«Bene, avevamo ragione noi»
«Bene, avevamo ragione noi» «Bene, avevamo ragione noi» Papalia: «Ma ho la coscienza a posto » IL COMMENTO IN PROCURA PRIMO round a sua favore, dottor Papalia. Non le pare? Che effetto fa? «Per carità, non usi questo linguaggio sportivo. Faccio il magistrato, non l'agonista, e il mio mestiere non prevede gare». D'accordo. La giunta parlamentare per le autorizzazioni a procedere, con una votazione a sorpresa, le ha dato ragione: quindi le sue intercettazioni sono ritenute legittime e utilizzabili. Ha qualche commento da fare? «Prendo atto. La decisione non può che farmi piacere». Un commento laconico. Nient'altro? «Mi fa piacere che la giunta abbia confermato la linea di condotta intrapresa dalla procura della Repubblica di Verona. In altre parole la giunta ha ritenuto che non era necessario chiedere l'autorizzazione se le utenze di partenza intercettate...». Utenze di non parlamentari... «Esatto, finivano per coinvolgere deputati o senatori. Tutto qui. La giunta, in tutti i sensi, ha riconosciuto che la nostra condotta era rispetto¬ sa delle garanzie». A questo punto la Lega, visto questo colpo di scena, non diminuirà la pressione su di lei. «Questo è un problema di cui non mi occupo». Nel senso? «Che faccio da tanti anni il magistrato, mi sono occupato di terrorismo e di mafia, sono abituato a vivere sotto pressione». Domenica scorsa c'erano quarantamila persone in piazza a Verona e tutte quante urlavano di avercela a morte con lei e innalzavano cartelli minacciosi. «Le manifestazioni politiche sono legittime. Ci mancherebbe altro». Salvo che la Digos le ha inoltrato un rapporto sulle cose dette dagli oratori. Anche a proposito della «marcia del sale fladano», che poi sarebbe 'Irpef... «Esaminerò l'informativa». L'Irpef che non vogliono versare... «Decideremo dopo l'informativa se sarà il caso di aprire un'indagine anche per una eventuale istigazione all'obiezione fiscale». Umberto Bossi, durante quella manifestazione, ha definito le intercettazioni: arbitrarie e illegit- time. «La giunta lo ha smentito». E ha chiesto che il Parlamento, quello vero, ordini la loro distruzione. «Il Parlamento deciderà, come è giusto che sia, esercitando la propria sovranità». Nulla la preoccupa, dunque. «E perché dovrebbe? Sono perfettamente a posto con la mia coscienza». Neppure le minacce la preoccupano? «Quelle ci sono sempre state. Le minacce non mi fanno paura e se posso dire, spero che non siano le ultime». Prego? «Be', spero non si arrivi mai alla minaccia finale... Mi spiego? Finché c'è minaccia, c'evita». [p. cor.] «La Giunta ha ritenuto che abbiamo rispettato tutte le garanzie» «Le minacce non mi fanno paura, anzi spero non siano le ultime» Il procuratore della Repubblica di Verona Guido Papalia
Persone citate: Guido Papalia, Papalia, Umberto Bossi
Luoghi citati: Verona
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