Parolaio di Pierluigi BattistaIndro Montanelli

Parolaio Parolaio Indro MontanellGIALLOGNOLO. In un lungo e accorato (Appello ai cittadini» pubblicato da numerosi quotidiani, un folto gruppo di intellettuali e opinionisti si dice angosciato perché la «bozza Boato» sulla giustizia partorita dalla Bicamerale conterrebbe inequivocabili segnali di «rivincita contro i magistrati». Tra i firmatari dell'appello ispirato dalla rivista MicroMega Alessandro Baricco e Fabrizio De André, Giorgio Bocca e Francesco De Gregori, Paolo Flores d'Arcais e Antonio Tabucchi, Ennio Pintacuda e Indro Montanelli. Ma a proposito di Montanelli, sarebbe bello se si potesse dissipare un equivoco, o forse addirittura un piccolo giallq. Nell'appello sottoscritto anche da Montanelli si protesta infatti contro il cosiddetto «Polo delle impunità» che ha, si legge, «ottenuto (sul caso Previti, ndr) la maggioranza contro una giustizia imparziale». Da notare che quella parentesi «(sul caso Previti, ndr))> si legge sull'appello compreso quel ndr, che convenzionalmente suona come «nota del redattore» o «nota della redazione». Bisognerebbe appurare, però, se la nota del redattore (o della redazione) è intervenuta prima o dopo l'adesione dei firmatari, non foss'altro perché, alla vigilia del voto parlamentare su Cesare Previti, Indro Montanelli prese apertamente posizione sul Corrière della Sera contro l'arresto del deputato di Forza Italia: una patente contraddizione con le sue odierne proteste sulla conclusione del caso Previti. Al momento di sottoscrivere l'appello di MicroMega, Montanelli conosceva o no l'intervento di «ndr»? Se lo conosceva, perché allora ha cambiato idea su Previti? Ma se non lo conosceva, che cosa pensa dell'ignoto, e insinuante, Signor Ndr? MILLE LIRE AL MESE. Cattiveria. Come altrimenti definire la perfida, feroce, maligna pignoleria con cui, sulle colonne del Borghese, il critico Maurizio Cabona ha voluto fare un piccolo dispetto a Enzo Siciliano? Scrive infatti Cabona che nella sua Morte di Galeazzo Ciano, il dramma rappresentato dal Teatro Stabile di Torino, Enzo Siciliano avrebbe parlato di una «liberatoria, esaltante serata del 4 luglio '44» che per Siciliano corrisponderebbe alla conquista di Roma da parte degli americani. Mentre Siciliano, nota Mauri- Milva Rom Men zio Cabona, avrebbe dovuto molto più correttamente dire che quel giorno liberatorio ed esaltante del 1944 era il 4 giugno, non il 4 luglio. Per un mese, un solo mese di differenza, tutto questo baccano? Perfidia allo stato puro. CIAK CIAK. Si capisce la legittima delusione nazionale per la bocciatura del film di Pupi Avati II testimone dello sposo dalle candidature per gli Oscar. Non si capisce però perché anche il critico Michele Ansehni si sia associato a una lamentazione assai diffusa e assai autorevole (da Tullio Kezich a Gillo Pontecorvo a Furio Colombo) ma anche assai insensata e assai stravagante che vedrebbe il nostro cinema vittima di un complotto internazionale, di una congiura contro l'Italia architettata da qualche mafia mondiale in combutta con i servizi segreti deviati di un numero imprecisato di Paesi assieme a narcotrafficanti, venditori di armi, pedofili e quant'altro e il tutto con la complicità di non meglio identificati critici italiani venduti allo straniero. Scrive infatti Anselmi che «c'è solo da sperare che la bocciatura non dia la stura, sui giornali italiani, a una nuova campagna di denigrazione nei confronti del nostro cinema». C'è solo da sperare che una volta o l'altra vengano detti nomi e circostanze della misteriosa e fantastica «campagna di denigrazione» contro il cinema tricolore. Viva l'Italia, beninteso. LA RESISTIBILE DISCESA. Eccezionale testimonianza di Milva sull'Unità che ci permette finalmente di cogliere lati si nora inesplorati della personalità artistica di Bertolt Brecht di cui si celebrano i cento anni dalla nascita. Scrive infatti Milva, come al solito lontana da ogni forma di egotismo e di presenzialismo: «Domenica, dopo lo spettacolo allo Schaupielhaus di Francoforte in onore di Brecht, al quale hanno partecipato intellettuali, poeti, cantanti, mi sono trovata a casa di Siegfried Unseld, della Surkampf Verlag, la casa editrice di Brecht, seduta al tavolo accanto a lui, alla figlia di B. B., Barbara, a suo marito Ekkehard Schall, alla loro figlia Johanna, al conduttore televisivo Roger Willemseen». Basta così? Sì, basta così (per il momento) Pierluigi Battista Indro Montanelli Milva

Luoghi citati: Francoforte, Italia, Roma, Torino