Hair il ritorno di Sergio Trombetta

Hair il ritorno Hair il ritorno ISOGNA essere vicini ai cinquanta per provare nostalgia rivedendo «Hair», il tribal love-rock musical che debuttò nel 1967 all'Off-Broadway, divenne un successo di Broadway, poi un film diretto da Milos Forman, e che adesso al Teatro Colosseo la Broadway Musical Company di New York ripropone dal 10 al 15 marzo (ore 21). Ma agli altri, quelli che 50 anni non li hanno, che cosa resta? Belle canzoni e qualche brandello di cultura alternativa. Pacifismo? Ormai fare l'obiettore è riconosciuto per legge. Antimilitarismo? Adesso si inneggia ai fanti americani che assediano l'Iraq. Sesso libero? Oggi si fa l'amore con chi si vuole senza problemi, il problema è un altro: l'Aids. Droghe libere? Meglio lasciar perdere, non è finita molto bene. Ma le canzoni? Quelle, scritte da Galt Mac Dermot, sono straordinarie: «Aquarius», «Starshine», «Let the sunshine in», «Hair». E non fosse altro che per co- me cantano, questi venti americani dall'aria più smandrappata dei personaggi che interpretano, bisogna andare ad ascoltarli. Un'energia esplosiva, scatenati in scena, ballano male (manca una coreografia), recitano ancor peggio (però non c'è mano registica), ma cantano da dio. E sono anche belli, volentieri spogliati. E vien da chiedersi: com'è che questi riescono a trovare cantanti bravi e belli, che si sanno muovere, mentre nelle nostre compagnie di musical se sono intonati è meglio non guardarli mentre se sono carini è meglio che tengano la bocca chiusa? Rinviando ad altra volta la soluzione del mistero, occorre dire che questa versione di «Hair», superba sul piano vocale, si presenta con una scena fissa, una sorta di traliccio a piramide e una band di percussioni sul palco a destra. Si incomincia con i nostri in scena, stracci fine Anni 60, con un chilum fumante che passa di bocca in bocca, invocazioni mistiche all'Acquario, meditazioni, ricerca interiore, rivolta contro lo Stato, esperienze con l'Lsd. Certo, l'apertura in Central Park nel film di Forman con le leccate danze coreografate da Twyla Tharp, erano un'altra cosa. Non sappiamo invece come fosse l'originale a Broadway di trent'anni fa. Ma c'è da giurare che era molto più vicino a questo in scena al Colosseo. In più questi ci mettono citazioni dalla musica di allora: James Brown, Mick Jagger, tre madame in parrucca bionda (una negra e due travestiti) che cantano facendo il verso alle Supremes. Ma quello che fa più tenerezza, è il finale del primo atto con tutta la compagnia nuda in scena nella penombra. Dopo tutto quello che si è visto in questi trent'anni! Al Teatro Colosseo, via Madama Cristina 71, dal 10 al 15 marzo, biglietti da 46 mila e 33 mila lire (diritti di prevendita esclusi). Prevendite alla Cassa del Teatro 10/13 e 15/19. Tel 669 80 34. Sergio Trombetta // musical è in versione originale Hair il ritorno

Luoghi citati: Iraq, New York