Governo diviso sullo ricello per il Sud

Governo diviso sullo ricello per il Sud Ciampi perplesso sugli investimenti. Il sindacato critico. Cofferati: rispettate il patto del '96 Governo diviso sullo ricello per il Sud Rinviato il piano di azione ROMA. Prodi ci riprova, ad accelerare i provvedimenti per l'occupazione nel Mezzogiorno. Così ieri ha riunito mezzo governo a Palazzo Chigi (Ciampi, Visco, Treu, Bersani, Costa e Burlando) e al termine del vertice ha ammesso che bisogna «sbloccare la burocrazia e i ritardi che tengono fermi i finanziamenti. Questo il grande salto in avanti» che il governo deve compiere. Sull'accelerazione, forse, non tutti i ministri presenti sono stati d'accordo. Tanto che l'annunciata comunicazione del governo al Senato sulle politiche a favore del Sud è slittata. Perché, secondo le indiscrezioni circolate, nella riunione sarebbero affiorate «divisioni», Ciampi avrebbe espresso «perplessità». La preoccupazione del ministro del Tesoro è che «si facciano gli investimenti giusti», ossia che non si sprechino risorse. Ma sulla necessità di fare in fretta anche Ciampi è d'accordo e assicura che di sicuro le carte «non dormono» sulla sua scrivania. Ma sullo sfondo si agita sempre il nodo irrisolto di chi dovrà gestire, coordinare gli investimenti destinati al Sud. Riaffiora, insomma, il fantasma dell'agenzia per il coordinamento degli interventi nel Mezzogiorno su cui si è ingaggiato il braccio di ferro tra Ciampi e pds. Ieri il ministro pidiessino delle Finanze, Visco, ha provato a gettare acqua sul fuoco: l'agenzia è solo «uno degli aspetti del problema» e il governo attende anche «le valutazioni del Senato», dove era stata impallinata la cosiddetta Iri-2. E proprio dal Senato, Cesare Salvi, capogruppo dei democratici di sinistra, ritorna sul tema auspicando una holding leggera con un presidente autorevole. Sull'occupazione, la tesi espressa ieri da Prodi è chiara: non c'è bisogno di «inventare nuove for- mule» perché il governo ha già varato «ottimi interventi. E per alcuni abbiamo già le risorse da parte. Abbiamo moltissime novità e ora dobbiamo farle correre». In fretta, perché i sindacati premono, lanciano chiari segnali di insoddisfazione. E per rabbonirli, Prodi annuncia per la settimana prossima un incontro con loro. Ma non è bastato l'annuncio della convocazione a Palazzo Chigi per rasserenare l'umore dei leader sindacali. Il n. 1 della Cgil, Sergio Cofferati, ha detto chiaro e tondo che «la polemica con il governo è destinata a crescere se continueranno i ritardi nell'applicazione del patto per il lavoro sottoscritto nel settembre del '96, in particolare per le regioni meridionali. Il governo ha il dovere di applicare integralmente quel patto. Sono molto preoccupato, ho la sensazione che si stia sottovalutando il problema dell'occupazione al Sud, dove sono necessari un piano di sviluppo e investimenti». Sullo stesso tono bellicoso anche il leader della Uil, Pietro Larizza: «I ritardi nell'azione di governo rispetto ai bisogni di lavoro e sviluppo nel Mezzogiorno ci sono tutti. E quando ci incontreremo con il governo lo diremo a chiare lettere». Di fronte a questo rullar di tamburi, il ministro del Lavoro Treu ha cercato di disinnescare la tensione assicurando che il governo ha accelerato le strategie per il Sud. «Nostra intenzione è dissipa¬ re le preoccupazioni», ha detto Treu confermando per lunedì l'incontro con i sindacati sull'occupazione e la volontà del governo di «accelerare le ultime parti attuative del patto e dare una intensificazione all'impegno per l'occupazione nel Mezzogiorno». Treu ha negato difficoltà sugli investimenti rinviando però a lunedì indicazioni più precise. Ma ha rivelato che «Ciampi ha detto che già in questo inizio '98 ci sono segnali oggettivi, come una minore stretta sugli interessi che consente di liberare risorse destinate agli investimenti. Ciampi ha pure fornito un'indicazione di grandezza: l'uno per cento del pil». Infine, Treu ha preannunciato per mercoledì o giovedì la ripresa del confronto con i sindacati anche sulle 35 ore facendo capire che il governo porterà un testo da sottoporre a Cgil, Cisl e Uil. A questo appuntamento, assicura Cofferati, i sindacati presenteranno «un orientamento comune». I confederali sembrano indispettiti di non essere stati convocati a Palazzo Chigi per la firma del gemellaggio delle imprese «nordiste» con Manfredonia. «Una goccia in un mare di problemi» sentenzia sbrigativo Cofferati, mentre Larizza considera l'episodio «mia scelta politica sbagliata. Perché prima o poi se si vorranno creare delle imprese si dovrà parlare con i sindacati». Restano positivi, invece, i commenti degli industriali: per Marco Tronchetti Provera «questa volta il percorso seguito mi sembra cominci a essere quello giusto. Non bisogna creare strutture rigide al Sud ma risolvere i problemi caso per caso. Il rigore va coniugato con lo sviluppo, è giunto il tempo di progetti chiari per creare occupazione e maggiore competitività», [p. pat.] Prodi: «Non servono nuove formule, basta migliorare il sistema» Cofferati alza la voce «La polemica crescerà» Fra una settimana incontro sulle 35 ore i azione esidente del Consiglio mano Prod Cofferati alza la voc«La polemica cresceràFra una settimanincontro sulle 35 or il presidente del Consiglio Romano Prod

Luoghi citati: Manfredonia, Roma