Il Verduzzo e il sifone di Tantalo

Il Verduzzo e il sifone di Tantalo UN'INVENZIONE CHE RISALE Ai GRECI Il Verduzzo e il sifone di Tantalo Teoria e pratica di un sistema di vasi comunicanti DAMIGIANA «riposata», mattina solatia e asciutta, primo quarto di luna. E rubinetto automatico per il sifone: ecco la migliore combinazione per travasare il mio Verduzzo. Istruzioni trilingue sul rubinetto tecnologico. Inserire Premere Aspirare Regolare Determinare Ripetere. Difatti reinserisco ripremo riaspiro riregolo ridetermino. Ripeto. Al quarto Ripeto il Verduzzo schizza ancora dappertutto, tranne che nella bottiglia, così elimino la tecnologia e invoco Erone, grande inventore di sifoni nell'antica Grecia. Per il principio di elementarità di Watson non c'era ragione che io litigassi con un attrezzo di disarmante semplicità: un tubo a «U» col braccio corto nell'idromassaggio di bollicine inebrianti e quello lungo, astemio, all'esterno. Se ce l'ha fatta Erone, figuriamoci io. Per metterlo in funzione bisogna caricarlo, cioè riempirlo, o versando liquido nella «U» capovolta e introducendola nel recipiente da scaricare, tenendo tappate le estremità, oppure aspirando dal braccio lungo quando quello corto è già immerso. Tutti e due i casi implicano problemi pratici e igienici che si risolvono brillantemente con un lussuoso tubicino per l'aspirazione a latere. Comunque sia, sia aspirando dal tubo esterno che dal tubicino, se c'è, una volta messo in moto, il funzionamento è automatico. Quando il liquido sgorga dal tubo d'uscita l'efflusso continuerà finché la bocca del ramo esterno è inferiore al livello nel recipiente. Man mano che il liquido (orrore chiamare così il mio Verduzzo) viene tirato, la vena sgorgante si fa più sottile, perché decresce la differenza di altezza tra il livello del liquido medesimo nella damigiana e la bocca esterna del sifone. Si può mantenere costante tale differenza, e quindi ottenere un sifone a efflusso costante, col semplice espediente di inserire la parte del sifone che va in damigiana in un galleggiante; in tal modo può scendere nel recipiente man mano che il liquido si abbassa e mantiene costanti le varie distanze tra livello del liquido e bocca esterna del tubo. Del sifone si occuparono gli dei dell'Olimpo. Tantalo, principe frigio, per infame delitto fu precipitato da Giove nel Tartaro, l'abisso sottostante all'Averno dove Giove - dopo averli fulminati - gettò i Titani che osarono scalare l'Olimpo. Tantalo fu condannato a vedersi sempre dinanzi limpide e fresche acque scorrenti e odorosissimi pomi e a sentirsi morire di fame e di sete, ma ebbe la consolazione del suo nome dedicato a un sifone intermittente. Ad acqua, però: altro che Verduzzo! Gian Carlo Bo Dalla damigiana alla bottiglia: la fisica applicata in cantina

Persone citate: Gian Carlo Bo, Tartaro, Watson

Luoghi citati: Grecia