«Suicida il pilota del disastro»

«Suicida il pilota del disastro» Affetto da «disturbi del comportamento», lanciò il jet in picchiata in un fiume «Suicida il pilota del disastro» Nello schianto a Sumatra morirono 104persone GD\KARTA. Un impulso suicida del pilota potrebbe essere stato la causa del disastro aereo dello scorso dicembre in Indonesia, costato la vita a 104 persone. Stando a quanto ha riferito ieri «The Asian Wall Street Journal», gli inquirenti stanno scavando nel passato del pilota, il capitano Tsu Way Ming, per capire se i suoi precedenti disturbi del comportamento fossero tali da indurlo anche a togliersi la vita mandando l'aereo in una picchiata senza ritorno. Era il 19 dicembre quando il Boeing 737-300 della SilkAir precipitò misteriosamente nel fiume Musi, nella giungla di Sumatra. La compagnia aerea, vale sottolineare, è controllata dalla Singapore Airlines che può vantare il primato di non avere mai avuto incidenti. «Non escludiamo nessuna ipotesi. L'indagine in questa direzione è appena iniziata, ma questo non significa che abbiamo parlato di suicidio», ha detto in una conferenza stampa il responsabile dell'inchiesta, Oetarjo Diran. Il funzionario ha però confermato che il capitano Tsu fu fatto ritirare da un programma per istruttori e che aveva avuto frequenti alterchi con il copilota del volo maledetto, il neozelandese Duncan Ward, come quest'ultimo aveva denunciato in un rapporto su una missione precedente. Sono due settimane che gli inquirenti, coadiu¬ vati da tre psicologi, indagano sul fattore umano come causa dell'incidente, ha detto Greg Feith della Commissione statunitense per la sicurezza dei Trasporti. Quella del suicidio è soltanto «una delle ipotesi», ha affermato Feith sottolineando che non è opportuno «limitarsi a un unico scenario». Per esempio, ha voluto puntualizzare la stessa fonte, gli inquirenti sono molto interessati al troncone di coda del Boeing che si staccò dal resto della fusoliera: il primo è finito sulla terraferma, l'altra parte dell'aereo invece nel fiume. Se sarà confermata la notizia che a causare l'incidente è stato il proposito suicida del comandante dell'aereo, questo episodio sarebbe il terzo del genere degli ultimi 16 anni. Il primo risale al 9 febbraio 1982. Un Dc-8 della «Japan Airlines» precipitò poco prima di atterrare a Tokyo. Una commissione d'inchiesta appurò che il pilota, affetto da disturbi nervosi, aveva deliberatamente invertito la spinta dei motori facendo precipitare in mare il velivolo. Morirono 24 persone. Dodici anni dopo, il 21 agosto 1994, un Atr-42, dell'Air Maroc, partito da Agadir e diretto a Casablanca, poco dopo il decollo precipitò nella zona di Tizounine. Morirono 44 persone, tra cui otto italiani. La tesi della volontà suicida del pilota fu avanzata da fonti marocchine e parve trovare conferma dall'esame della scatola nera. [e. st.l

Persone citate: Duncan Ward, Feith, Greg Feith

Luoghi citati: Indonesia, Singapore, Tokyo