Nel mondo di Alice pianista prodigio di Leonardo Osella

Nel mondo di Alice pianista prodigioNel mondo di Alice pianista prodigio E parlano come di un prodigio, ed è un prodigio davvero. Alice Severi (nel titolo) ha compiuto dieci anni il 14 dicembre scorso e suona il pianoforte con una tecnica e una partecipazione che lasciano di stucco. Ne fa fede un curriculum di premi che non permette dubbi e che ha indotto l'Unione Musicale a invitarla alla rassegna «Domenica e oltre». E così la bambina, paffuta e dai bellissimi capelli fluenti, suonerà domenica 22 febbraio alle 10,30 in Conservatorio, presentando un programma da solista scafato: la «Sonata in do maggiore Hob. XVI n. 35» di Haydn, la «Sonata in do minore op. 13 "Patetica"» di Beethoven e «Children's Corner» di Debussy. Alice ha cominciato nel 1993 (a sei anni ancora da compiere) con il Concorso Spadafora di Messina (primo assoluto con 100/100); poi ha inanellato vittorie indiscusse al Città di Stresa (due volte, in categorie diverse), al Piccole Mani di Perugia, a Cortemilia, Moncalieri, Tagliolo Monferrato (anche primo premio assoluto di tutto il concorso), Sestri Levante, e ancora al Villa Medicea di Prato, al Rovere d'Oro di San Bartolomeo al Mare, al Città di Pinerolo e al Gandolfi di Salsomaggiore. A Prato sono rimasti talmente impressionati da questa biondina dallo sguardo un po' imbarazzato e dalla tenera età, che l'hanno invitata per la stagione della Società dei Concerti Roberto Fioravanti. E lei si è presentata inanellando con impagabile baldanza un programma da far tremare i polsi a un pianista adulto e di lunga navigazione: tre Sonate di Domenico Scarlatti, la sesta Suite Francese di Bach, l'«Improwiso op. 90 n. 2» di Schubert, «Children's corner» di Debussy e 1'«Improvviso-Fantasia op. 66» di Chopin. Alice Severi è nata a Domodossola e studia all'Accademia Pianistica Alberto Mozzati di-Mezzago (Milano) con il maestro Alberto Baldrighi. Le sue qualità sono apparse ^equivocabili anche ai grandi musicisti: così nel settembre 1996 è stata ammessa a partecipare alle masterclass tenute da Aldo Ciccolini (concertista tra i più qualificati del mondo, docente al Conservatorio di Parigi e all'Accademia Perosi di Biella) e da Ludwig Hoffman (titolare di cattedra alla Hochschule di Vienna e a quella di Monaco di Baviera). La fama di Alice è giunta anche oltre i confini europei. E così la ragazzina ha varcato più volte l'Oceano partecipando ad applauditissimi concerti negli Stati Uniti (a Detroit, dove ha ricevuto anche un diploma di riconoscimento da parte del Consolato d'Italia, e New York) e in Canada (a Windsor, nell'Ontario). Di Alice Severi sentiremo parlare nei decenni a venire. Per ora, ai voti di un crescente successo, sono da aggiungere l'augurio e la speranza che, tra personaggi giganteschi come i compositonda lei frequentati con tanta dimestichezza, trovi ogni giorno il tempo per giocare un po' e vivere la sua vita di bambina. Ma sono da segnalare altri due appuntamenti dell'Unione Musicale. Martedì 24 alle 21 in Conservatorio, per «L'altro suono», arrivano i Sonatori della Gioiosa Marca, che con il violinista Giuliano Carmignola saranno impegnati in un'ampio programma di pagine vivaldiane. Il giorno successivo, sempre alle 21 ma all'Auditorium Rai, suonerà l'Ensemble Risonanze (nella foto), con Carlo Chiarappa violino solista e direttore: il programma si snoda fra Bach («Concerto brandeburghese n. 3 in sol maggiore BWV 1048»), Mozart («Concerto in la maggiore per violino e orchestra K219» e «Sinfonia in la maggiore K 201»), Webern («Cinque pezzi per archi op. 5») e Ligeti (le stupefacenti «Ramifications per archi»). Leonardo Osella Nel mondo di Alice pianista prodigio