«Ricuciamo la memoria stroppata»
«Ricuciamo la memoria stroppata» Rifondazione ed estrema destra protestano a pochi metri dal teatro che ospita i due leader «Ricuciamo la memoria stroppata» Trieste, «rappacificazione» tra Violante e Fini TRIESTE. «E' venuto il tempo di scrivere tutte le pagine della nostra storia, anche quelle scomode». «Ricordare vuol dire capire, anche se capire non vuol dire condividere». Firmato Gianfranco Fini e Luciano Violante. Ieri, nell'atteso incontro con gli studenti dell'Università di Trieste, il presidente di An e quello della Camera hanno dato l'impressione di parlare la stessa lingua, spesso annuendo l'uno al sentire i discorsi dell'altro. Ma i distinguo - con toni sempre pacatissimi - non sono mancati. Il presidente della Camera, nell'affrontare alcuni temi cari alla destra, è stato fermo: ci sono fatti, come il dramma degli esuli istriani e dalmati e quello delle foibe, di cui per anni non si è parlato «per ragioni di bassa convenienza». Violante ha ricordato la risiera di San Sabba, le foibe, i campi di Gonars dove furono internati gli sloveni; il nazismo che a Trieste ha avuto un consenso particolare; la tragedia dei profughi che, una volta in Italia, sono stati insultati come traditori; le due «liberazioni» di Trieste: quella dai tedeschi, con l'intervento dei partigiani, e quella dai titilli. Ma per Fini «in queste zone buona parte della lotta partigiana non fu all'insegna dei valori nazionali», mentre i giovani che aderirono alla Repubblica Sociale, quando tutto era perduto, lo fecero per difende- re l'italianità. Violante ha replicato dicendo che non sempre la difesa dei valori nazionali ha portato a stare dalla parte giusta. Fuori dal teatro, non è mancato il dissenso per il confronto tra i due ex avversari. Un «pre- sidio antifascista» si è svolto in piazza della Borsa con rappresentanti di Rifondazione comunista, anarchici, giovani dei centri sociali, storici e semplici cittadini. Tutti uniti per ribadire in coro, tra le bandiere rosse e la bandiera della Jugoslavia di Tito, i valori della Resistenza e dell'antifascismo contro ogni «pacificazione». A qualche centinaia di. metri, in piazza Unità d'Italia, si è svolto il presidio di una sparuta delegazione di estrema destra. Anche in questo caso lo svolgimento del¬ la protesta è stato del tutto civile e si è consumato tra gli slogan («Fini-Violante, connubio ributtante») e il comizio del portavoce provinciale Manlio Portolan. Tra tanti dissensi, moderato è stato invece il commento del sindaco Riccardo llly. «Dobbiamo ricostruire la storia - ha detto - eliminando buchi o mistificazioni, estendendo la storia di questa città a temi che oggi diventano di attualità in considerazione della sua proiezione verso l'Europa», [e. m.] 11 leader di An II presidente della Camera «E' arrivato il momento «Questa è la città di riscrivere tutte che ha pagato di più le pagine scomode» i conti con il passato» Il presidente della Camera Luciano Violante e il presidente di An Gianfranco Fini ieri a Trieste
Persone citate: Fini Trieste, Gianfranco Fini, Luciano Violante
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