tuttolibri di Enzo Bianchi

tuttolibri tuttolibri LA STAMPA Giovedì 26 Febbraio 199S RAGAZZI Si prepara la Fiera di Bologna: ospiti Mordillo e i fiamminghi COMPIE 35 anni la Fiera dell'editoria per ragazzi in programma a Bologna dal 2 al 5 aprile. Già definito il programma delle mostre: un omaggio speciale all'opera di Guillermo Mordillo, il disegnatore argentino celebre per i suoi libri e cartoons all'insegna di un dolce, sentimentale umorismo; uno spazio, «Giganti fiamminghi», in cui una ventina di artisti delle Fiandre presenteranno un saggio delle loro opere e un progetto del loro «libro nel cassetto»; infine, come sempre la grande «mostra degli illustratori» (ben 1982 partecipanti). STORIA POSTALE L'antisemitismo nazista in cartoline e francobolli CARTOLINE, buste, francoboli, telegrammi, ricevute, timbri, annulli, vignette. Dal 1933 al 1945, la Storio posto/e dell'antisemitismo nazista viene ripercorsa da Gustavo Ottolenghi (ha partecipato alla guerra dei «Sei giorni» nel 1967) e Gianfranco Moscati, già presidente della Comunità ebraica di Napoli (SugarcoEdizioni, pp. 189, L. 80.000). Una collezione di documenti - avvertono gli autori - alquanto rare, soprattutto per quelli provenienti dal Lager, spesso unici, a causa delle ovvie dificoltà e limitazioni impooste allora alla loro circolazione». L'ARTE DI VIVERE Vattimo a Cattolica: cosa fanno oggi i filosofi? GIANNI Vattimo terrà (venerdì 21, presso il Centro Culturale Polivalente di Cattolica) l'incontro d'apertura della XVIII edizione di «Cosa fanno i filosofi oggi» trattando il tema: Educare l'oltreuomo? Ai venerdì successivi (fino al 15 maggio, titolo guida «L'arte di vivere») saranno presenti: Remo Bodei, Ermanno Bancivenga, Roberto Esposito, Maurizio Viroli, Sergio Givone, Salvatore Natoli, Domenico Losurdo ed Emanuele Severino. Per informazioni: Biblioteca comunale di Cattolica, telefono 0541 /967802, fax: 967803. OMAGGIO PRAGA I tascabili e/o hanno fatto cento FESTA in casa e/o. I suoi tascabili hanno raggiunto quota cento e, per sottolineare, l'avvenimento vengono riproposti tre romanzi ormai esauriti in catalogo: // mare della giovinezza di Andrej Platonov (pp. 128, L. 14.000), // té e l'amore per il mare di Fazil Iskander (pp. 128, L. 14.000) e Danubio blu di Ferenc Molnar (pp. 128, L. 14.000). Inoltre, a tutti i lettori che acquisteranno almeno tre tascabili verrà offerta in omaggio la Guida letteraria di Praga di Hartmut Binder pubblicata espressamente per questa iniziativa e non reperibile in commercio. CORREZIONE Gratta la virgola a Nove e cambi la letteratura NELL'ULTIMO «Parliamone» (Tuttolibri 1096) volevo paragonare una virgola dannunziana («L'anno moriva, assai dolcemente») a una geniale virgola di Aldo Nove («L'amore, ha lo stesso meccanismo del gratta e vinci»). In tipografìa la seconda virgola è stata cancellata, immagino perché scorretta. Mi dispiace per Nove, scrittore che a me pare del tutto corretto o, ma è lo stesso, incorreggibile. Si vede che qualche volta anche l'uscita di un articolo (,) ha lo stesso meccanismo del gratta e vinci. Stefano Bartezzaghi IL CRISTIANO MEDIOEVALE CONVERTITO DAL NEMICO John Bossy: la storia sociale dei sacramenti in Europa DALLA COMUNITÀ' ALL'INDIVIDUO per una storia sociale dei sacramenti in Europa John Bossy Einaudi pp. 200-XVIII L 38.000 DIALOGHI SULLA RELIGIONE NATURALE David Hume Einaudi pp. 398. L. 24.000 1 Dialoghi (lei filosofo inglese che andò anche olire Voltaire, approdalo in qualche moéì al deismo ONSIDERO il mio nemico come il mio più grande maestro». Perché mai citare il Dalai Lama per parlare di un libro di imo storico sociale inglese che affronta, da angolature diverse, le trasformazioni profonde nell'Europa fra Trecento e Settecento? Perché una chiave di approccio che il Bossy usa con familiarità è quella del «litigio», del conflitto: non la storia delle guerre tra Stati o tra religioni o confessioni cristiane, ma proprio il «bisticcio», la lite tra vicini, l'odio tra compaesani che sconvolge radicalmente le esistenze quotidiane. E allora il nemico personale - che per il Dalai Lama è «mio maestro» perché mi obbliga a conoscermi a fondo, a motivare le mie scelte, a dare il meglio di me stesso nella lotta per difenderle - diventa per Bossy colui che insegna come leggere dei cambiamenti sociali che a volte passano inavvertiti dai contemporanei ma