Nelle carceri venezuelane 132 italiani
Nelle carceri venezuelane 132 italiani Per la cocaina Nelle carceri venezuelane 132 italiani ORANJESTAD. Giovan Maria Gino Paganoni, 42 anni, di Cesano Moderno, è stato arrestato ad Aruba per traffico di stupefacenti quando stava per partire per l'Italia via Amsterdam. L'arresto è avvenuto nell'aeroporto Reina Beatrix di Aruba giovedì notte ma solo ieri si è appresa l'identità del detenuto, al quale sono stati sequestrati quasi quattro chili di cocaina nascosti nel doppio fondo del suo bagaglio. Questo ultimo arresto ad Aruba, l'isola caraibica oggi sotto l'occhio dei riflettori per il rapimento il 6 febbraio del piccolo Gianni Ferrara, 8 anni, ha riportato alla ribalta la situazione del traffico di stupefacenti in Venezuela, retroterra delle organizzazioni illecite che operano in molte isole dei Caraibi. Nelle carceri venezuelane si trovano 132 italiani, in gran parte per possesso di cocaina. E' dagli Anni Novanta che il fenomeno degli italiani arrestati per droga si è mtensificato in Venezuela. Nella maggior parte dei casi si tratta di semplici corrieri, scoperti quasi sempre al momento dell'imbarco con quantitativi di polvere bianca nascosta tra gli abiti o nei bagagli. In molti casi, i corrieri appartengono ad organizzazioni minori di distributori che operano in diversi regioni italiane, mentre alcuni sono giovani che hanno tentato l'avventura in proprio. Alcuni dei detenuti invece appartengono a importanti strutture, mafia o 'ndrangheta calabrese. La mega operazione Cartagine, portata a termine in Italia nel 1994, aveva sbaragliato un traffico organizzato da un consorzio di grandi gruppi mafiosi (Mazzaferro, Pesce, Ierinò, Cataldo, Barbaro, Morabito e Romola) coordinati dal latitante internazionale Alfonso Caruana, che molti ritengono si trovi ancora oggi in Venezuela. Ir. cri.]
Persone citate: Alfonso Caruana, Barbaro, Cesano, Gianni Ferrara, Ierinò, Maria Gino Paganoni, Mazzaferro, Morabito, Reina Beatrix
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