Inchiesta Tav di P. Col.
Inchiesta Tav Inchiesta Tav Domani il pool sente gli indagati MILANO. Ancora 24 ore e si scopriranno le carte sull'ultima inchiesta per le tangenti sull'Alta Velocità. A chi sono state versate, per quale cifra, per quali appalti. Davanti ai pm Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo e Hda Boccassini, titolari dell'inchiesta, domani mattina, a partire dalle ore 9, dovranno sfilare i principali protagonisti deU'indagine: dall'agente di cambio romano Giancarlo Rossi, considerato un po' il perno di quella che nelle accuse viene definita un'associazione per delinquere, all'ex manager della Tav (direttore delle relazioni istituzionali fino al 1997, come precisa un comunicato dello stesso consorzio per l'Alta Velocità), Filippo Troja, per finire con l'ex giornalista Luigi Bisignani. Quest'ultimo, dall'Argentina dove si trova per un viaggio d'affari, ha fatto sapere al suo legale, avvocato Francesco Paola, che farà il possibile per essere presente all'interrogatorio anche se ha lamentato una «persecuzione» nei suoi confronti da parte dei magistrati del pool che non gli avrebbero perdonato «la mia passata appartenenza alla P2». Personaggi noti nel sottobosco del potere romano, con salde amicizie nella Guardia di Finanza e nella magistratura, com'è scritto negli inviti a comparire consegnati loro venerdì scorso, i tre indagati devono rispondere di corruzione nei confronti dell'ex presidente delle Ferrovie, Giorgio Crisci, anch'egli inquisito per aver ricevuto una somma di denaro imprecisata «per venir meno ai suoi doveri d'ufficio». Accusa che ieri Crisci ha respinto pubblicamente. Nelle Ferrovie, ha sottolineato l'ex presidente, non aveva deleghe e alcun potere concreto ma solo di rappresentanza. [p. col.]
Persone citate: Crisci, Filippo Troja, Francesco Paola, Gherardo Colombo, Giancarlo Rossi, Giorgio Crisci, Hda Boccassini, Luigi Bisignani, Piercamillo Davigo
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