Inchiesta sul boom Autostrade

Inchiesta sul boom Autostrade Il titolo è più che raddoppiato da Natale. L'In conferma: è venuta la Finanza Inchiesta sul boom Autostrade La magistratura cerca prove di insider trading MILANO. Numeri strepitosi. Un balzo dalle 2500-3000 di fine '97, prima di Natale, su, su, fino alle 7 mila lire di questi giorni. Performance d'altri tempi e mille perplessità attorno all'incredibile balzo delle azioni privilegiate della società Autostrade, controllata Tri, potenziale prossima candidata alla privatizzazione: perché tanto rialzo? D'accordo, c'è la prospettiva della privatizzazione ma il 33% in più solo dall'inizio d'anno è roba da Guinness dei primati tanto più che nessuno sa ancora se, quando, come e a che prezzo verrà fatta questa benedetta privatizzazione. Interrogativi legittimi. E qualcosa di più, ora che si è saputo che attorno allo strano caso Autostrade indaga la magistratura. Inutile chiedere conferme ufficiali. In casi simili, è di rigore il silenzio. E dunque bocche cucite alla Consob, l'organismo di vigilanza che ha dato il via al dossier Autostrade dopo aver monitorato l'andamento dei prezzi, valutandone acquisti e vendite. Bocche cucite all'Iri, proprietario dell'86% del capitale di Autostrade, dove viene ammessa l'acquisizione da parte della Guardia di Finanza cu" documenti societari. Ma in tanta riservatezza qualcosa è filtrato cioè che l'ipotesi di reato su cui sta lavorando la magistratura è precisa: insider trading, uso di informazioni riservate per speculare in Borsa. Sospetto grave. Quanto basta, visto il nome della società presieduta da Giancarlo Elia Valori, per trasformare una privatizzazione annunciata in un caso a dir poco delicato. Già, perché la storia della cessione sul mercato dell'86% di Autostrade è storia che dura da tempo. Sempre al primo posto nella Usta dei papabili da privatizzare ma poi, per una ragione o per l'altra, sempre slittata, in coda all'elenco. E ,a poco o nulla, nel frattempo - si pprl^di un anno fa - sotto valse lé avances ufficiali della cordata targata Nord-Est disposta a rile vare il nocciolo duro di Auto strade, una quota oscillante tra il 25% e il 30%, cordata capeggiata da Interbanca e composta da Banca Antoniana, da Edizione Holding dei Benetton, da piccoli imprenditori trevigiani ai quali avevano espresso l'intenzione di collegarsi anche i Moratti. Tante belle parole, dichia¬ razioni di disponibilità a stringere i tempi da parte di Iri e governo ma fatti concreti zero. Vero, c'era da dare la precedenza a operazioni monstre, alle privatizzazioni di Eni, Banca di Roma e Telecom. In più era prioritario sciogliere il nodo della nuova convenzione Anas-Autostrade, problema risolto da poco con la proroga della concessione ad Autostrade: potrà gestire la rete Iri fino al 2038. Sulla carta, adesso finalmente si può procedere, l'iter può partire, il Tesoro può inviare all'Iri gli elementi che saranno alla base del bando di gara: gli eventuali tetti azionari di possesso, la quota riservata al nocciolo duro e quella all'Opv, le disposizioni per il voto di lista, la presenza o no di una golden share. Ma, ahimè, a frenare di nuovo l'approdo al mercato della controllata Iri ci sono, di nuovo, altre grandi privatizzazioni che premono: la quarta trancile dell'Eni, la Bnl-Banco Napoli. Precedenze che, se tutto va bene, potrebbero far slittare a non prima dell'autunno l'ormai da troppo tempo annunciata privatizzazione di Autostrade. E in tanto passar del tempo, ecco gli acquisti, il prezzo che sale e i sospetti di speculazioni avallati, mesi fa, dallo stesso Elia Valori («Ho notato quotazioni anomale dei titoli non appena la prospettiva della privatizzazione si avvicina») che aveva addirittura adombrato rischi di riciclaggio di denaro sporco. E adesso, l'inchiesta su possibili insider trading. Certo è, spiegano in piazza Affari, che se è vero che il prezzo di un'Opv viene di solito determinato sulla base dell'andamento del titolo in Borsa nei 4-6 mesi precedenti l'operazione, beh, qualcuno po trebbe aver interesse a spingere il titolo il più in alto possibile, sopra le 7 mila e perché no sopra le 8 mila: basta fare il conto del guadagno... [a. z.] Il presidente Giancarlo Elia Valori Il ministro Paolo Costa

Persone citate: Elia Valori, Giancarlo Elia Valori, Moratti, Paolo Costa

Luoghi citati: Autostrade, Milano