Usa il telefonino in aereo, denunciata

Usa il telefonino in aereo, denunciata /i RICOMINCIAMO? «Totò che visse due volte», il film dei registi di «Cinico TV» e de «Lo zio di Brooklyn», i palermitani Daniele Cipri e Franco Maresco, è stato bocciato da una commissione di censura che ne ha vietato l'uscita nei cinema, prevista per il prossimo venerdì. Non si tratta di un divieto per i nùnori di 14 o di 18 anni, ma di una proibizione assoluta, totale: nessun italiano deve vedere questo film prodotto pure dallo statale Istituto Luce, definito «di interesse culturale nazionale» dagli organismi governativi preposti, proiettato a rappresentare il nostro cinema nel «Panorama» di quell'ultimo FilmFest di Berlino visitato dal vicepresidente del Consiglio Veltroni. Neppure alle cine-vittime storiche era accaduto altrettanto. «La ricotta» di Pasolini venne perseguito e perseguitato nel 1963, «Ultimo tango a Parigi» di Bernardo Bertolucci venne sequestrato nel 1972 e poi condannato al rogo: ma dalla magistratura, non dalla censura. La decisione è così stupefacente da lasciar pensare che il ricorso in appello la modificherà: però allarma un ritorno della censura tanto radicale e impositivo, allarma l'idea che qualcuno ancora ritenga di poter decidere cosa gli spettatori adulti debbano o non debbano vedere. «Totò che visse due volte» è un film diverso da tutti, aspro, disperato, estremo, terribile. Totò è due personaggi, interpretati dallo stesso Salvatore Gattuso: un vecchio capomafia dispotico, feroce; e un vecchio Messia bisbetico, miracoloso, che viene tradito con un bacio a un'Ultima Cena, che nella Crocefissione sulla collina viene sostituito da un altro poverocristo. Se è stata questa componente a colpire la commissione, vorrà dire che non ha capito lo strazio dolente del film: speriamo che altri comprendano meglio e che la censura tornata se ne rivada, per non farsi vedere più. Lietta Tornabuoni Caprara A PAG. 26 TORINO. Il volo Alitalia Napoli-Torino sta per scendere sulla pista di Caselle. Sono le ventidue del 22 febbraio quando trilla il portatile di una passeggera torinese. La donna risponde, ignorando il divieto. Anzi, parla a voce alta. Un passeggero la individua e chiama lo steward. L'assistente di volo ripete l'invito di persona. La signora continua a conversare e scatena la reazione e gli insulti degli altri passeggeri. A quel punto la signora si arrende. Ma i suoi guai sono appena cominciati. E coinvolgono anche il comandante: lei viene denunciata da un compagno di viaggio (rischia fino a tre mesi di arresto), il pilota per non averla identificata. Se ne occupa il procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, che sui rischi provocati dall'uso dei cellulari a bordo degh aerei ha aperto inchieste e citato in giudizio il vertice dell'Alitalia. GalnoAPAG.13 Durante l'atterraggio ha ignorato l'invito dello steward. Inquisito anche il comandante Usa il telefonino in aereo, denunciata Sul Napoli-Torino, bloccata dalle proteste dei passeggeri OSTENSIONE DELLA SINDONE TORINO 1998 INSIEME Specchio e Nirvana per Primissime Tv Torna la censura, puniti Ciprì e Maresco Sale vietate a «Totò che visse due volte», film estremo e dolente presentato a Berlino

Persone citate: Bernardo Bertolucci, Caprara, Ciprì, Daniele Cipri, Franco Maresco, Lietta Tornabuoni, Maresco, Pasolini, Raffaele Guariniello, Salvatore Gattuso

Luoghi citati: Berlino, Napoli, Parigi, Torino, Usa