«Ma quello che conta è il Polo-2» di Guido Tiberga

«Ma quello che conta è il Polo-2» IL SEGRETARIO DEL CDU Ri OCCO Buttiglione non manca di ottimismo. Affronta le polemiche con l'animo del pompiere: cerca di spegnere i contrasti, di scavare sotto il significato delle parole, di trovare comunque un futuro roseo in questo Polo che forse non c'è più. Ma che, se c'è ancora, non vuole più sentire parlare del Cdu «traditore», passato armi e bagagli sotto il bandierone centrista di Francesco Cossiga. Professor Buttiglione, il Cavaliere l'ha scaricata. E adesso? «Scaricato me? A me sembra, invece, che Silvio Berlusconi abbia finalmente cominciato a sganciarsi dall'abbraccio soffocante di D'Alema. Ha detto che con l'Udr si può discutere, mi pare una dichiarazione positiva...». Berlusconi ha detto: «L'appartenenza a ciascuno dei partiti del Polo è incompatibile con l'appartenenza all'Udr». «Bisogna vedere a quale Polo si riferiva Berlusconi...». Professore, mi perdoni: il Cavaliere ha detto che chi sta nell'Udr non sta più nel Polo. Lei sta nell'Udr. La conclusione del sillogismo è chiarissima. O no? «Gliel'ho già detto. Se Berlusconi parlava del vecchio Polo, quello che per vivere ha bisogno di mettersi d'accordo con D'Alema, allora ha ragione lei. Anche perché il Polo vecchio è finito, morto, archiviato. Ma se invece parliamo del nuovo Polo, del Polo due...» Quale «Polo due», scusi? «Quello che può vincere le elezioni, quello che riparte dal centro». Un Polo senza Gianfranco Fini, insomma? «No, un polo alternativo a D'Alema. Ma con Alleanza Nazionale, sia pure in una posizione un po' più defilata». Le cito Cossiga: «Noi saremo distinti e distanti dalla destra». Non mi pare una di¬ chiarazione di grande apertura nei confronti di Fini, non crede? «Le parole vanno interpretate nel loro giusto significato». Me le interpreti lei, allora... «La parola "distinti" è chiarissima. E non ha bisogno di spiegazioni...». A me pare chiara anche la parola «distanti». Che cos'ha di difficile? «Vede, "distante" è una parola quantitativa. Si può essere molto distanti o poco distanti. E di sicuro, nell'Udr, io sono meno distante da Alleanza Nazionale di quanto non lo sia ad esempio l'onorevole Tabacci. Il rapporto futuro tra noi e Fini dipende da quello che io riesco a far capire sugli avvenuti cambiamenti di An. E soprattutto da quello che Firn riesce a dimostrare. A parti- re dal vertice della settimana prossima a Verona». E cosa le fa pensare che Fini abbia voglia di dimostrare qualcosa a voi dell'Udr? «Beh, a meno che non preferisca fare il Togliatti della destra, non credo che gli restino alternati¬ ve». Il Togliatti della destra? «Sì, il leader indiscusso di una forza destinata a morire all'opposizione. Lo so che nel nuovo Polo la destra avrà un ruolo meno preminente, ma credo che anche per Fini sia meglio vincere da piccolo che perdere da grande». E cosa le fa pensare che Berlusconi abbia voglia di mollare tutto in nome del vostro Polo due? In fondo finirebbe per finire nel cono d'ombra di Cossiga, non crede? «Bisogna vedere se per Berlusco¬ ni è più importante vincere oppure difendere le proprie posizioni personali e i propri (legittimi) interessi. In ogni caso, l'Udr offre al leader di Forza Italia l'opportunità di uscire dal cono d'ombra di Fini. E poi, quando si perde non si possono difendere né posizioni personali né (legittimi) interessi...». Quindi lei è ottimista, nonostante l'aut aut? «Berlusconi ha detto che una cosa è il Polo e una cosa è l'Udr. Bene, si tratta di trovare il modo di trovare un'alleanza tra queste due cose. Per me il dialogo è già cominciato: abbiamo rotto il guscio, adesso facciamo uscire il pulcino». Professore, ci sono parlamentari di Forza Italia che si sono iscritti al nuovo gruppo di Cossiga. Le pare che «rubare» uomini all'interlocutore sia il modo migliore per dialogare? «Non lo dica a me, che ho subito spesso "furti" del genere. Gli abbandoni sono ragione di forte amarezza, lo capisco, ma io non ho mai interrotto un dialogo per questi motivi. Spero che Berlusconi faccia altrettanto». Intanto però è scoppiata la grana della Regione Lombardia. Il Polo vuole la testa di Formigoni. Dialogo anche questo? «Mi permetta di lanciare un avvertimento: non toccate Formigoni, non toccate la giunta. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche: il Polo rischierebbe di saltare in aria. In tutta Italia». Guido Tiberga «Ma quello che conta è il Polo-2» Buttiglione: partire dal centro per vincere

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