Alle Ferrovie è iniziata l'era-Demattè

Alle Ferrovie è iniziata l'era-Demattè Cambiato il vertice. Esce Crisci, in consiglio entra l'ex deputata verde Anna Donati Alle Ferrovie è iniziata l'era-Demattè «Non voglio poteri, fiducia a Cintoli» ROMA. Ricomincia l'avventura. Ricomincia la disperata impresa di far funzionare i treni. Adesso ci prova Claudio Demattè: da ieri pomeriggio il banchiere-ex presidente della Rai è il nuovo presidente delle Ferrovie dello Stato. Il governo di Romano Prodi lo ha voluto al posto di Giorgio Crisci con il miraggio di ridare slancio a un'azienda sconvolta da perdite, inefficienza, scioperi, incidenti. Prodi e i ministri del tesoro e dei trasporti, Carlo Azeglio Ciampi e Claudio Burlando, hanno anche deciso la conferma di Giancarlo Cimoli ad amministratore delegato. Il rinnovo del mandato di Cimoli è stato formalizzato dal consiglio di amministrazione, nella sua prima riunione svoltasi alle 22 di ieri. La seduta è stata convocata in un orario così insolito per dar modo alla neo consigliere Anna Donati, ex deputata verde e responsabile trasporti del Wwf, di arrivare a Roma dall'Alpe di Siusi dove si trovava in vacanza quando è stata raggiunta dalla notizia della nomina. Fra l'altro, l'innesto di un rappresentante del mondo ambientalista è uno degli elementi di novità del nuovo consiglio. Con Demattè e la Donati, debuttano nel cda Gilberto Gabrielli (amministratore delegato della filiale italiana dell'Abn Amro), Claudio Podestà (professore del Politecnico di Milano) e Roberto Ulissi (avvocato e consulente del tesoro). I nuovi consiglieri sono poco più della metà, cinque su nove. I confermati sono, oltre Cimoli, Mario Sebastiani, Gianfranco Scoca e Giancarlo Tesini. Con Crisci, escono di scena Mario Cattaneo, Vittorio Coda, Mario Paolillo e Alberto Santamaria. Il consiglio di amministrazione (che resterà in carica fino al 18 febbraio 2001) è stato eletto dall'assemblea degli azionisti (in pratica il solo ministero del tesoro che detiene il 100% delle Fs), che si è riunita alle 15. La ricomposizione del cda si è resa necessaria perchè quello finora in carica è decaduto, come prevede lo statuto, in seguito alle dimissioni di cinque componenti, la maggioranza. Grazie a queste rinunce (presumibilmente pilotate), il governo ha potuto insediare Demattè e procedere ad altri innesti. Ciampi si è però irritato con Crisci per non aver ricevuto la comunicazione delle dimissioni. In precedenza Crisci si è pubblicamente lamentato di aver appreso dai gior¬ nali l'intenzione del governo di togliergli la poltrona. Ma ormai questa è storia vecchia. Adesso le Ferrovie sono guidate dall'accoppiata formata da Demattè (che conserva la presidenza della Banca Carime che raggruppa Caricai, Caripuglia e Carisalerno che fanno capo alla Cariplo) e da Cimoli (arrivato alle Ferrovie un anno e mezzo fa dopo l'arresto dei Lorenzo Necci). Il governo non ha voluto «commissariare» le Ferrovie, ovvero non ha allontanato Cimoli. Ma ha ritenuto opportuno affiancargli Demattè per rafforzare la guida dell'azienda. Burlando ha negato che ci sia stato un braccio di ferro sull'assegnazione delle deleghe operative al vertice. E si è dichiarato convinto che Demattè e Cimoli possano lavorare insieme, senza conflittualità: «Abbiamo lavorato in queste ore per capire se questo era problematico o meno. La risposta è: non è problematico». Anche Demattè (che fra due settimane compie 56 anni) ha subito cercato di fugare i timori di un possibile dualismo, precisando: «Non voglio pieni poteri, voglio che sia Cimoli ad averli». Così, sin dal pomeriggio, è stata fatta trapelare la notizia che il neopresidente non avrebbe ricevuto alcuna delega operativa. E così è stato: confermando Cimoli amministratore delegato, il cda gli ha ridato tutti i suoi poteri. A scanso di equivoci, Demattè ha anche avuto parole di apprezzamento per Cimoli che, ha sottolineato, «fa bene il suo lavoro». L'ex presidente della Rai ha spiegato di aver accettato il nuovo incarico «per senso di responsabilità con la piena consapevolezza della gravità della situazione e delle giuste attese dei cittadini». Demattè chiede «collaborazione e impegno da parte di tutti». Anche il segretario della Cgil Sergio Cofferati non teme il dualismo: «E' meglio avere persone forti, capaci e autonome in abbondanza che non averne». Ma a far festa, ieri, sono i verdi per la scelta della Donati. La sua nomina è considerata da Grazia Francescato, presidente del Wwf Italia, un riconoscimento per le battaglie dell'associazione. E non a caso al Wwf ci tengono a far sapere che la Francescato è a letto per essersi raffreddata su un vagone letto Roma-Ginevra privo di riscaldamento. [r. ipp.] „„, , , . I CONTI DELLA SOCIETÀ* I RISULTATI DELLE FERROVIE SECONDO LA VERSIONE AGGIORNATA DEL PIANO DI IMPRESA (DATI IN MILIARDI) RICAVI TOTALI 1998iHiiij 1998 jl 998 11999 Da sinistra il ministro Claudio Burlando A fianco Giancarlo Cimoli

Luoghi citati: Ginevra, Milano, Roma, Wwf Italia