Fazio aiuta l'Italia a entrare nell'euro

Fazio aiuta l'Italia a entrare nell'euro Dal bollettino Bankitalia un quadro incoraggiante dell'economia: costo della vita al 2% Fazio aiuta l'Italia a entrare nell'euro «I tassi scenderanno, ma il Fisco è troppo pesante» lMDEOITAMINDEBITAMNROMA. Dureranno poco le tensioni sui prezzi: se lo dice la Banca d'Italia di Antonio Fazio, guardiana severa dell'inflazione, c'è da crederci. Il «Bollettino economico» semestrale presentato ieri conferma la stima di un aumento del costo della vita «attorno al 2 per cento» nella media '98; autorizza (tra le righe) ad attendersi una diminuzione del tasso di sconto in maggio, e un'altra verso fine anno, per giungere con l'euro a un costo del denaro così basso come il nostro Paese non conosceva da tre decenni. La novità degli ultimi giorni è che gli screzi tra Banca d'Italia e governo sembrano superati. Si è ritrovato un clima di concordia nell'affrontare al meglio l'ultimo tratto di strada prima della moneta comune europea. Il Bollettino traccia un quadro piuttosto confortante dell'economia italiana, nel pieno di una ripresa ormai solidamente fondata su una crescita degli investimenti produttivi. Ritorna però l'invito del governatore a porsi traguardi ancora più ambiziosi, puntando su una riduzione in parallelo della spesa pubblica corrente e della pressione fiscale. Inflazione. Nei giorni scorsi dalla Banca d'Italia erano filtrate preoccupazioni, accompagnate da cifre: la tendenza dei prezzi al consumo è in crescita del 2,8% annuo negli ultimi tre mesi, del 4% annuo nel solo febbraio. Ma il responso ufficiale è tranquillizzante: la «moderata accelerazione», peraltro prevista, ha le sue origini nella ripresa più tardiva rispetto agli altri Paesi, nell'apprezzamento della lira nel 1996, nell'aumento dell'Iva e nella crescita delle retribuzioni. Ora i prezzi alla produzione frenano di nuovo; nel '98 giocheranno a favore «l'andamento dei prezzi internazionali, la forte crescita della produttività e il rallentamento delle retribuzioni». I tassi. La Banca d'Italia difende ancora una volta le sue ragioni contro le critiche anche governative: «La prudenza con cui nel corso del '97 è stata attenuata la restrizione monetaria ha evitato ripercussioni negative» della crisi asiatica e della quasi-crisi di governo in ottobre. Perciò «il fermo orientamento deUa politica monetaria è ancora oggi condizione perché si consolidi e divenga permanente la fiducia nella stabilità della moneta». Quanto durerà ancora la fermezza, visto che entro la vigilia dell'Unione monetaria, il 31 di¬ Gli atte il goSPESAINTE cembre prossimo, i nostri tassi dovranno calare di circa due punti? Carlo Santini, direttore centrale per la ricerca economica, risponde che «nove mesi nella politica monetaria sono un periodo non breve» e ribadisce che le preoccupazioni sui prezzi al consumo riguardano solo il brevissimo termine. L'euro arriverà: la li¬ nea della Banca d'Italia «è volta ad assicurare il calo degli interessi a breve termine verso i livelli prevalenti» in Germania e in Francia. Le tasse. La riduzione accelerata del debito pubblico potrà essere ottenuta più facilmente con una crescita rapida dell'economia. Nel Bollettino della Banca d'Italia lo si ritiene possibile, «al 2,5% e oltre per anno» se si seguirà la ricetta Fazio, di un alleggerimento della pressione fiscale e di maggiori investimenti, compensati da tagli alla spesa corrente. «E' un problema per tutta l'Europa continentale - sostiene Giancarlo Morcaldo, capo del Servizio studi - che per contrastare la concorrenza dovrà ridimensionare i bilanci pubblici verso strutture più simili a quelle degli Stati Uniti o della Gran Bretagna» (meno spese, meno tasse). Le spese andranno ridotte con «misure strutturali». Non si potrà mantenere a lungo l'attuale livello di pressione fiscale, che può «nel lungo periodo produrre effetti distorsivi sulle scelte economi- che e ostacolare il recupero dell'economia sommersa». Come primo passo, la Banca d'Italia dà un giudizio positivo sulle due parti più importanti della riforma Visco, la «Dit» per le imprese e l'Irap. In generale, sostiene che «l'allargamento della base imponibile, soprattutto attraverso il ridimensionamento delle aree di evasio- ne, erosione ed elusione fiscale, può aprire la strada a una riduzione delle aliquote». Manovre. Non erano affatto finte le cifre della manovra '97 per l'Europa. Smentendo una consolidata tradizione italiana, il consuntivo, rivela Morcaldo, è che i 60 mila miliardi dichiarati sono stati più o meno 60 mila. [s. 1.1 «Il calo degli interessi a breve punterà verso i livelli prevalenti in Germania e Francia entro la fine dell'anno» Tra i consigli per l'esecutivo: occorrono maggiori investimenti compensati da tagli al bilancio corrente Gli attriti tra la banca centrale e il governo sembrano superati Vìa Nazionale insiste: le spese ridotte con misure strutturali lMDEOITAMtcWTO INDEBITAMENTO NETTO S21UHOM ®WL 'MftftO A CONFRONTO 91 93 97 91 91 9T 91 93 97 ;||*| 93 97 91 93 97 •0,1 -tfi >tfi 9*5 -0,1 -0,7 -0^ 3^1 -0,7 .^1 5,0 «1,3 -0,0 0,7 .2,5 SPESARE» INTERESSI 10,2 ia>l 9,5 2,7 3,3 3,7 2,9 3/t 3,8 2,3 4,8 5,6 5,2 10,1 9,5 2,7 3,2 2,7 2,1 3,0 7,9 1,9 4,2 f,3 2,4 su m m mg ■ ★ *★ * * Il * iHilliiWilg Il governatore di Bankitalia Fazio con il ministro Ciampi

Persone citate: Antonio Fazio, Carlo Santini, Ciampi, Giancarlo Morcaldo, Morcaldo, Visco

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti