La berretta rossa, impegno che si può pagare col sangue

La berretta rossa, impegno che si può pagare col sangue DSTDACfCMA IL LESSICO DELLA PORPORA La berretta rossa, impegno che si può pagare col sangue SE il Papa è il «re», i cardinali sono i «principi della Chiesa» e rappresentano la più alta dignità ecclesiastica, di cui si ha notizia già sotto papa Silvestro I, nel quarto secolo dell'era cristiana. Nel tempo, l'istituzione si è evoluta e anche modificata. NUMERO. I cardinali eleggono il nuovo papa nel Conclave. La legge fissata da Paolo VI nel 1975 e poi ribadita anche da Giovanni Paolo II, stabilisce in 120 il numero degli elettori cioè i cardinali al di sotto degli ottant'anni. La regola non è però così rigida, tanto che con le ultime nomine sono 122 gli «under 80». Nessun limite invece al numero dei cardinali sopra questa età. SOLO VESCOVI? Possono diventare cardinali anche i semplici sacerdoti, senza bisogno di essere vescovi. E' il papa che decide e Giovanni Paolo II in qualche caso lo ha fatto, ad esempio con il teologo svizzero von Balthasar e con il gesuita Paolo Dezza. Unico requisito: aver svolto dei compiti importanti per la Chiesa. Nonostante non ci sia una norma esplicita, è ovvio che una donna non può accedere a tale carica. Diventano cardinali quei vescovi che sono chiamati a dirigere i dicasteri della Curia (in termine laico potrebbero corrispondere ai ministri di un governo) oppure i vescovi che governano diocesi particolarmente importanti, considerate sede cardinalizia per tradizione: è il caso di Torino, Venezia, Genova, Città del Messico, New York, Washington, Dakar, New Delhi, Giakarta, Bogotà, Santiago del Cile e altre. PRIVILEGI. Ci si rivolge ad un cardinale chiamandolo «Eminenza». Quelli che svolgono la loro opera a Roma diventano automaticamente cittadini vaticani in base al Concordato, anche se la loro abitazione è fuori dalle Mura Leonine. I simboli del cardinalato sono la berretta rossa cioè lo speciale cappello a quattro punte e l'anello. Il colore rosso del cappello e della veste significa che sono pronti a difendere la Chiesa fino al martirio, cioè all'«effusione del sangue». DIACONI. I cardinali con compiti in Curia sono dell'ordine dei «diaconi» cioè con il titolo di una delle antiche chiese di Roma. PRESBITERI. Sono i cardinali che hanno il titolo di una delle parrocchie della capitale. VESCOVI. Quelli che hanno il titolo onorifico delle diocesi nelle immediate vicinanze di Roma (Albano, Frascati, Palestina, Poggio Mirteto, Velietri, Ostia). Chi ha il titolo di Ostia diventa cardinale decano del Collegio cardinalizio: attualmente e l'africano Bernardin Gantin. COMPITI. Aiutano il pontefice nel governo della Chiesa. I capi-dicastero incontrano il Papa una volta ogni due settimane circa. Se il Papa li chiama si riuniscono in Concistoro ordinario o straordinario. In quello ordinario si radunano t cardinali residenti a Roma quando il Papa vuole ascoltare il loro parere prima di prendere decisioni importanti; la riunione è abitualmente segreta. Il Concistoro straordinario riunisce invece tutti i Cardinali per discutere insieme al Papa temi di particolare rilievo per la vita della Chiesa: è accaduto ad esempio nel 1994 quando si parlò, tra gli altri, della difesa della vita e dell'aborto. I cardinali che non lavorano in Curia sono i capi delle rispettive diocesi e svolgono gli stessi compiti di governo che avevano da vescovi. STIPENDIO. Quelli residenti in Vaticano usufruiscono di uno stipendio denominato «piatto cardinalizio», oggi tra i 3 e 4 milioni mensili. I non residenti beneficiano del «rotolo cardinalizio», una sorta di rimborso-spese che si basa sulla durata delle loro soste a Roma ogni volta che sono convocati. Luca Tornasi

Persone citate: Bernardin Gantin, Giovanni Paolo Ii, Luca Tornasi, Palestina, Paolo Dezza, Paolo Vi, Solo Vescovi