Gli shuttle fanno il tagliando

Gli shuttle fanno il tagliando CHECK-UP DA 70 MILIONI DI DOLLARI Gli shuttle fanno il tagliando Tutta la loro tecnologia verrà ringiovanita Ali anni dal primo lancio, lo Space Shuttle mostra i segni dell'età. Il problema non è l'usura, ma l'invecchiamento tecnologico di alcuni sistemi di bordo, progettati nei primi Anni 70 e ormai superati. Anche se un po' datate, le quattro navette della Nasa godono di buona salute. E hanno ancora tutta una vita davanti. Costruite per svolgere più di cento missioni, sono lontane da questo traguardo: Columbia, la veterana della flotta, è appena a quota 24. Nessuno sa dire al momento per quanti anni ancora gli Shuttle resteranno in servizio. E' in progetto una navetta di nuova generazione: VentureStar. Il prototipo in scala compirà alcuni voli suborbitali a partire dal prossimo anno. Ma questa fantascientifica astronave, pilotata interamente dai computer e perciò capace di volare indifferentemente con o senza uomini a bordo, non sarà disponibile prima del 2005. Salvo intoppi. In attesa del VentureStar, la Nasa ha dato così il via a un importante programma di aggiornamento degli Shuttle. A. novembre la navetta Atlantis è tornata nello stesso stabilimento di Palmdale, in California, da cui era uscita 12 anni prima. In nove mesi i tecnici della Boeing la sottoporranno a una revisione completa. Un esame approfondito alla ricerca delle più piccole tracce di fatica del metallo dopo venti missioni nello spazio e più di 96 milioni di chilometri percorsi in qualcosa come 2400 orbite attorno alla Terra. In occasione di questo checkup, del costo di 70 milioni di dollari, Atlantis subirà più di cento modifiche. Molti miglioramenti riguardano l'avionica, cioè l'elettronica di bordo, ormai obsoleta. Dalla cabina di pilotaggio sono stati tolti gli strumenti, ancora di tipo tradizionale: verranno sostituiti da schermi a colori multifunzione. Saranno adottati data bus a fibre ottiche, mentre per la navigazione alle piattaforme inerziali si affiancherà il Gps, che impiega una costellazione di satelliti in orbita a 20 mila chilometri dalla Terra. Altri interventi riguardano il rivestimento che protegge lo Shuttle dal calore durante il rientro nell'atmosfera, gli impianti idraulici e i generatori di potenza. Il sistema di raffreddamento e il bordo d'attacco delle ah verranno resi più resistenti: una misura precauzionale legata al rischio di collisione con detriti in orbita. Le stesse modifiche verranno poi estese agli altri tre Shuttle: Columbia, Discovery, Endeavour. Proprio quest'ultima navetta ha tenuto a battesimo lo scorso gennaio una nuova e più avanzata versione dei motori principali a idrogeno e ossigeno liquidi. Grazie a numerose modifiche a pompe, iniettori, valvole e sistema di controllo, è aumentata l'affidabilità e si sono ridotti i costi di manutenzione. Anche il grande serbatoio esterno del propellente è stato completamente riprogettato. Ricorrendo a una nuova lega alluminio-litio, il peso è diminuito di 3,7 tonnellate: un risparmio che permetterà di aumentare il carico utile della navetta. Il primo lancio con questo serbatoio ultraleggero è previsto a maggio con la missione STS-91. Questo è il futuro immediato. Ma per dare una nuova giovinezza allo Shuttle, c'è chi pensa a una soluzione quanto meno rivoluzionaria. La Nasa ha commissionato a Boeing e Lockheed Martin lo studio di razzi combustibile liquido, muniti di ali, che dovrebbero prendere il posto dei due booster a propellente solido. Una volta esaurita la spinta, scenderebbero in volo planato per atterrare automaticamente sulla pista del Kennedy Space Center, guidati da terra o da un computer a bordo. Al vantaggio di essere riutilizzabili, si aggiungerebbe quello di poter regolare la spinta dei motori durante l'ascesa, cosa impossibile con i razzi a propellente solido. Secondo la Nasa questi nuovi booster permetterebbero di risparmiare circa 500 milioni di dollari l'anno. Per realizzarli, però, occorrono investimenti ingenti e una decisione definitiva non verrà presa probabilmente prima del 2002. Allora si dovrebbero avere indicazioni più precise sul futuro del progetto VentureStar. Anche se per la Nasa si tratta di due programmi diversi e indipendenti, la sensazione è che una scelta a favore dei booster riutilizzabili a propellente liquido potrebbe venire proprio da eventuali ritardi o problemi del VentureStar. Viceversa, se questa navetta dovesse nascere nei tempi previsti e centrare l'obiettivo di tagliare del 90 per cento gli attuali costi di lancio, per lo Shuttle potrebbe profilarsi il pensionamento anticipato. Giancarlo Riolfo Le navette spaziali rinnovano avionica, rivestimento termico serbatoi e motori ando giovanita li ca, mico i dea nao lo più tori geno movalo, è i soziotoio tato ato. a alcommissionato a Boeing e Lockheed Martin lo studio di razzi combustibile liquido, muniti di ali, che dovrebbero prendere il posto dei due booster a propellente solido. Una volta esaurita la spinta, scendeIl «VentureStsostitugli Shudopo il 20Intale navevengorimodern500 milioni di dlari l'anno. Per rlizzarli, però, occono investimenti genti e una decisione finitiva non verrà prprobabilmente prima 2002. Allora si dovrebbavere indicazioni più presul futuro del progetto VenreStar. Anche se per la Nasa si trdi due programmi diversi edipendenti, la sensazione è una scelta a favore dei boo Il «VentureStan> sostituirà gli Shuttle dopo il 2005 Intanto le navette vengono rimodernate

Persone citate: Giancarlo Riolfo, Kennedy Space Center, Space

Luoghi citati: Boeing, California, Columbia