Dall'estero un coro di no ai test
Dall'estero un coro di no ai test I DUBBI DI TRE SAGGI INTERNAZIONALI Dall'estero un coro di no ai test «E' stata una risposta esclusivamente politica» g| NCREDULI su Di Bella e I pronti a scommettere che la B delusione sarà grande quanto le attese. Li hanno chiamati nel Comitato internazionale dei sette garanti della sperimentazione, ma aspettano ancora di essere convocati. Sono i professori Franco Cavalli, direttore della Divisione di oncologia dell'ospedale San Giovanni di Bellinzona, Paul Kleihues, direttore dell'Agenzia per la ricerca sul cancro dell'Oms di Lione, e Karol Sikora, direttore del Programma sul controllo del cancro dell'Oms. Come giudicate la multiterapia? Quali sono state le reazioni nella comunità scientifica " internazionale? Cavalli: «In base alle conoscenze biologiche sul cancro e al grado di attività dèi farmaci mi aspetto che la combinazione di farmaci di Di Bella non abbia effetti nella maggior parte dei tumori e ne abbia di limitati in alcuni tumori intestinali, gli apudomi: per questi casi si era già sperimentata una decina di anni fa la somatostatina e si era scoperto che produce un miglioramento soggettivo e temporaneo». Kleihues: «Sono pessimista. Penso che alla cura manchi una vera prova. E' difficile, comunque, escludere qualunque effetto». Sikora: «Credo che la terapia non sia dannosa e nemmeno efficace. E nel resto d'Europa l'interasse è sempre stato minimo». In Italia si è creata un'isteria di massa. Che impressione ne avete tratto? Cavalli: «Quello della medicina alternativa è un fenomeno mondiale, ma la cultura italiana manca di una tradizione di divulgazione scientifica: se Di Bella si fosse presentato a Londra o a New York, sarebbero stati i giornalisti scientifici a fare quello che in Italia hanno dovuto fare gli oncologi, vale a dire pretendere i documenti su cura e pazienti, documenti che Di Bella non ha mai presentato». Kleihues: «Tutti vogliono la terapia e questa euforia può rivelarsi un vantaggio: la pressione dell'opinione pubblica ha permesso di dare il via a un grande studio controllato. D'altra parte, se l'attenzione diventa eccessiva, per i medici sarà difficile operare serenamente». Sikora: «L'Italia è un Paese ad alto tasso emotivo e Di Bella è abile nel trattare con i media. L'ho visto in tv e anche se non so l'italiano mi ha impressionato». Ritenete che i dati presentati da Di Bella sarebbero stati sufficienti a decidere per la sperimentazione in altri Paesi europei o negli Usa? Cavalli: «No. Difficilmente quanto accade in Italia avrebbe potuto succedere altrove. Se fosse dipeso da me, non avrei mai deciso i test. Rilevo tre anomalie. Primo: devono essere i medici a decidere se fare la sperimentazione, non le autorità politiche, altrimenti si cade in ima logica totalitaria. Secondo: ci si deve basare su dati preclinici (ottenuti dagli animali) e solo successivamente si passa alla Fase 1 sull'uomo, in cui si cercano indizi di reazioni farmacologiche a diversi tipi di tumori, e finalmente alla Fase 2, che studia i casi specifici che si sono rivelati più promettenti. In Italia, invece, si è saltati alla Fase 2. Terzo: si devono sperimentare i singoli farmaci e solo dopo le com¬ binazioni. Da voi, al contrario, si testa subito il cocktail». Kleihues: «Credo che sarebbe potuto succedere in qualunque altra nazione: capisco la disperazione di tanti ammalati». Sikora: ((All'estero non sarebbe mai cominciata nessuna sperimentazione. I motivi sono emotivi e politici, per non parlare dell'intervento della magistratura». Pensate che il verdetto potrà essere definitivo e mettere così fine ai partiti contrappo¬ sti dei dibeUiani e degli antidibelliaiù? Cavalli: «Si è trattato di una decisione politica in una situazione eccezionale, che richiedeva una soluzione eccezionale. Detto questo, i risultati saranno attendibili: l'oncologia italiana ha un buon nome internazionale». Kleihues: «Lo studio controllato resta la soluzione migliore: è la sola possibilità per tuia verifica». Sikora: «Il problema con le cure anticancro è quello di ottenere dati attendibili e la sperimentazione è stata organizzata con serietà». Questa sperimentazione estesa crea problemi etici? Cavalli: «Bisogna che la gente capisca che è sbagliata la protesta dei sostenitori di Di Bella contro i "lacci burocratici". Esistono regole che discendono dal processo di Norimberga e che non si possono violare». Kleihues: «Ogni studio controllato presenta problemi etici. In questo caso, comunque, è un bene che il numero dei pazienti sia alto. Più alto è, più gli esiti saranno attendibili». Sikora: «I garanti hanno verificato i protocolli, ma abbiamo a disposizione pochissimi dati e tui enorme coinvolgimento emotivo». Gabriele Beccaria «Avete saltato tutte le fasi della sperimentazione umana» «Siamo certi che i risultati saranno comunque attendibili» Raffaele Costa (Uc) , LE ASSOCIAZIONI DI MALATI IJJP^ ' Xa ^ ^^^^^ Aiamn ASSOCIAZIONI CONSUMATORI ^jCodacons Famiglie ^ÉSS^k » Ottaviano con,ro fmjm E Del Turco il cancro (Si) ■ (Trento: ^mmMM * 0461/913,755) Ì| ERETICHE ORTODOSSE ifan! REGIONI RIBELLI Lombardia La comunità scientifica Internazionale ■Publio Fiori (An) S^y^6'"6 ♦ . ^ DtO/B4.6T.503) .£ i sostenitori * Carlo Ma! Maurizio Gasparri (An) . # linea Morbida ■ Francesco^. Storace (An) ^ Carlo Madaró. ' '' * * 'Uff luigi. - Monconi §' (Verdi) MASS MEDIA Giuseppe € ìm Fioroni! (Pp«V«||§ ém- *>!•••. PRETORI D'ASSALTO Marco Taradash (Fi) VESCOVI ito. Puglia IL PARTITO TRASVERSALE gf }< Umberto I '*. w*™mm ONCOLOGI CONCILIANTI Gloria Buffo (Pds) POLITICI Alfonso Pecoraro / Scanio (Verdi) W Giuliano Barbolini (Pds) Clemente, Mastella (Ccd) • ' ' Camillo Ruini Danilo Poggiolini (Ri) , l'GIUDICI Giornale Resto del Carlino L'associazione!», del farmacisti " (Giacomo Leopardi) i nemici f Gli oncologi duri (Leonardo Santi) L'Ordine dei medici (Aldo Pagni) gli ex nemici Ministero | della Sanità | (Rosy Bindi) Il professore Paul Kleihues
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