La Tav torna alle Ferrovie Acquisite le quote private

La Tav torna alle Ferrovie Acquisite le quote private Parte la ristrutturazione della società La Tav torna alle Ferrovie Acquisite le quote private Chiesti alle banche 6 mila miliardi per completare la Bologna-Napoli ROMA. La Tav torna completamente in mano alle Ferrovie e si appresta a chiedere un finanziamento da 6 mila miliardi a un pool di banche ed alla Bei per proseguire i lavori sulla Firenze-Bologna e sulla RomaNapoli (5 mila, in totale i lavoratori impegnati). Passare dal 43% al 100% delle quote, rilevando le 228 mila azioni in mano a 42 privati, in gran parte banche e assicurazioni, è costato 108,3 miliardi ed è la prima fase della trasformazione radicale annunciata dalla società, dopo il terremoto innescato dalle inchieste giudiziarie e nel quadro della complessiva riorganizzazione delle Ferrovie. In prospettiva, si arriverà alla divisione societaria della rete e dei servizi di trasporto. In base alla direttiva europee ed alla direttiva Prodi del gennaio '97, infatti, il settore dei trasporti ferroviari dovrà aprirsi alla libera concorrenza consentendo la gestione dei servizi di trasporto anche ai privati e mantenendo la gestione unitaria della rete in mano pubblica. La Tav si occuperà quindi della costruzione e della messa in esercizio delle linee ad alta velocità. Sarà poi la ltf (Italiana trasporti ferroviari), appena costituita, a gestire il traffico dei treni, riscuotendo i pedaggi dalle Fs e da chiunque, in nome della liberalizzazione, chieda di farvi transitare il proprio materiale rotabile. Itf ha un capitale di 200 milioni che dovrà essere portato a 120 miliardi, il 51 % in mano alle Fs, mentre ai privati (alcune delle banche già presenti nella vecchia Tav) andrà il restante 49%. Giancarlo Cimoli Le Ferrovie finanzieranno direttamente le costruzioni per una quota del 40%, il restante 60% arriverà da prestiti con la formula del «project financing». Lo schema prevede che Tav ceda ad Fs l'infrastruttura ad alta velocità dietro pagamento di un canone destinato ad assicurare il rimborso del debito contratto sul mercato. Fs gestirà l'infrastruttura alta velocità assicurandone i servizi di manutenzione, circolazione, controllo e, in accordo alla normativa comunitaria, ne cederà, dietro pagamento di un pedaggio, un certo numero di tracce orarie ad una nuova società di trasporto. Entro marzo sarà sottoscritto da Tav il primo prestito con la Bei e il finanziamento-ponte con un pool di banche italiane e straniere per un ammontare complessivo di 6 mila miliardi. Oltre al completamento della Firenze-Bologna e della Roma-Napoli, stanno per partire i lavori sui nodi ferroviari di Napoli, Roma e Bologna. Entro maggio sono attese le autorizzazioni per aprire i cantieri sulla Milano-Bologna all'inizio del '99. L'amministratore delegato delle Fs, Giancarlo Cimoli, considera ancora valido, con una serie di aggiustamenti, il progetto alta velocità. Cambiato l'assetto societario, la Tav punterà di più sulle merci, dando spazio alle interconnessioni. Il sistema, ha spiegato Cimoli alla fine di gennaio, non verrà più realizzato: «L'obiettivo è il quadruplicamento della Milano-Napoli. Per la Torino-Venezia procederemo sulle tratte sature, come la Padova-Mestre». Giancarlo Cimoli

Persone citate: Cimoli, Giancarlo Cimoli