IL FLAGELLO ALLERGIA

IL FLAGELLO ALLERGIA SCIENZA IL FLAGELLO ALLERGIA Giovedì 5 al teatro Colosseo conferenza di Gianni Cadario ALLERGIA, allergia» suona il titolo dell'incontro di «Giovedì Scienza» di giovedì 5 marzo, ore 17,45, al Colosseo, v. M.ma Cristina 71 (tel.835.060)). Un suono familiare, che richiama quell'altro, che scaturisce dal video al termine delle trasmissioni nazional-popolari dell'inossidabile Mike. ( Interpretato altrimenti quel1'«Allergia, allegria» potrebbe, tuttavia suonare come una richiesta d'aiuto, che milioni di pazienti (da 10 a 15 in Italia) lanciano per sfuggire ad un flagello della nostra epoca, le allergie, per l'appunto, di cui parlerà Gianni Cadario, responsabile dell'omonimo Servizio all'Ospedale S. Giovanni Battista. Moltiplicatesi in modo esponenziale, quale portato dell'inquinamento ambientale, l'allergia condivide, alla lontana, col cancro, l'origine, essendo anch'essa provocate da una riduzione delle difese immunitarie. E col cancro spartisce il tristo primato di sindrome tra le più diffuse, difficile da gestire, lunga da curare, ardua da guarire. Tanto diffusa che non c'è in pratica nessuno, oggi, che possa dirsene esente. Ossia, che non abbia almeno un parente, amico o conoscente, un figlio (molti sono i bambini affetti) con un'allergia a «qualcosa» che è quanto di più vario ed intrigante possa essere. Si va dalla reattività a piante di cui nemmeno si sospettava l'esi- stenza o a sostanze alimentari apparentemente innocue, come il latte e i formaggi, che all'improvviso diventano «off limite» Fino a forme più subdole, tipo la reattività all'acaro della polvere, nemico giurato, ormai, di milioni di persone, o ai peli di gatto (e suoi parenti felini) o... all'inchiostro da stampa, per cui, leggendo magari, il giornale, molti infelici vengono colti da irrefrenabili sternuti, lacrimazione agli occhi e difficoltà respiratorie. Un paziente allergico si riconosce facilmente perché sarà spesso raffreddato (ma non si tratta di vero raffreddore), avrà con sé una bomboletta di «broncodilatatore» per aiutarsi se il fiato manca, soprattutto nella stagione acuta quando gli «allergeni», fattori scatenanti della crisi, sono più numerosi: oltre agli acari, i più famosi ed odiatissimi sono certamente i pollini di primavera. Manifestazioni così evidenti e fastidiose come la rinite, insufficienza respiratoria, congiuntivite, eruzioni della pelle (cui si provvede di solito con antistaminici o cortisonici) spingono i pazienti a ricorrere a vari specialisti. Oltreché dall'allergologo, si va dal fisiopatologo respiratorio, dal dermatologo, gastroenterologo, otorino od oculista, perché l'allergologia di cui riferirà Cadario è una disciplina relativamente giovane, che poggia tuttavia sempre di più su basi teoriche grazie a continue acquisizioni scientifiche. Ma la pluralità di sintomi che perseguitano il paziente allergico avrà talvolta, quale penosa conseguenza l'accavallarsi di terapie, che spesso confondono solo il paziente e aggravano il suo disagio. E, nella ricerca di una soluzione definitiva che tarda ad arrivare o non arriva mai, l'allergico sarà spesso portato a appellarsi all'agopuntura, all'omeopatia, all' «alimentazione naturale», o ad altre cure, più o meno «alternative», con risultati controversi e con la prospettiva che, col tempo, gli allergeni possono anche cambiare. Se oggi sei allergico, mettiamo, al formaggio, domani puoi ritrovarti, senza un perché apparente, ipersensibile fino alle lacrime alla pasta o alla «parietaria offìcinalis» che cresce tranquillamente nel giardino di casa. Massimo Boccaletti

Persone citate: Boccaletti, Cadario, Gianni Cadario

Luoghi citati: Italia