«Il mio odio-amore per il telefonino»
«Il mio odio-amore per il telefonino» IL PALADINO DELLA SICUREZZA «Il mio odio-amore per il telefonino» GTORINO UARINIELLO, sempre lui! Ha bloccato aeroporti insicuri, elettrodomestici che scoppiavano in mano a chi li usava. Indaga sulla sicurezza delle ferrovie, delle autostrade. E' il magistrato della prevenzione a tutto campo. Ci perdoni, lei non va in aereo per maggior sicurezza. Com'è il suo rapporto con il telefono cellulare? «Lo uso e mi è molto utile. Mi considero persino uno dei primi utilizzatori del telefono portatile. Però non ci sono solo i vantaggi. Io cerco di capire quali siano i possibili rischi. In questo momento mi sto ponendo tre problemi». Conoscendo le sue inchieste, possiamo immaginare. «Il primo è quello dell'uso dei cellulari e per la verità di tanti altri apparecchi elettronici a bordo degli aerei. Personalmente l'ho risolto non salendo sugli aerei. Ma da prima che si scoprissero le possibili interferenze. Diciamo che ho risolto questo primo problema alla radice per altre preoccupazioni». E gli altri problemi? «Il secondo me lo ha posto un'indicazione dell'Istituto Superiore della Sanità che consiglia di non usare i telefoni cellulari nei pressi di reparti ospedalieri in cui siano in funzione apparecchi elettromedicali di vitale importanza: i campi elettromagnetici provo¬ cati da un portatile acceso potrebbero interferire con quei delicati apparecchi e creare danni per i pazienti. Al riguardo, in Italia, manca una normativa ad hoc. Per ora noi stiamo svolgendo accertamenti. Mi conforta che un ospedale di Udine abbia assunto l'iniziativa di vietare l'uso dei cellulari in certi suoi ambien¬ ti, a cominciare dai centri di rianimazione e dalle sale operatorie». All'appello manca ancora il terzo problema. «E' presto detto: è il mio vero problema personale. In questo momento sto parlando al telefono con lei usando il mio cellulare. Stiamo conversando da qualche minuto e l'apparecchio si sta scaldando. Sa cosa accade? Il mio portatile, come ogni altro esemplare dei 12 milioni di cellulari che circolano in Italia, trasmette energia alla testa. Perché il telefonino lo usiamo tutti accostandolo a un orecchio. Energia, insisto, che diventa calore. La mia testa sta assorbendo calore». E allora? Dobbiamo preoccuparci? «I ricercatori stanno cercando di capire se quel calore assorbito ripetutamente, a causa dell'uso prolungato del cellulare, possa provocare danni seri come tumori al cervello, conseguenze por la vista, l'udito. Ci vorrà molto tempo per avere risposte certe dagli scienziati. Io mi chiedo semplicemente se si debba attendere 10 o 20 anni ed entrare nel frattempo a far parte della sperimentazione. Capisce dove voglio arrivare? Non mi va molto di fare da cavia e vorrei che le aziende produttrici provvedessero a ridurre la quantità di energia assorbita dalle nostre teste. Trovino le soluzioni tecniche. Anche questa è prevenzione», [al. ga.] «Vorrei più controlli sulla quantità di energia assorbita dal nostro cervello, ma lo considero utile» In A destra Raffaele Guariniello procuratore aggiunto presso la pretura a Torino
Persone citate: Raffaele Guariniello
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