Rosso, nero, nero..,

Rosso, nero, nero.., Rosso, nero, nero.., La (vera) legge dei grandi numeri EJ opinione diffusa che alla roulette il rosso e il nero si succedano in ordine sparso ma che alla fine, per quella che è chiamata la legge dei grandi numeri, il colore che è in ritardo raggiunge quello che sta prevalendo. Se invece osservate la sequenza dei colori prodotti da una roulette in un lungo arco di tempo scoprite che spesso un colore prende il sopravvento e, come la Juventus nel campionato, non viene più raggiunto dal suo antagonista. Questo fatto non deve stupire, perché è assolutamente falsa l'interpretazione corrente della legge dei grandi numeri, su cui si basano tanti metodi pseudoscientifici per vincere al lotto o al casinò. La legge dei grandi numeri, quella vera, dimostrata nei tratti sul calcolo delle probabilità, ha per oggetto non gli scarti fra i rossi e i neri, ma i rapporti fra questi scarti e il numero totale delle giocate. Più esattamente, essa ci dice che al crescere del numero delle giocate cresce la probabilità che il rapporto fra la differenza dei rossi e dei neri e il numero delle giocate sia inferiore a un dato valore predefinito. Al limite, se il numero delle giocate è sufficientemente grande, si ha praticamente la certezza che quel rapporto sia inferiore a un limite predefinito, come potrebbe essere 0,001. La legge dei grandi numeri non fornisce quindi nessun supporto teorico ai molti metodi basati sull'analisi dei ritardi. Al contrario, essa ci dimostra che il giocatore abituale, quello che una volta alla settimana passa la serata al casinò giocando freneticamente sui numeri e sui colori, con puntate multiple per ogni giro, eventualmente su più tavoli, ha praticamente la certezza di perdere. Verifichiamo su un esempio questa forte predisposizione all'autodistruzione finanziaria del giocatore abituale su un esempio. Per essere più convincente farò riferimento alla roulette, che è di gran lunga il gioco meno iniquo nei confronti del giocatore. (Nel caso del lotla dimensione della truffa, soprattutto per le puntate più a rischio come le cinquine, É|Éj& raggiunge livel¬ li tali da sollevare forti dubbi sulla liceità giuridica del gioco e sull'intelligenza dei giocatori). Inoltre, supporremo che il giocatore sia molto prudente, che imposti il suo gioco esclusivamente sulle dozzine. Come mostrato nel diagramma a lato, se il giocatore si limita a 10 puntate, la probabilità di non perdere è dell'ordine del 48 per cento. Se le puntate salgono a 100, la stessa probabilità di successo scende al 41 per cento; se diventano 1000, tale probabilità si abbassa sino a 28 per cento. Un giocatore fanatico arriva a 10.000 puntate in un anno; in questo caso, la probabilità di non perdere crolla al 3 per mille. Parliamo comunque della probabilità di non perdere, perché, in ogni caso, la probabilità di vincere una cifra significativa è piccolissima. Questo risultato disastroso è frutto di quel solo numero su 37, chiamato «zero», che costituisce la fonte dell'iniquità del gioco. Se rifacessimo il calcolo per un giocatore del lotto, dimostreremmo che questo ama la Patria, è innamorato di Visco ed è dotato di una francescana vocazione per la povertà. In conclusione, la legge dei grandi numeri, lungi dal dare indicazioni a favore dei numeri ritardatari, dimostra inequivocabilmente un teorema l'ondamentale: «Meno si gioca, meno si perde», [a. r. m.] noto legale di «Mai dire gol», i numeri sono una cazzabubola. Infatti, indipendentemente dalle costanti numeriche, quello che potremo chiamare il «teorema del Ministro» era clamorosamente falso, e portò alla rovina molte famiglie di italiani. venuti «rosso, nero, nero, rosso, nero, rosso, rosso», punta «nero, rosso, rosso, nero, rosso, nero, nero»). 8. Le roulette sono truccate. Non è possibile che vengano quasi sempre i numeri su cui nessuno ha puntato. 9. Concentrati bene prima di puntare. 10. Questa sera non sento il gioco. pseudoscientifici per vincere al lotto o al casinò. La legge dei grandi numeri, quella vera, dimostrata nei tratti sul calcolo delle probabilità, ha per oggetto non gli scarti fra i rossi e i neri, ma i rapporti fra questi scarti e il numero totale delle giocate. Più esattamente, essa ci dice che al crescere del numero delle giocate multiple per ogni giro, eventualmente su più tavoli, ha praticamente la certezza di perdere. Verifichiamo su un esempio questa forte predisposizione all'autodistruzione finanziaria del giocatore abituale su un esempio. Per essere più convincente farò riferimento alla roulette, che è di gran lunga il gioco meno iniquo nei confronti del giocatore. (Nel caso del lotla dimensione della truffa, soprattutto per le puntate più a rischio come le cinquine, É|Éj& raggiunge livel¬ per mille. Parliamo comunque della probabilità di non perdere, perché, in ogni caso, la probabilità di vincere una cifra significativa è piccolissima. Questo risultato disastroso è frutto di quel solo numero su 37, chiamato «zero», che costituisce la fonte dell'iniquità del gioco. Se rifacessimo il calcolo per un giocatore del lotto, dimostreremmo che questo ama la Patria, è innamorato di Visco ed è dotato di una francescana vocazione per la povertà. In conclusione, la legge degrandi numeri, lungi dal dare indicazioni a favore dei numerritardatari, dimostra inequivocabilmente un teorema l'ondamentale: «Meno sgioca, meno si perde», [a. r. m. IL DECALOGO DELLE ILLUSIONI 1. Questo metodo per giocare al lotto è infallibile. Se non funzionerà sarete rimborsati (da una pubblicità televisiva). 2. Il gioco del raddoppio è «matematicamente» sicuro faa un accademico, che pure è uomo di eccezionale intelligenza). 3. Un ritardo così alto non si è mai visto; credo che ii 90 uscirà la prossima settimana, o, al massimo, in una delle due successive (da/1'esfernazione di un ministro). 4. lo gioco spesso e sono in attivo. Infatti, il gioco ha alti e bassi, e io sono uno dei pochi che hanno la forza di smettere quando sono in attivo. 5. I pensionati di Sanremo, giocando con prudenza e buon senso, vincevano quasi sempre. Così, il casinò ha vietato l'ingresso ai pensionati. 6. Ci sono degli americani che vanno in giro con il computer a sbancare i casinò. 7. Il gioco dello specchio su base 7, numero perfetto, è praticamente sicuro. (Se sono venuti «rosso, nero, nero, rosso, nero, rosso, rosso», punta «nero, rosso, rosso, nero, rosso, nero, nero»). 8. Le roulette sono truccate. Non è possibile che vengano quasi sempre i numeri su cui nessuno ha puntato. 9. Concentrati bene prima di puntare. 10. Questa sera non sento il gioco.

Persone citate: Visco

Luoghi citati: Sanremo