Sonia non ferma la marea integralista

Sonia non ferma la marea integralista Il Bjp avrebbe 244 seggi contro i 140 della formazione dei Gandhi e i 118 dello United Front Sonia non ferma la marea integralista Delhi, per gli exit poli battuto ilpartito del Congresso NEW DELHI DAL NOSTRO INVIATO Le uniche cose certe sono la vittoria del partito hindu e il fatto che la generosa campagna elettorale di Sonia Gandhi non ha dato i frutti sperati. Cautela però è la parola d'ordine, perché questi sono i primi exit poli nazionali della storia dell'India democratica e solo lunedì notte si sapranno i risultati ufficiali. La proiezione nazionale della Doordharshan, la tv di Stato, danno nel Parlamento 244 seggi al Bjp (+ 59), 140 al partito del Congresso di Sonia Gandhi (-3), 118 allo United Front (-53) e 38 seggi agli altri (-3). Con la tornata elettorale di ieri, la terza, in 132 distretti di undici Stati, tra cui il Maharashtra, il Gujarat, il Kerala e il Tamil Nadu, quasi tutti i 600 milioni di iscritti hanno messo la scheda nel'urna. Restano ancora due toniate minori che con i loro 6 seggi in palio non potranno modificare il risultato finale. Se i dati saranno confermati, il Bjp ha rubato voti allo United Front (nome quanto mai poco adatto alla rissosa e ondivaga alleanza di 13 partiti di centro sinistra) e il Congresso non ha rimontato posizioni. Per fare il governo ci vogliono almeno 270 dei 540 seggi del Lok Sabha. Il Bjp potrebbe farcela con i probabili transfughi del (poco) United Front, così come potrebbe riformarsi un'alleanza tra Congress, Uf e qualche altro partito locale. Su questa seconda ipotesi pesa tuttavia la travolgente vittoria nel Tamil Nadu del Dmk, il partito tamil membro del Uf - 35 seggi insieme con una frazione dissidente del Congress, contro i 4 del Bjp e nessuno del Congress - al centro delle polemiche (fu accusato di aver sostenuto gli assassini di Rajiv Gandhi) che fecero crollare il precedente governo Gujral, sostenuto da Congresso e Uf. Il quartier generale dei vincitori è all' 11 di Ashok Road, uno dei grandi viali imperiali di New Delhi, proprio di fronte al parallelepipedo bianco del Meridien, e poco distante dalla sede degli sconfitti del Congress. Soldati col basco e il mitra perquisiscono i visitatori, senza aggressività. Oltre il cancello, la cabala degli exit poli è una verità inconfutabile: ((Abbiamo vinto, siamo al governo», dice un giovane militante con lo sguardo estatico dell'entusiasmo indiano. E' già notte, la sede centrale del partito sembra un dopolavoro di lunedì: mi tendone bianco per i festeggiamenti pieno solo di sedie vuote, e i banchetti dove questa mattina si mangiavano fritelle e si beveva la Coca Cola indiana sono deserti. Ovunque campeggiano ritratti ieratici di Atal Biliari Vajpayee, probabile premier, e del presidente del partito Lai Krishna Advani, entrambi con l'immancabile «sadri», la veste tradizionale con il gilet senza colletto. Subissato di telefonate, di fax, di foglietti che arrivano portati da zelanti giovanotti, il segretario nazio¬ nale del settore giovanile, Rameshwar Prasad, risponde alle domande con quella pacata determinazione che nella campagna è stato l'artificio principale di Vajpayee per rettificare l'immagine violenta del partito. «Con i nostri alleati, abbiamo la maggioranza in quasi tutti gli Stati», dice, e un ampio sorriso compare sotto i baffi nerissimi. Ora alcuni temono che un governo del Bjp imbocchi la via dell'autoritarismo, del «fascismo», dice qualcuno. «Ma quali fascisti, rispettiamo le leggi democratiche e il sistema parlamentare. Ciò che non piace ai no¬ stri detrattori è il fatto che parliamo apertamente, senza ambiguità». Tra le tante cose dette senza ambiguità c'è la richiesta di abolizione della Muslim Law, il diritto personale musulmano che concede agli islamici (con varianti a seconda dell'affiliazione settaria: sunniti, sciiti e altri) norme separate di diritto civile, specialmente per quel che riguarda matrimoni ed eredità. Posa il telefono, Rameshwar, e chiede: «Ma quanti diritti deve avere un Paese civile? In uno Stato democratico, le leggi devono essere le stesse per tutti». [c. g.] i m Donne musulmane in coda al seggio a Bombay. Nelle foto piccole, il leader del Bjp, Vajpayee, futuro premier, e il suo alleato Bai Thackaray (qui sotto)

Persone citate: Atal, Gandhi, Lai Krishna Advani, Rajiv Gandhi, Sonia Gandhi

Luoghi citati: Front, India