Dai maiali gli organi del futuro

Dai maiali gli organi del futuro Esperti internazionali a Firenze: è finita la fase pionieristica, i trapianti funzionano 8 volte su 10 Dai maiali gli organi del futuro «Tra 2 anni il primo intervento: non c'è rigetto» HKJil\i£ii. Il trapianto di organi non più come ultima spiaggia, come disperato tentativo di sfuggire alla morte, ma i ome vera e propria terapia particolarmente efficace ni un crescente numero di patologie: dalle insufficiente renali gravi, alle cardiopatie, alle epatopatie. L avvento di nuovi farmaci ha permesso alla medicina di fare, in questo campo, passi da gigante, riducendo anche se non ancora annullando, i casi nei quali sulla tesia del trapianto resta la «spada di Damocle» del rigetto. Oggi si può parlare di successo clinico di un trapianto, a cinque anni dall'intervento, nell'80 per cento dei i asi. Una percentuale destinata rapidamente ad aumentare, come è stato annunciato al congresso internazionale «New dimensions in transplantation - Weaving the future» in svolgimento a Firenze, al quale partecipano oltre 1400 esperti provenienti da 48 Paesi (200 gli italiani presenti). Tra due armi, inoltre, verrà sperimentato sull'uomo il primo trapianto di organi da maiali transgenici, cioè animali in cui è stata innestata una proteina umana che «trucca» l'organo impedendone il rigetto. Sarà probabilmente questa la nuova frontiera dei trapianti che, troppo spesso, si scontrano con la penuria di donazione di organi. E, per evitare pericolosi contagi ed esorcizzare i timori nati dopo la vicenda ctella «mucca pazza», si sono già predisposti, negli Usa e in Gran Bretagna, allevamenti di maiali transgenici da tenere sotto controllo per quattro generazioni in modo da evitare il rischio di virus. In attesa che gli animali ci possano fornire i «pezzi di ricambio», l'aumento dell'aspettativa di vita per i trapiantati è legata all'azione sinergica di nuovi farmaci in combinazione con la ciclosporina, la molecola grazie alla quale è stato drasticamente ridimensionato il fenomeno del rigetto. «Nei quindici anni del suo impiego in clinica - ha affermato il professor Claudio Ponticelli, primario di nefrologia e dialisi al Policlinico di Milano la ciclosporina ha straordinariamente aumentato l'aspettativa di vita dei pazienti trapiantati e ha consentito un'ottima qualità della vita stessa. Oggi disponiamo di una nuova formulazione in microemulsione che rende la ciclosporina ancora più efficace, migliorandone l'assorbimento e diminuendone la tossicità». Il risultato è la possibilità di effettuare trapianti anche tra soggetti con un basso livello di affinità (anche se la compatibilità resta importante), tanto che la donazione di rene tra coniugi è già una realtà. In futuro si punterà su un effetto combinato della ciclosporina con nuovi ritrovati della ricerca, anche biotecnologica. «Il bersaglio si fa quindi più mirato, con il blocco dell'attività delle cellule più direttamente coinvolte nel rigetto, della loro proliferazione o, ancora, della loro colonizzazione - ha detto il professor Barry Kahan, direttore della divisione di immunologia e trapianto di organi di Houston (Texas) - evitando di raggiungere la soglia di rischio di una soppressione eccessiva della reazione immunitaria che può esporre, fra l'altro, a episodi infettivi anche gravi nei soggetti trapiantati». Nello scorso anno in Italia i trapianti sono stati 2223 considerando quelli di rene (sia da cadavere che da vivente), di cuore, di polmone, di cuore-polmone, di fegato, di rene-pancreas. Un leggero incremento si è avuto anche nella percentuale di, donazioni, passata dall'11 per rnilione di abitanti del '96 all'I 1,6 per milione nel '97: un risultato che ci pone al penultimo posto nella classifica europea, davanti solo alla Grecia ferma al 6,5. Il dato italiano è ancora notevolmente inferiore alla media europea (15,2 per milione nel '96) che vede la Spagna in testa con una percentuale del 26,8. «Se fosse più facile reperire degli organi potremmo salvare molte più vite - ha ricordato il professor Ponticelli - ma c'è una legge troppo complicata accompagnata da una scarsa conoscenza dei progressi fatti in questo campo». Una situazione che non è rosea neanche negli Stati Uniti dove la domanda di organi è tre volte superiore alle disponibilità. Francesco Matteini Il nuovo ufficio è nato a Baltimora per iniziativa di un'italiana Uno staff esamina le richieste dei pazienti stranieri e segue le pratiche m SML1A Nel '97 j traPianti in ltalia sono stati Più di 2000

Persone citate: Claudio Ponticelli, Francesco Matteini, Weaving