Il Maggiolino vicino alla Rolls

Il Maggiolino vicino alla Rolls L'intesa sarebbe stata definita la scorsa settimana sotto l'egida di Gerhard Schroeder Il Maggiolino vicino alla Rolls Bild: «La Volkswagen ce l'ha fatta» Ma la rivale Bmw non vuole mollare BONN. Il nonno, 60 anni fa, aveva fornito al Fuhrer un veicolo che, nella versione militare, doveva contribuire alla conquista dell'Inghilterra. Ora lui, che da tecnico raffinato e rigoroso si è trasformato in abile manager, sta mettendo le mani proprio su uno dei simboli della Britannia. Si tratta di Ferdinand Porsche, il progettista del Maggiolino, e di Ferdinand Piech, il presidente della Volkswagen, che, secondo accreditate fonti tedesche, dovrebbe aver vinto la sfida con la Bmw e il suo n. 1, Bernd Pischetrieder, per l'acquisto della Rolls-Royce. L'indiscrezione arriva da «Bild», quotidiano tedesco solitamente ben informato sulle vicende dell'industria di casa. Secondo «Bild», l'acquisizione della Rolls da parte della Volkswagen sarebbe ormai cosa fatta. Il giornale fornisce anche particolari su un presunto «colloquio segreto» avvenuto alla fine della scorsa settimana fra i vertici della Volkswagen e della Vicker, la società che detiene il possesso della Casa inglese. All'incontro avrebbe partecipato anche il primo ministro della Bassa Sassonia e candidato socialdemocratico alla cancelleria, Gerhard Schroeder. Il leader politico è presidente della regione in cui la Volkswagen ha la sua sede e, come tale, è azionista del gruppo guidato da Piech insieme con i sindacati, le banche e i privati. In Volkswagen ieri si sono rifiutati di commentare le indiscrezioni, ma il «kein kommentar» dei portavoce di Wolfsburg ha finito, paradossalmente, per aumentare i sospetti. Del resto, proprio Piech, al Salone di Ginevra, aveva confermato l'interessamento del suo gruppo per la Rolls, aggiungendo che un annuncio in materia sarebbe stato dato entro fine marzo. Così il discendente del progettista di una delle auto più popolari, per filosofia concettuale e per numeri di vendita (21 milioni di pezzi), si trova probabilmente a inserire nel suo «parco» di marchi a larga diffusione (Volkswagen, Audi, Skoda, Seat) anche la più nobile e snob delle auto di lusso, simbolo reale dell'Inghilterra, di ricchezze sconfinate, di classe e distinzione. La Bella e la Bestia, per parafrasare la fiaba. E' evidente che in una vicenda finanziaria e industriale del genere non esistono «vendette» postume da nonno a nipote. Semplicemente, Piech, come Pischetrieder, si è interessato alla Rolls per il valore d'immagine del marchio (l'azienda non arriva a produrre duemila vetture all'anno), valutato intorno ai 1500 miliardi di lire. «Il prezzo - aveva però detto a Ginevra il n. 1 di Monaco, che già possiede il gruppo inglese Rover - non deve essere tale da incidere negativamente sulle nostre attività». Se davvero la Rolls è ormai targata Volkswagen, a Piech restano due problemi da risolvere: dimostrare di aver fatto mi buon affare (ma il '97, in ogni caso, si è chiuso con il raddoppio dei profitti: 1361 miliardi di marchi) e pensare alla sostituzione del 12 cilindri fornito dalla Bmw alla Casa inglese per il nuovo modello da 400 e passa milioni, la Silver Seraph, presentato a Ginevra. Ma è già pronto un 12 cilindri che si è visto sul prototipo W12 realizzato con l'Italdesign. E rimane il fatto che l'industria britannica non è più padrona di se stessa. La Vauxhall significa General Motors, la Jaguar è Ford, le Rover e Land Rover sono Bmw (affare finito in porto per duemila miliardi di lire nel '94). Restano pochi, piccoli costruttori di vetture sportive. L'Inghilterra dell'auto è stata davvero conquistata. Michele Fenu 1 DUE PRETENDENTE A CONFRONTO FATTURATO '97 [MID di marchi] UTILE NETTO [MLD di marchi] VETTURE VENDUTE [nel mondo 1997] VENDITE IN ITALIA (gennaio-febbraio "98] VOLKSWAGEN 113,149 1,360 (1997) 4 milioni 250 mila 27.189 0,692 {1996} 1 milione 196 mila (di cui Rover 521 mila) MODELLI DI PUNTA Golf, Passai, Pelo

Luoghi citati: Bassa Sassonia, Ginevra, Inghilterra, Italia