Appelli e fax in favore del pm di P. Col.

Appelli e fax in favore del pm Appelli e fax in favore del pm Ma 2 consiglieri del Polo lo denunciano MILANO. «La mia solidarietà è incondizionata». «Sei tutti noi, non farti mtimidire». Saranno anche gonfiati i sondaggi che danno il 75% degli italiani solidali con il pm Gherardo Colombo, ma un fatto è certo: ieri la scrivania del magistrato era sommersa da fax e telegrammi di sostegno. E non solo firmati dai «pasdaran» di Mani pulite. Si andava dai «due insegnanti di Rapallo», all'ex presidente della Banca Popolare, Piero Schlesinger, dall'avvocato Vittorio Dajeflo a padre Tiziano Dorrini, «trentino dell'anno», dallo scrittore Aldo Busi ad «alcuni appassionati» cittadini di Salò, da nemici «storici» della sinistra, come Rauti o Staiti di Cuddia a deputati peones di sinistra, fino alla casalinga di Piacenza. Perfino una lettera del consigliere «laico» del Csm Franco Franchi, l'esponente di An che ha chiesto e ottenuto l'apertura di un'inchiesta sul magistrato di Mani pulite: «Le invio copia della rettifica che ho fatto questa mattina al Giornale per le frasi "stupide" che mi sono state attribuite e che non ho mai pronunciato...». E lui, Colombo, ancora un po' frastornato da tanto clamore, non riusciva a nascondere la soddisfazione. «Ce n'è anche un paio che mi criticano pesantemente. Ma almeno non sono i soliti insulti. Si tratta di lettere argomentate». Critiche e solidarietà. Magari non sempre nel merito di quanto Colombo ha sostenuto nella sua ormai famosa intervista, ma incondizionatamente alla persona. Come succede a una ventina di colleghi della procura, che a fine mattinata raccolgono firme tra i presenti per un documento che prende spunto da una lettera di «stima» firmata dal sostituto Enrico La Stella. «Ciascuno di noi - si legge nel documento - conserva le sue opinioni personali in merito all'opportunità o meno di sostenere certe cose in determinati modi o utilizzando canali di divulgazione di massa... Ciò su cui invece siamo unanimi è la riaffermazione del diritto di Gherardo Colombo, al pari di qualsiasi altro cittadino, di dire ciò che ha detto... Tale diritto soggettivo, che trova fondamento nell'art. 21 della Costituzione e rappresenta uno dei pilastri di ogni ordinamento democratico, pare invece messo in discussione nel momento in cui, dal suo esercizio, si fanno derivare conseguenze sanzionatorie». E da Torino un appello di solidarietà firmato da Alessandro Galante Garrone, don Luigi Ciotti, Maria Teresa Peretti Griva, Giorgio Cremaschi, Marco Travaglio, Pasquale Cavaliere, Mariano Turigliatto, Giuseppe Chiezzi, Marisa Suino, Stefano Barbieri, Carlo Boccazzi. Ma in questo «Columbus day» le notizie non sono tutte positive. Due consiglieri del Csm del Polo, Franco Fumagalli e Agostino Viviani, non si limitano solo a chiedere il trasferimento di Colombo, ma lo denunciano anche penalmente con un esposto alla procura di Brescia per i reati di vilipendio delle istituzioni costituzionali e vilipendio della nazione italiana. «Un'iniziativa necessaria - affermano - per indurre tutti e particolarmente chi è chiamato ad esercitare l'alta funzione giudiziaria ad usare quantomeno senso di responsabilità anche nelle esternazioni». In questo caso, concludono i due consiglieri del Polo, «la libertà di manifestazione del proprio pensiero trova il suo insuperabile limite laddove si cada nel delitto». [p. col.]

Luoghi citati: Brescia, Milano, Piacenza, Rapallo, Salò, Staiti, Torino