cinque cent varrà grosso modo le attuali 100 lire). Ed i prezzi, come sempre accade in occasione delle rivoluzioni monetarie, tenderanno ad arrotondarsi attorno all'unità. 5) Ovviamente, solo chi disporrà di almeno 1 milione di euro (circa 2 miliardi di lire) entrerà di diritto nel ristretto club dei milionari. I comuni mortali dovranno limitarsi a sogni più modesti. Qualcuno, addirittura, dovrà accontentarsi di cantare «Se potessi avere mille euro al mese...». Ugo Bertone L'Europa Unitaè il temadi due incontri, lunedì 16. Alle ore 15 c'è il convegno «Più competitività, più sviluppo, più lavoro: le proposte degli imprenditori» all'Unione Industriale (via Fanti 17) con il ministro Bersani, Giorgio Fossa, Paolo Cantarella, Francesco Devalle, Paolo De Feo, Paolo Lamberti, Ferruccio De Bortolf. Alle ore 18 Rinaldo Bontempi e Sergio Pistone parlano di Unione Europea in sala lauree di Scienze Politiche. Alcurii esempi di «euro»: per ogni Paese le monete avranno figure diverse

Luoghi citati: Amburgo, Europa, Palermo