Parigi sfratta Armoni

Parigi sfratta Armoni «Misure di sicurezza carenti», ma dietro ci sono le proteste di un quartiere Parigi sfratta Armoni La prefettura vieta la sua sfilata PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Annullato il defilé di Armani. Pomeriggio da infarto per lo stilista. Parigi gli chiude le porte in faccia. E con questo gesto dichiara guerra alla moda italiana. A tre ore dallo show parigino dell'Emporio scoppia il caos. L'associazione Saint Germani - quartiere dove Armani ha approntato un megatendone di 2000 metri per presentare 150 abiti, investendo un miliardo e mezzo - chiede al prefetto di Parigi, e ottiene, di far annullare l'evento por motivi di sicurezza. Alle 20 la piazza è presidiata dalla polizia. Nessuno può entrare, nessuno può uscire, neppure lo staff. E' panico, rabbia. Pensare che Armani voleva questo happening per ringraziare l'accoglienza dei francesi al suo Emporio e in vece ora medita di presentare la collezione a New York. Addirittura, la Chambre del la Mode gli aveva riservato l'onore di concludere la kermesse del pret-a-poter. Ma lui aveva detto no, «troppo presuntuoso». Armani ieri - dentro il tendone, ostaggio dei poliziotti - svillaneggiato, decide di far sfilare le 90 modelle a porte chiuse. Per provocazione, di fronte alle sole telecamere di una troupe italiana. Soltanto verso le 22 lo stilista esce in piazza. Il pubblico lo invoca a gran voce, mentre un gruppo le donne del quartiere urla: «Giorgio, vattene». Ma quali sono i motivi di tanto sfregio da parte dei francesi? Solo le uscite di sicurezza insufficien- ti? Secondo il comitato, il «circo Barnum della moda lede la tranquilhtà della zona, viola la piazza simbolo». Armani è furibondo, offeso. Per quattro giorni 100 operai hanno montato l'apparato. Invitate 1500 persone: 1200 al defilé a cui se ne sarebbero aggiunte altre 300 al ricevimento danzante, con un buffet di specialità mediterranee. Fra gli ospiti erano attesi e avevano già confermato: Jeremy Irons, Ornella Muti, Claudia Cardinale, il principe Emanuele Filiberto e Serge di Jugoslavia. Ma anche Ainouk Aimeè, Charlotte Rampling, Christophe Lambert e tutti gli stilisti parigini. I più, avvertiti dell'annullamento, all'ultimo momento. Ma non Alba Parietti e Christophe Lambert che arrivano, a distanza di pochi minuti uno dall'altro. Poteva essere l'occasione di un riawicinamento, ma non si guardano neppure. Travolti da una folla di verdi che incolpano Armani di aver inglobato sotto le tensostrutture la fontana di piazza Saint Sulpice. Di aver assediato il sagrato del la chiesa. Dicono che si è permesso di soffocare la piazza, di truccarla e snaturarla. Una provocazione - secondo loro - inammissibile su uno spazio pubblico. E già c'erano state proteste quando il mese scorso Armani, proprio qui ha aperto la boutique Emporio, nell'ex drugstore di Saint Germain. Un negozio che sabato ha incassato 220 milioni e che - a dispetto delle polemiche è diventato il punto di ritrovo dei francesi chic e dei giovani che s'incontrano anche nel bar ristorante del primo piano. Dove ogni mattina Bernard Henry Levy va a comprare il giornale e bere il caffè. «Il quartiere sta diventan¬ do troppo alla moda», si erano lamentati i cittadini. Ma i francesi non potevano impedire, prima, allo stilista di montare quel tendone che doveva essere la copia del suo teatrino di via Borgonuovo? Perchè acconsentire per poi revocargli il permesso all'ultimo momento? Non c'è risposta al quesito, ma soltanto un'odiosa presa di posizione. Un compiacimento tutto francese. E si ha la sensazione che Armani sia vittima di un diverbio politico, fra Prefettura e Comune. Domenica ci saranno le elezioni regionali. Il presidente dell'associazione e consigliere municipale del settimo arrondissement, Jean Dominique Giuliani, rincara la dose, facendo sapere che: «L'interesse commerciale del signor Armani pesa fortemente sul quartiere: troppi passi falsi, troppi errori di spettacolarizzazione». Alla fine tocca al prefetto invocare misure di sicurezza. In un laconico comunicato si precisa che: «Una delle tante commissioni ha dato parere sfavorevole sulle scarse misure di sicurezza, poche uscite». Scuse pretestuose. «Tutto era a norma come da richiesta», assicura lo staff Armani. Gli ecologisti incalzano: «Le sedi più adatte ai defilé sono le sale del Carrousel». Dimenticando che per anni le sfilate si sono svolte sotto i tendoni del cortile del Louvre. Antonella Amapane Lo stilista offeso e infuriato. I suoi collaboratori «Era tutto in regola» Caos per i 1200 vip e attori che erano attesi all'appuntamento L'associazione Saint-Germain contesta il tendone allestito in una piazza «Il circo della moda lede la tranquillità» vedì 12 Marzo 1998 associazione aint-Germain ta il tendone n una piazza o della moda tranquillità» VIATO efilé di Armani. Pofarto per lo stilista. de le porte in facesto gesto dichiara oda italiana. A tre w parigino dell'Em il caos. L'associaermani - quartiere ha approntato un di 2000 metri e 150 abiti, inveiardo e mezl prefetto di ne, di far vento por rezza. azza è lla no re, uò E' a. e a i o e aveva detto no, «troppo presuntuoso». Armani ieri - dentro il tendone, ostaggio dei poliziotti - svillanegSoltaesce voca grupp Giorgio Armani e un modello della collezione Emporio che avrebbe dovuto presentare ieri sera a Parigi. Ma la sfilata prevista in un grande spazio coperto a place Saint-Sulpice, a pochi passi da Saint-Germaindes-Prés, è stata vietata dalla prefettura per motivi di sicurezza

Luoghi citati: Jugoslavia, New York, Parigi, Saint Germain