«E Clinton mi mise una mano sotto la gonna»

«E Clinton mi mise una mano sotto la gonna» Il padre di Monica: Starr usa metodi da Hitler. Spunta un nuovo teste sul Whitewater «E Clinton mi mise una mano sotto la gonna» Da Paula Jones nuove accuse al Presidente: così mi molestò WASHINGTON Le ombre di indagini vecchie e nuove A affollano improvvisamente ai piedi di Bill Clinton proprio mentre il presidente cerca di concentrarsi sulla crisi irachena e sul tentivo in extremis di trovare una soluzione diplomatica. Ci sono nuovi sviluppi sul fronte Paula Jones: pare che Clinton allungò le mani molto più di quanto fosse emerso finora. Il padre di Monica Lewinsky esce allo scoperto, paragona il procuratore Kenneth Starr a Hitler ma aggiunge che sua figlia non si è certo inventata il suo legame con il presidente. E a sorpresa si allunga minacciosa anche l'ombra del vecchio scandalo Whitewater: un testimone importante ha infatti accettato di collaborare con il procuratore Starr in cambio di un grosso sconto della pena. Procediamo con ordine. Il «Washington Post» rivela che in una deposizione giurata lo scorso autunno Paula Jones aggiunse nuovi particolari sul suo incontro ravvicinato con il Presidente all'Hotel Excelsior di Little Rock l'8 maggio 1991. A quanto pare l'allora governatore dell'Arkansas non si limitò a calare i pantaloni e a chiederle di fare sesso orale. Racconta la Jones: «Era seduto sulla poltrona. Non mi stava nemmeno prestando attenzione. Poi mi fa: "Oh, mi piace da morire come i tuoi capelli cadono sulla tua schiena". Ha cominciato a tirarmi verso di lui e ha infilato la mano sotto la mia gonnapantalone. La mano è risalita ed è rimasta lì poggiata sul mio grembo, e mi baciava sul collo, e cercava di baciarmi sulla bocca. E io mi sono tirata indietro e ho detto: "Basta. Non sono quel genere di ragazza"». Il resto è storia. Paula Jo¬ nes si divincolò e fece per andarsene. Clinton la fermò sulla porta e le disse: «Sei una ragazza intelligente. Che tutto questo rimanga fra noi». Sette anni dopo il segreto che doveva rimanere tra loro è di dominio planetario. Questo dalle pagine del «Washington Post». La rete «Abc», invece, ha mandato in onda un'intervista di Barbara Walters a Bernard Lewinsky, padre di Monica, che si è sfogato contro il procuratore Starr per come ha trattato sua figlia: «Le sue tecniche mi ricordano quelle che si usavano ai tempi del maccartismo, dell'Inquisizione, di Hitler. L'uomo è completamente fuori controllo». Aggiunge che i nastri sono falsi e che lo scandalo è una montatura. Ma sul rapporto tra sua figlia e il Presidente degli Stati Uniti Bernard Lewinsky ha pochi dubbi: «Mia figlia non può certo essersi inventata ogni cosa». Paula Jones, Monica Lewinsky, ma non è tutto. Lo scandalo Whitewater, quello su cui Kenneth Starr fu inzialmente chiamato a indagare, improvvisamente risorge. Ed è proprio dalle pieghe di quell'indagine che potrebbero venire i guai maggiori per Clinton. Starr era da tempo a caccia di un nuovo teste eccellente disposto a collaborare. Adesso finalmente ce l'ha: l'ex governatore dell'Arkansas Jim Guy Tucker ha accettato di dichiararsi colpevole di frode e di raccontare a Starr quello che sa su alcune transazionichiave relative alle speculazioni edilizie di Whitewater. In cambio riceverà un forte sconto della pena. Starr e i suoi sono raggianti. «Il contributo di Tucker sarà notevole», [a. d. r.] «Volevo fuggire, mi ha bloccato sulla porta e mi ha detto: Che tutto resti tra noi» Da Paula Jones nuove accuse a Clinton

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