Prove di rivolta nel mondo arabo

Prove di rivolta nel mondo arabo Prove di rivolta nel mondo arabo Dal Cairo ai Territori in piazza contro gli Usa IL CAIRO. Nelle piazze il mondo arabo è in ebollizione a favore di Saddam e contro il possibile attacco americano all'Iraq. Brandendo copie del Corano e gridando slogan anti-americani e anti-israeliani, oltre diecimila studenti deU'università Ein Chams del Cairo hanno manifestato ieri per denunciare le mmacce^americane contro Baghdad. Gli studenti gridavano frasi come «Non per amore, di Saddam, ma per solidarietà con i bambini iracheni» e in più occasioni hanno bruciato bandiere americane e israeliane. Sempre al Cairo un gruppo di 150 giornalisti egiziani, riuniti in un sit-in per quattro ore da¬ vanti alla sede del loro sindacato, hanno bruciato bandiere degli Stati Uniti e di Israele e hanno chiesto al popolo americano di intensificare le manifestazioni contro l'attacco all'Iraq. I giornalisti hanno chiesto anche la chiusura del Canale di Suez al passaggio delle navi da guerra Usa. L'Unione generale dei giornalisti arabi ha esortato la comunità internazionale al «massimo sforzo per evitare un attacco militare contro l'Iraq». E il gran muftì dell'università di al-Azar, fra le massime autorità islamiche, ha ammonito l'America delle «gravi conseguenze» che la minacciano se attaccherà l'Iraq. Si estendono anche nei Territori le manifestazioni palestinesi in favore dell'Iraq. L'epicentro dei disordini è stata la zona di Ramallah (Cisgiordania) dove gruppi di dimostranti, fra cui studenti dell'Università di Bir Zeit, hanno aggredito con il lancio di grosse pietre una jeep militare che è stata gravemente danneggiata. Fonti militari riferiscono che nell'incidente sono rimasti feriti un colonnello e un colono israeliani. In ulteriori scontri avvenuti nella stessa zona due palestinesi sono stati feriti dal fuoco dei soldati israeliani. Il coprifuoco, con perquisizioni a tappeto e decine di arre¬ sti, e stato imposto dalle autorità della Giordania alla città meridionale di Maan, dove per 48 ore si sono verificati disordini durante manifestazioni di sostegno all'Iraq che hanno causato la morte di una persona e il ferimento di numerose altre, tra cui diversi agenti di polizia. Le forze di sicurezza hanno «sigillato» la zona, circondato la città, di circa 40.000 abitanti, interrotto le forniture di elettricità e tagliato le linee telefoniche. La polizia ha inoltre perquisito decine di abita- zioni arrestando chiunque fosse sospettato di aver preso parte ai disordini. «Chiunque tenti di provocare problemi nel Paese cospira contro la Giordania e questo non può essere tollerato», ha affermato re Hussein in una breve visita. A Manama, nel Bahrein, un emissario statunitense è stato fischiato mentre difendeva il ricorso alla forza contro l'Iraq. Proteste anti-Usa si segnalano anche in altri Paesi islamici, in particolare Turchia, Iran e Somalia. [Ansa-Agi-AdnKronos] Il rogo di una bandiera americana

Persone citate: Chams