Altre bombe nell'Ulster Undici feriti di Fabio Galvano

Altre bombe nell'Ulster Undici feriti Una disinnescata Altre bombe nell'Ulster Undici feriti LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una bomba esplosa la notte di venerdì e che ha fatto undici feriti nella cittadina protestante di Moira, un'altra bomba trovata (e disinnescata) a Belfast sotto il taxi di un ex prigioniero repubblicano, una raffica di accuse e controaccuse fra le due barricate degh odi settari in Ulster: improvvisamente, a poche ore dalla temporanea espulsione del Sinn Féin dal negoziato di pace, la situazione nel Nord Irlanda prende una nuova e drammatica piega. Né contribuiscono a placare la nuova tensione le incertezze sul futuro ritorno del Sinn Féin al negoziato, il 9 marzo. Sarà stato un esercizio tattico, ma ieri sera Martin McGumness ha gettato il seme di una nuova incognita: «Su quel ritorno - ha detto - non abbiamo ancora deciso. Potremmo tornare, è possibile. Ma anche il negoziato ha perso molta della sua credibilità con gli avvenimenti delle ultime settimane». Molto, si ha l'impressione, dipenderà dai colloqui di Londra e Dublino che il Sinn Féin avrà nei prossimi giorni. La bomba di Moira, nella contea di Down, potrebbe essere un'iniziativa della Continuity Ira, una scheggia del clandestino esercito repubblicano che non accetta la via della tregua e del dialogo e che, da anni, attua una politica autonoma. Questo permette a Gerry Adams, presidente del Sinn Féin, di affermare che «la tregua dell'Ira resta intatta». Non nell'opinione dei lealisti protestanti, che su queste cose non vanno tanto per il sottile: la bomba, fatta esplodere davanti a una stazione della polizia (sette dei feriti sono agenti) resta per loro espressione dell'estremismo cattolico. L'ordigno, un'autobomba di circa 250 chili, ha provocato ingenti danni in una vasta zona della cittadina. Rappresenta, quindi, il ritorno di una forma di terrore che pareva scomparsa o perlomeno isolata. E poiché è vero che un male non scaccia l'altro, a poco vale che la bomba disinnescata sotto il taxi fosse di clùara matrice protestante. «Prima che si cominci a lanciare accuse dobbiamo accertare accuratamente i fatti», ha osservato ieri il ministro britannico per il Nord Irlanda, Mo Mowlam. E' importante, ha aggiunto, non perdere di vista gli obiettivi del negoziato multilaterale: «Nelle prossime settimane - ha detto - ci imbatteremo in numerosi ostacoli, ma sono ancora certa che entro il 1° maggio riusciremo a trovare l'intesa per un referendum». Sembra essere l'unica, in questo momento, a mantenere un minimo di fiducia nel futuro dei suoi sforzi. Certo, ammette, il momento della bomba di Moira - a poche ore dalla sospensione negoziale del Sinn Féin - non poteva essere più mirato, da parte di chi non vuole alcun compromesso nel disperato panorama dell'Ulster: «Nulla, da queste parti, è accidentale». Fabio Galvano

Persone citate: Gerry Adams

Luoghi citati: Belfast, Dublino, Londra, Mo Mowlam, Nord Irlanda, Ulster