L'inseguimento finisce in dramma

L'inseguimento finisce in dramma L'incidente al largo di Brindisi: una motovedetta della Finanza aveva intercettato l'imbarcazione L'inseguimento finisce in dramma Clandestino cade dal gommone e muore annegato BRINDISI. Edmond Lapraku aveva trent'anni. Sarebbe arrivato clandestinamente sulla sponda italiana nella notte tra martedì e ieri, attraversando il buio dell'Adriatico seduto sul tubolare di un gommone con altri 14 connazionali albanesi, se l'imbarcazione non fosse stata intercettata e inseguita. Caduto in mare, il giovane albanese è morto travolto dall'elica del gommone il cui scafista tentava, con una manovra spericolata, di fuggire. Anziché fermarsi quando la Guardia di Finanza ha alzato i fari e li ha puntati sul gommone, Arben Qehaj, anch'egli di trent'anni, lo scafista poi arrestato, ha accelerato e virato più volte. Alla prima virata, Lapraku è finito in acqua, sotto l'elica. Alla seconda, il gommone si è scontrato con la motovedetta e un secondo clandestino è finito in acqua. I finanzieri sono riusciti a tirarlo su e a salvare tutti gli altri. E' avvenuto a circa un miglio e mezzo dalla costa di Torre Pozzelle, litorale di Brindisi, dove ogni notte, come a Lecce su tutta la interminabile costa pugliese arrivano curdi (ieri 73 nel Salento, e anche un bimbo di pochi giorni, nato ad Atene durante la fuga dei genitori), pakistani, turchi e soprattutto gli albanesi. Anche stavolta c'era la droga, 32 chili di marijuana, in un borsone. E' la specialità albanese, droga di buona qualità, prodotta in enormi quantitativi che ogni giorno arrivano in Puglia. Il gommone era stato avvistato dai radar a un miglio e mezzo dalla costa ed era stato raggiunto dalla motovedetta. Lo scafista aveva tentato, come sempre avviene in questi casi, la fuga. Ma le manovre spericolate avevano provocato la caduta del giovane albanese. Il gommone ha proseguito la corsa e Lapraku è stato travolto dall'elica. Il suo corpo è stato recuperato non imme diatamente, ma dopo il salva taggio dell'altro clandestino caduto in acqua dopo la colli sione tra la motovedetta e il gommone. Secondo le informazioni della Guardia di Finanza, lo scafista avrebbe provocato lo scontro. La ricostruzione dell'episodio verrebbe confermata anche dal danneggiamento di una delle pale del motore, quella che ha dilaniato l'albanese. Un'inchiesta è stata aperta dalla magistratura di Brindisi. E' affidata al sostituto procuratore della Repubblica del tribunale Lino Bruno. Lo scafista è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidio colposo, omissione di soccorso, traffico di sostanze stupefacenti. Stanno bene i superstiti, quattro donne e dieci uomini. Questa nuova tragedia è avvenuta in concomitanza con la visita in Puglia di Ilir Meta, vicepresidente della commissione Esteri del Parlamento albanese, una visita finalizzata a favorire gli investimenti e la cooperazione tra i due Paesi. Commentando la tragedia, Meta ha detto della polizia albanese che «non è ancora al massimo dell'efficienza), e sollecitato la collaborazione italiana e dell'Unione europea per «dare fiducia agli investitori e agli albanesi la speranza che il futuro non è nella fuga». Ieri altri 50 immigrati clandestini - 50 albanesi fra cui tre donne e quattro slavi - sono stati trovati dai carabinieri nel corso di un'operazione di controllo in alcuni centri del Foggiano, in particolare Ordona, Carapelle e Ortanova. I clandestini - che sono stati condotti all'ufficio stranieri della Questura di Foggia - erano con ogni probabilità impiegati per lavori nei campi. Gli extracomunitari erano alloggiati in alcuni appartamenti, i cui proprietari sono stati denunciati. Nell'operazione, cominciata ieri all'alba, sono stati impegnati circa 60 carabinieri. Tonio Attino Per evitare l'arresto lo scafista ha compiuto una manovra spericolata: il giovane albanese è stato travolto dall'elica i ili hii La disperazione della fidanzata dell'albanese morto annegato e alcuni dei clandestini intercettati dalla Guardia di Finanza

Persone citate: Arben Qehaj, Edmond Lapraku, Ilir Meta, Lapraku, Lino Bruno, Tonio Attino, Torre Pozzelle

Luoghi citati: Atene, Brindisi, Lecce, Meta, Ordona, Puglia