che scavano solchi profondi nella storia. Nella sua illuminante introduzione, Adriano Prosperi sottolinea come per Bossy «il litigio e il disordine, il conflitto tra gli opposti principi della faida e della carità...» so¬ i i ri no i tratti caratterizzanti del cristianesimo medievale. E da questi tratti lo studioso, professore di storia moderna all'Università di York, prende le mosse per quella che si rivela ben più di una semplice ipotesi di lavoro. Battesimo e matrimonio, messa e confessione sono i sacramenti che vengono esaminati, non tanto nel loro significato teologico primario o nelle loro fonti liturgiche antiche, quanto nello spostamento di accento che variazioni nei riti e nelle liturgie provocano, testimoniando un parallelo cambiamento sociale già avvenuto e causando a loro volta un'accelerazione in questo mutamento epocale. Così il battesimo e il matrimonio vengono quasi strappati al loro ambito familiare o di clan per essere ùiseriti in una dimensione nel contempo più individuale - si sottolinea l'ac¬ cesso personale alla grazia del battesimo, così come finiscono per scomparire i «fidanzamenti» precoci orchestrati dalle famiglie - e più ecclesiale o ecclesiastica: si viene inseriti in una comunità più vasta di quella familiare - la parrocchia la quale rivendica poi il diritto di sancire ogni tappa del percorso umano, sociale e cristiano di ogni battezzato, dalla nascita, al matrimonio, al funerale. Il gusto particolare che Bossy ha poi di rivisitare luoghi comuni o di ribaltare acquisizioni scontate gli permette di evidenziare, per esempio, come i Dieci comandamenti si siano imposti solo molto tardi come codice etico-sociale rispetto ai più antichi - e certamente meno biblici - Sette peccati capitali. O come proprio questo affermarsi del decalogo rispetto al settenario dei vizi - superbia, invidia, ira, avarizia, gola, accidia, lussuria - abbia addirittura modificato l'immaginario relativo al diavolo: «Secondo il regime morale precedente, il Diavolo era l'esatto contrario di Cristo, in quanto insegnava l'odio universale e Cristo l'amore universale... Ma, in seguito all'adozione del nuovo sistema morale, egli diventò l'esatto contrario del Padre: fonte e oggetto di idolatria e falsa venerazione». E come non vedere un segno del passaggio epocale «dalla comunità all'individuo», nel cambiamento di «oggetto» del sacramento della confessione? Da riconciliazione con la comunità concreta a rappacificazione con Dio, dunque non più atto pubblico ma confessione segreta che rendeva addirittura fisicamente impossibile, nelle fitte grate del confessionale, «il simbolo della riconciliazione sociale, ossia l'imposizione delle mani sul penitente». E' solo un caso se i manuali per i confessori - che prima esortavano il penitente a rivolgersi a un altro prete o a tacere il peccato qualora questo fosse legato o potesse generare uno stato di ostilità con il proprio parroco - sposteranno questa preoccupazione quasi esclusivamente nella sfera sessuale e proibiranno al prete di assolvere una donna che abbia peccato sessualmente con lui? Ma per capire la portata di questi cambiamenti e la loro influenza sui secoli successivi è anche indispensabile chiarire se quanto noi intendiamo con «società» e «religione» corrisponde al concetto che se ne aveva agli albori dell'Europa moderna: ed è quanto Bossy fa in un interessante capitolo dedicato alle «forme elementari della vita religiosa» di Durkheim. Nell'insieme di questa attenta disamina, condotta con il distacco dello studioso e nel contempo con la compartecipazione dell'appassionato, sembra di cogliere una velata nostalgia per tempi - che alcuni si ostinano a definire bui - in cui i litigi assumevano il volto concreto di un nemico reale, quotidiano, del «vicino di casa», un tempo in cui i conflitti - e di conseguenza anche la riconciliazione - assumevano una dimensione palese e umana insieme, non erano confinati nell'intimo travaglio di una coscienza oppure ingigantiti a dimensione continentale o planetaria. Un tempo in cui era possibile vedere in faccia il nemico e quindi anche lasciarsi cambiare dal volto dell'altro, magari fino ad arrivare ad amarlo. Del resto l'evangelo che chiede di «amare i nemici» non chiede forse di cominciare con l'«amare il prossimo», il più vicino, colui che ben conosco e dal quale sono conosciuto? Enzo Bianchi