Le formiche sanno contare

Le formiche sanno contare STUDIANOVOSIBIRSK Le formiche sanno contare Gli esperimenti di una ricercatrice russa CHE le formiche siano animali di indubbio successo, lo sa anche chi non è esperto di entomologia. Occupano una posizione dominante all'interno di un ecosistema e come foraggiatrici non hanno rivali, come dimostrano scovando il nostro cibo durante una merenda nei prati. Ma ora sembra che siano pure capaci di contare e di scambiarsi informazioni quantitative con un linguaggio astratto che non ha nulla da invidiare a quello delle api. Lo proverebbero gli esperimenti della ricercatrice russa Zh. I. Reznikova, eseguiti nei laboratori di ecologia di Novosibirsk a partire dagli Anni 80. I risultati, pubblicati anche su riviste internazionali, sono stati finora ignorati dalla comunità scientifica occidentale. Ma se saranno confermati, costituiscono ima scoperta pari a quella di Karl von Frisch sulla danza delle api. Il successo delle formiche sta nel numero (in un formicaio vivono migliaia di sorelle, fighe della stessa regina) e nella capacità di esercitare un efficiente controllo spaziale sul territorio. Tornate nel nido, le esploratrici sono capaci di reclutare le sorelle verso una fonte di cibo, evidentemente fornendo le istruzioni su come trovarlo. In situazioni analoghe le api mimano con la danza la direzione da prendere rispetto al sole, ma le formiche? Si sa che hanno un sistema di comunicazione basato sull'uso di più linguaggi: chimico, con la sintesi di odori; sonoro, con l'emissione di suoni; visivo, attraverso la mimica, tattile, attraverso contatti con le antenne. Si sa anche che marcano i sentieri con l'odore e forse si passano altre informazioni scambiandosi il cibo di bocca in bocca. Ma secondo la Reznikova nessuno di questi è sufficiente per indicare la direzione. Le formiche- devono possedere un sistema di comunicazione molto più complesso, finora non ancora noto. Forse un linguaggio in codice durante i contatti con le antenne, come è stato più volte supposto e mai confermato? Per scoprirlo la Reznikova ha proposto a formiche di varie specie (Formica polyctena, sanguinea, F. cunicularia, Camponotus saxatilis, Myrmica rubra) un percorso con una geometria definita per raggiungere il cibo: un labirinto a forma di albero che a distanze regolari si biforca in due rami, ciascuno terminante con una mangiatoia. Nel caso più semplice c'è una sola biforcazione, in quello più complesso sei. Su tutte, una sola mangiatoia contiene il cibo. A ogni biforcazione la formica deve scegliere se prendere a destra o a sinistra: nel caso più semplice ha davanti a sé due scelte, nel caso più complicato trentadue. Per costringere le formiche a non seguire altre vie, il labirinto era sistemato in ima vasca con acqua e collegato attraverso un ponte al formicaio. Per stimolarle con mia giusta motivazione, le formiche ricevevano il cibo ogni due o tre giorni e soltanto nel labirinto. L'esperimento consisteva nel porre una esploratrice sulla mangiatoia con il cibo e nel lasciarla tornare da sola al formicaio, dove veniva osservata nelle interazioni con le sorelle attraverso una parete trasparente. Nel frattempo il labirinto veniva sostituito con uno uguale (caso mai l'esploratrice avesse lasciato la traccia con il suo odore) e alla partenza delle prime foraggiatrici l'esploratrice veniva iso: lata (caso mai si mettesse a fare da guida). I risultati hanno del¬ l'incredibile. Ritornata al nido, l'esploratrice aveva una serie di contatti antennali con alcune sorelle. Ebbene, queste formiche andarono difilate alla mangiatoia con il cibo muovendosi nel labirinto senza commettere errori. Evidentemente avevano seguito una serie di informazioni del tipo: svolta a destra, svolta a sinistra, dimostrando che l'esploratrice aveva memorizzato il percorso e trasmesso in modo corretto l'informazione. Ma c'è di più. Se noi uomini dobbiamo passare un messaggio fatto di quattro unità di mformazione come questo: destra, destra, destra, destra, come ci regoliamo? In genere sintetizziamo così: quattro volte destra. Ebbene, secondo la Reznikova le formiche fanno altrettanto, perché in questo caso il contatto fra l'esloratrice e una sorella dura molto meno di quando le quattro unità di informazione sono diverse fra loro. Insomma le formiche dimostrano di sapere riconoscere la regolarità in un messaggio quantitativo sintetizzandone una versione più breve. Neanche fossero esperte di matematica algebrica. E a proposito di numeri, veniamo alla loro capacità di contare. Questa è stata dimostrata con un labirinto a forma di pettine, cioè formato da un canale rettilineo dal quale a distanze costanti si staccano ad angolo retto dei rami laterali. Il numero dei rami variava da un minimo di venti a un massimo di oltre cinquanta, tutti terminanti con una mangiatoia. Stessa procedura dell'esperimento precedente: l'esploratrice partiva dall'unica mangiatoia contenente il cibo per ritornare al nido, dove prendeva contatto con le sorelle; quindi il labirinto veniva sostituito con uno uguale e l'esploratrice era isolata alla partenza delle prime foraggiatrici. Caso mai l'orientazione spaziale avesse avuto una qualche importanza, gli esperimenti vennero ripetuti con un labirinto circolare. Risultato: le foraggiatrici dimostravano di sapere trovare il ramo con il cibo senza fare sbagli, che fosse il ventesimo, il trentaduesimo o il cinquantesimo. A rendere la cosa ancora più interessante, sta il fatto che la foraggiatrice andava fino alla fine del canale principale e poi tornava indietro, come se numerasse il ramo con il cibo rispetto al fondo piuttosto che al punto di entrata. Quanto al sistema numerico, secondo la Reznikova quello delle formiche potrebbe essere simile a quello arcaico umano, dove «dito» significa uno, «dito, dito» due e così via. Infatti il tempo speso nel contatto tra due formiche per trasmettersi una quantità come quaranta è doppio che per venti. Per noi sapiens sapiens è molto più breve, ma che importanza ha? Se credevamo di essere le uniche creature capaci di un pensiero astratto, beh, ci sbagliavamo di grosso. codice durante i contatti con le antenne, come è stato più volte supposto e mai confermato? Per scoprirlo la Reznikova ha proposto a formiche di varie specie (Formica polyctena, sanguinea, F. cunicularia, Camponotus saxatilis, creature capaci di un pensiero astratto, beh, ci sbagliavamo di grosso. Sarebbero in grado di fornire e scambiare notizie precise DENTRO UN FORMICAIO Tumulo DENTRO UN FORMICAIO Tumulo Il nido ho camere per le larve e dispense per il cibo della colonia. JJn nido di formica rossa, costruito intorno a un ceppo, irt breve supera in altezza il sostegno originario. Un nido alto un metro da terra si, estènde pei almeno mezzo metro sottoterra.

Persone citate: Formica, Karl Von Frisch