Ucciso a 14 anni nella guerra di camorra

Ucciso a 14 anni nella guerra di camorra Napoli, è la decima vittima in 10 giorni. Non si esclude la vendetta: il fratello sembrava volersi pentire Ucciso a 14 anni nella guerra di camorra // cardinale Giordano: questi sicari sono come il demonio NAPOLI. Tre bossoli, una macchia di sangue, un berretto di lana e una cassa rettangolare di legno grezzo che i necrofori del Comune sollevano dal marciapiede di via delle Repubbliche Marinare. Napoli conta il suo decimo morto in 10 giorni, ma questa volta nemmeno i vecchi sbirri della sezione omicidi riescono a togliersi dagli occhi l'immagine di quel corpo con il volto cancellato dai proiettili, riverso sul selciato in una posa innaturale. «La camorra è come il demonio», tuona sconvolto l'arcivescovo Michele Giordano, ancora più indignato perché ieri la malavita ha colpito nel modo peggiore. La vittima era poco più che un bambino, aveva solo 14 anni e il torto di chiamarsi Giovanni Gargiulo: un cognome che nel quartiere maledetto di San Giovanni a Teduccio, dove la malavita sta facendo scempio di vite umane, fa tremare le vene dei polsi. Un fratello del ragazzo, Costantino, è un sicario al soldo del clan di Vincenzo Mazzarella, boss della zona: nei giorni scorsi sembrava sul punto di collaborare con i magistrati, ma poi ha fatto marcia indietro e giurato fedeltà al boss. Costantino ora è in prigione, e tutti gli altri uomini della cosca vivono una vita blindata da quando una banda rivale, quella dei fratelli Contini, ha impugnato le armi. Sono bersagli difficili da raggiungere, quindi gli assassini hanno colpito l'anello più debole della catena, Giovanni. Nessun dubbio sui fatto che volessero uccidere proprio lui: le poche, pochissime testimonianze sono univoche. Alle 8 e 30, nel fred¬ do pungente di via delle Repubbliche Marmare, a due passi da un supermercato, Giovanni cominciava la sua giornata lavorativa di parcheggiatore abusivo davanti a un supermercato. Aveva mia seconda attività, stalliere alle dipendenze dei Mazzarella, che in un vicolo alle spalle di via delle Repubbliche Marinare posseggono una stalla con alcuni cavalli: non proprio purosangue, ma animali comunque in grado di partecipare alle corse clandestine che si svolgono in strada, poco prima dell'alba. Alle 8 e 30, dicevamo, l'agguato. Giovanni si è accorto dei due uomini che gli venivano incontro. Ha capito in un lampo che la sua vita si giocava in una manciata di secondi, ha corso verso il supermarket mentre gli assassini die¬ tro di lui sfoderavano le armi. Non ha fatto in tempo a mettersi in salvo: un sicario lo ha raggiunto, l'ha fatto cadere con una spinta e ha appoggiato sulla nuca la canna della pistola. Ha premuto per tre volte il grilletto, sparando a bruciapelo. In via delle Repubbliche Marinare sono arrivati il padre, Pasquale, e la madre, Maria De Filippo, che ha tentato di abbracciare il corpo sfigurato del figlio. Ma un poliziotto impietosito l'ha trattenuta e accompagnata in un bar. «Non faceva male a nessuno, era solo 'nu guaglione che non voleva più andare a scuola», ripeteva come in una cantilena. Nelle stesse ore, dal palazzo della Curia, l'arcivescovo Michele Giordano lanciava il suo anatema: «La camorra che uccide è uno dei volti del demo¬ nio, queste bande di sicari senz'anima sono una piaga a cui Napoli non può assuefarsi». Per il cardinale non bastano lo sdegno e l'esecrazione: «Occorre una mobilitazione della gente per sconfiggere l'omertà. Alle forze dell'ordine e alla magistratura va chiesto un supplemento dì sforzi per punire i responsabili, rafforzare in chiave preventiva il controllo del territorio e soprattutto colpire in modo definitivo i clan della morte». Polizia e carabinieri hanno pochi dubbi. Pur prendendo in considerazione l'ipotesi di una vendetta trasversale a causa del pentimento, peraltro smentito, del fratello della vittima, gli investigatori tendono a catalogare il delitto come l'ennesimo capitolo di una faida che da giorni sta sconvolgendo i quar- tieri San Giovanni a Teduccio e Barra, alla periferia orientale della città. I nomi dei capi dei clan in guerra non sono un mistero. Da un lato della barricata c'è un grappo eh famiglie capeggiate dai fratelli Vincenzo, Gennaro e Ciro Mazzarella, dall'altro si schierano i clan che fanno riferimento ai Contini, e che si sono riuniti sotto un «cartello» chiamato (Alleanza». ((Alleanza» vincente, a sentire gli inquirenti II penultimo raid risale a lunedì scorso, quando i killer hanno falciato il patriarca delia famiglia Mazzarella, Francesco, /4 anni, davanti al carcere di Poggioreale, lì commando ha sparato senza curarsi dei militari di guardia al penitenziario. Fulvio Milone Da Bagnoli alla Tav sono molti i progetti che la città aspetta Un magistrato: questo è il momento della decimazione, poi i vincitori si uniranno per gestire la torta Il cardinale di Napoli Michele Giordano e nell'altra foto il luogo dove è stato massacrato dalla camorra Giovanni Gargiulo La segatura copre le macchie di sangue nel parcheggio del supermarket LA MAPPA DELLE COSCHE A NAPOLI v ti a o a oi o ta QUARTIERI SETTENTRIONALI, 7 clan: Prestieri, Loruzzo, Bocchetti, Sarno, Stabile, Di Lauro, Esposito. QUARTIERI OCCIDENTALI, 9 clan: Grimaldi, Contino, Lago, Cavalcanti, Baratto, Bianco, Sorrentino, D'Ausilio, Sorprendente. QUARTIERI CENTRO 16 clan: Frizziero, ex Pae- |^ sano, Cimmino-Caiazzo, Polverino, Di Biasi, Terracciano, Esposito, Biancospino, Ruggiero, Giuliano, Tolomelli, Misso, Pirozzi, Vastarella, Guida, Russo. 9 Febbraio - In un bar di Poggioreale vengono uccisi Emanuele Gròsso e Ciro Varrìale, ritenuti vicini al clan dei Contini; i killer sparano all'impazzata, viene ferito un passante 11 Febbraio - Rispondono i Contini: cade a Poggioreale Nunzio Mele, del clan Mazzarella, e a Marano Natale Àruta, sospettato di appartenere alla stessa cosca. Viene anche ferito Ciro Uccellò, presunto affiliato, ai Contini 16 febbraio - .Cade davanti o Pegglere«!e francesco Mazza rella e viene ferito il pregiudicato Antonio Palladino. Poco dopo si scopre il cadavere di Egidio Cutarelli, presùnto affiliato ai Mazzarella

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