Naufragio in Sierra leone Annegano 200 profughi

Naufragio in Sierra leone Annegano 200 profughi Dramma nell'oceano: già recuperati 140 cadaveri Naufragio in Sierra leone Annegano 200 profughi FREETOWN. Una nuova tragedia si è aggiunta ieri al dramma che ha colpito la Sierra Leone, dove la guerra civile interessa ormai tutto il Paese e continua a mietere vittime. Ieri si è avuta notizia di un naufragio, avvenuto cinque giorni fa nell'Oceano Atlantico, nel quale si teme siano morte circa 200 persone, per la maggior parte profughi che fuggivano da Freetown. Circa 140 cadaveri in stato di decomposizione sono stati rinvenuti sulla costa ma fonti locali hanno detto che il battello trasportava molti passeggeri in più. Nella capitale la situazione appare in queste ore calma, ma grande preoccupazione destano le notizie provenienti dalla zona di Makeni, nel centro del Paese. Secondo l'agenzia missionaria «Misna» nella città si sarebbe insediato il quartier generale della deposta giunta di Johnny Paul Koroma mentre continuano i saccheggi delle varie residenze missionarie: la parrocchia centrale, il seminario, l'ospedale dei lebbrosi, la casa delle suore di Madre Teresa e quella delle suore di San Giuseppe di Cluny, la casa dei missionari saveriani e la residenza dei Giuseppini. A Makeni i missionari e i religiosi (16 italiani; 25 in totale) sono praticamente ostaggio del Ruf, poiché è impedito loro qualunque movimento. «Misna» aggiunge che si registrano saccheggi e omicidi anche nelle case private. Frattanto, sempre secondo l'agenzia, l'Ecomog (la forza d'interposizione dell'Africa occidentale) avrebbe preso il controllo dell'area di Freetown, della zona dell'aeroporto internazionale Lungi e di Port Loko. I missionari (preti, sud^e e volontari laici stranieri) presenti in Sierra Leone sono 90 e provengono da 15 nazioni. [Ansa]

Persone citate: Johnny Paul Koroma, Madre Teresa, Port Loko

Luoghi citati: Africa, Sierra Leone