Un rifondatore per il Mossad

Un rifondatore per il Mossad Un rifondatore per il Mossad Nominato il nuovo capo, Ha-Levy Fu regista della pace con Hussein TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affidato ieri il delicato compito di ricostruzione del Mossad (il servizio di spionaggio) alla spia numero uno di Israele, Efraim Ha-Levy, e ad uno dei più prestigiosi generali (Amiram Levin), che nel prossimo futuro gli fungerà da vice. Ha-Levy, attualmente ambasciatore presso l'Unione europea a Bruxelles - sostituirà fra alcune settimane Ehud Yatom, il capo uscente del Mossad che è stato costretto a rassegnare le dimissioni dopo il fallito attentato a un dirigente di Hamas (il 25 settembre scorso, ad Amman), e alla fallita operazione contro un libanese sospettato di agire per conto degli Hezbollah, il 18 febbraio scor- L'operazioa Berna eal traso alla periferia di Berna. L'avvicendamento ai vertici del Mossad - che è stato annunciato da Netanyahu la scorsa notte nel corso di una improvvisata conferenza stampa - è di particolare significato per re Hussein di Giordania che aveva troncato la cooperazione con Israele nella lotta al terrorismo in seguito al fallito attentato ad Amman contro Khaled Mashaal, capo dell'ufficio politico di Hamas. Ha-Levy è generalmente considerato come l'architetto della pace fra Israele e Giordania e uomo di fiducia del monarca ascemita. La nomina di Ha-Levy che ha trascorso lunghi anni nei servizi segreti - sarà probabilmente ben accolta an! che dai vertici del Mossad, che negli ultimi mesi hanno maturato un forte antagonismo nei confronti del generale Yatom. Sono stati proprio i dirigenti del Mossad - secondo alcuni deputati - a far sapere la settimana scorsa alla stampa che, sotto la guida di Yatom, il Mossad aveva falli- batterio one fallita ra legata ffico ologico to di nuovo a Berna. Secondo le autorità elvetiche, cinque agenti del Mossad sono stati sorpresi mentre cercavano di installare sofisticate apparecchiature alle linee telefoniche di Abdallah al Zein, un libanese che commercia in automobili usate. Dopo un breve arresto, quattro agenti sono stati rilasciati mentre un quinto attende tuttora di essere processato a Berna. Una fonte del Mossad ha detto al quotidiano londinese Times che nel commando che ha agito a Berna c'era anche uno degli agenti israeliani che cercarono di attentare alla vita di Mashaal ad Amman a settembre. Secondo questa fonte che ferve negli uffici del Mossad a Bruxelles - il commando israeliano si prefiggeva di eliminare in Svizzera non solo al Zein, ma anche un altro uomo d'affari arabo, apparentemente implicato nel trasferimento nella valle della Beqaa libanese di materiali chimici e batteriologici. I due avrebbero dovuto essere uccisi con l'introduzione in un orecchio di un liquido letale che avrebbe provocato l'arresto dei battiti cardiaci in poche ore. La fonte ha detto ancora che questo progetto ha destato forti rimostranze in seno al Mossad e che un suo dirigente - in codice: «R» - ha anche rassegnato le dimissioni. In Israele le informazioni del Times sono state accolte con profondo scetticismo. «Si tratta di pura e semplice disinformazione» ha detto Ron Ben Ishay, un analista di Yediot Ahronot. Anche Netanyahu, nella sua conferenza stampa, ha auspicato che «cessi finalmente la divulgazione di notizie distorte o mendaci» e che il Mossad possa finalmente tornare a lavorare in totale discrezione, [a. b.] L'operazione fallita a Berna era legata al traffico batteriologico